Riflessioni su un mondo nerd al femminile. E tu, cosa ne pensi?
Oggi è l’8 Marzo, la Festa della Donna.
Una celebrazione amata da molte e odiata da tante altre.
Gestendo un sito che si occupa di tematiche Nerd al femminile, mi è sembrata la giusta occasione per scrivere un articolo sul ruolo della donna nel mondo Nerd.
Il mondo Nerd, da sempre, è percepito come escludente verso il pubblico femminile, sia che si parli di studi e di carriere, sia che si parli di nerding ludico.
Naturalmente, e fortunatamente, esistono molte eccezioni in questo senso, ma purtroppo non abbastanza.
Gli universi cinematografico ed editoriale, spesso, attribuiscono alla donna un unico ruolo: incollare i maschietti agli schermi o ai fumetti (facciamo alcuni esempi: donne ammiccanti, forti e super sexy come protagoniste di videogames, super eroine in gonnelle super corte nei fumetti). It’s marketing, baby.
Analizzando però il fenomeno dall’interno, la realtà almeno in parte si modifica.
Il Nerd non è ovviamente insensibile alla vista di un bel corpo femminile, ma in realtà ha un interesse totalizzante solo per la qualità di un gioco/film/fumetto. Molte aziende non hanno ancora colto questa (consolante) verità e continuano a creare fantasiosi binomi fra donne sexy e nerding che si rivelano a volte fallimentari.
Celebri i casi di spogliarelliste che girano fra i tavoli di tornei di giochi di carte o di videogames, bellamente ignorate per la maggior parte del tempo dal loro target. Altro caso da epic fail la scelta dello scorso anno di Belen Rodriguez come testimonial di Call Of Duty Infinite Warfare. Scelta che, evidentemente, per l’azienda avrebbe dovuto portare nuove api al miele e che invece ha generato l’ilarità sprezzante dell’intero comparto.
Possiamo allora parlare di Uomini (Nerd) che odiano le donne?
No.
Io dico che non ci troviamo davanti a Nerd snob che ritengono le donne inferiori e non alla loro altezza. Anzi.
Sono dell’idea che la realtà sia diversa da quella propinata da media e sentire comune.
Personalmente, ritengo che il mondo Nerd sia prettamente maschile perché la maggior parte delle donne stesse vi si autoesclude.
Ci sono fortunatamente delle eccezioni ma, spesso, le donne nella loro vita hobbystica sottovalutano le proprie potenzialità.
Mi è capitato molte volte di sentire ragazze che, all’invito di provare un boardgame, pronunciano frasi come questa “Quel gioco sembra bello! Ah no, aspetta, ci stanno giocando solo dei maschi…non sono buona dai, inutile provare”.
Quando propongo un gioco da tavolo di media difficoltà ad un gruppo di amici, gli uomini (anche quelli che non hanno molta dimestichezza attorno al tavolo) accettano entusiasti e provano.
Le donne, invece, sono spesso timorose. Pronunciano frasi come “non sono brava come loro, non ho mai giocato”. Oppure “no dai, gioca il mio ragazzo, io non sono capace”.
Questo è l’atteggiamento tipico che porta all’autoesclusione della donna da questo mondo, un universo ovviamente accessibile a tutti senza distinzione di genere.
Spesso però la tendenza ad autoescludersi e la percezione che siano gli uomini Nerd ad “odiare le donne” viene offuscata da personaggi che incontriamo (realmente o virtualmente) nella quotidianità.
Celebri i casi di uomini allupati che, durante le fiere del fumetto, tirano croccantini alle cosplayer, definendole cagne e urlando “escile”.
Nerd incattiviti che vogliono tenere le donne lontane dai loro giocattoli? No, semplicemente incivili che non appartengono a questo mondo, tamarri che per una giornata vanno in fiera sperando di vedere qualche tetta ma che di giochi o fumetti non sanno nulla.
Per quanto riguarda le donne, tutti abbiamo incontrato almeno una volta ragazze che, mentre si prova un gioco da tavolo, mandano bacini e fanno cuoricini con le mani ai loro fidanzati al posto che cercare di capire le regole del gioco, donne che si esibiscono in cosplay super sexy di personaggi che non conoscono, modelline che si fanno ritrarre mezze nude con un paio di occhiali e l’hashtag #nerd.
Bene. Queste non sono la rappresentazione dell’universo femminile.
Sono donne non interessate all’argomento, come molti uomini che però non danno bella mostra di loro stessi nei modi sopra indicati. Sono donne che cavalcano un trend in cerca del loro quarto d’ora di celebrità. Punto.
Veniamo poi alla ghettizzazione femminile in campo tecnologico operata dai media e, a volte, dalle stesse case produttrici.
Ricorderò sempre un articolo apparso su uno dei maggiori quotidiani a tiratura nazionale dal titolo “La Tecnologia è anche Donna”.
Apri l’articolo e vedi cellulari e pc rosa, spesso con indicazioni sulla loro semplicità d’uso. Interessante. Sembra che la donna possa avvicinarsi ed interessarsi alla tecnologia solo se i device sono rosa e pieni di brillantini. Per carità, l’occhio vuole la sua parte, ma le specifiche tecniche la fanno da padrone quando si parla di tecnologia, anche per le donne. Oppure articoli di periodici femminili che parlano di come conquistare un Nerd con consigli come “studiate tutti i supereroi della Marvel” o “fategli formattare il vostro pc”.
No Comment.
Anche la tv fa la sua parte. Programmi come “La Pupa e il Secchione” davano volto ad uno degli stereotipi più consolidati: la bella stupida che seduce il Nerd intelligentissimo e un po’ sfigato.
La “ghettizzazione” della donna dal comparto nerd deriva quindi da tutti questi comportamenti mal letti e, come detto, dall’insicurezza del genere femminile verso universi da secoli ritenuti prerogativa assoluta degli uomini.
Mentre abbiamo avuto un enorme sdoganamento in campo culturale (vi ricordo che nei secoli scorsi non valeva nemmeno la pena di insegnare ad una donna a leggere), ciò non è avvenuto in campo matematico e tecnologico, o nella sua declinazione ludica.
Partendo dal presupposto che l’informatica è una disciplina creativa, interdisciplinare, sociale e basata sul problem solving, attività nella quale le donne eccellono, nasce ICTLadies, un programma che incoraggia le donne e le ragazze ad intraprendere lo studio e una carriera nel settore delle tecnologie dell’informazione.
Sulla scia del celebre slogan “LA TECNOLOGIA È TROPPO IMPORTANTE PER ESSERE LASCIATA AGLI UOMINI” (vedi il nostro articolo sulle donne che hanno cambiato il mondo della tencologia qui), è nato in Italia Progetto Nerd.
Progetto Nerd è un progetto, destinato alle ragazze delle scuole superiori, sviluppato dal Dipartimento di Informatica di Sapienza con la partecipazione di IBM. L’obiettivo: combattere il pregiudizio secondo cui l’informatica è una faccenda per uomini, per smanettoni amanti dei giochi elettronici e poco inclini alla comunicazione sociale.
Le ragazze impareranno a programmare app per cellulari in poche lezioni, e senza necessità di alcuna competenza pregressa, usando AppInventor, uno strumento sviluppato dal MIT.
Clicca qui per info in merito.
Le donne nell’ICT sono infatti ancora una minoranza. Solo il 3% delle ragazze europee si laurea in informatica e solo 9 donne su 100 sono sviluppatrici. Tra gli iscritti all’università, solo il 14 % delle studentesse sceglie discipline in campo scientifico.
Progetto Nerd si prefigge di invertire il trend nei prossimi anni.
Personalmente, mi auguro con tutto il cuore che questo accada e che le donne finalmente diventino consapevoli del loro valore e delle proprie skill, sia in campo lavorativo che ludico.
Auguri quindi a tutte le Donne e a tutti gli uomini che credono le loro valore.
È stata rilasciata una seconda versione di AppInventor, grazie comunque, non la conoscevo!
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