E’ USCITO DA POCO BLADE RUNNER 2049, E CI SIAMO RICORDATI CHE BLADE RUNNER È AMBIENTATO NEL…2019!
Avete mai fatto caso che molti film di fantascienza del passato sono ambientati nel loro futuro, che è, più o meno, il nostro presente?
Pellicole che si svolgono nei primi anni 2000 che, quando furono girate, immaginavano un anno lontano nel futuro.
Un futuro che noi stiamo vivendo oggi.
Lo hanno immaginato bene o male?
Per nostra fortuna le previsioni erano molto pessimistiche!
Riscopriamo alcuni di questi futuri ipotetici (sbagliati).
BLADE RUNNER
Los Angeles. Buia e piovosa.
Anno 2019.
Già…Blade Runner è ambientato tra due anni!
Con tutta la buona volontà, sarà difficile che si arrivi alla creazione di replicanti, da utilizzare come forza lavoro nelle colonie extraterrestri.
E le megacostruzioni piramidali che caratterizzano lo skyline losangelino non sono ancora nemmeno in fase di progetto.
Il sequel è ambientato nel 2049: staremo a vedere se, per allora…
RITORNO AL FUTURO PARTE II
Il 2015 di Marty McFly è popolato da macchine volanti su autostrade nel cielo, vestiti auto-fittanti e pizze auto-cuocenti. E da cinema Imax che diventano Holomax, con squali in 3D che assalgono i passanti.
Per amore nei riguardi del film sono stati creati, negli ultimi anni, prodotti che imitano quelli visti nella pellicola di Robert Zemeckis.
Come le scarpe della famosa marca col baffetto, indossate dal protagonista, o la bevanda zuccherata marroncina (versione ‘Perfect’) che si beve al Cafe 80’s.
Ma, anche in questo caso, il presente non è andato nemmeno vicino a quel futuro!
Tranne che per la vittoria nelle World Series di baseball dei Chicago Cubs.
1997 : FUGA DA NEW YORK
New York, nel 1997 immaginato da John Carpenter, è un enorme carcere, dove i detenuti vivono isolati dal resto del mondo esterno da un muro alto 15 metri. Ma all’interno, il mondo che si è venuto a creare, riceve in “dono dal cielo” il Presidente degli USA.
Compito di Jena Plissken (Kurt Russell) andare a recuperarlo, nell’arco di 24 ore.
Certe zone di New York sono ancora oggi poco raccomandabili, ma nel 1981, molto prima della teoria delle “broken windows” di Rudolph Giuliani, la città era un coacervo malavitoso che ha ispirato la visione troppo pessimistica del film.
ROLLERBALL
Rollerball è un film di Norman Jewison del 1975, con James Caan, ambientato nel 2018.
Quindi entro due/tre mesi dobbiamo cancellare le nazioni ed introdurre questo sport, a base di pattini, moto, palle di ferro (nel senso dell’attrezzo utilizzato dai rollerballisti), palle di ferro (nel senso del coraggio e della determinazione), violenza e gomitate assassine.
Di questo film è stato fatto un remake poco raccomandabile (nel senso che l’unica scena che vi raccomando di vedere è quella che vede protagonisti gli Slipknot).
ANNO 2000: LA CORSA DELLA MORTE
Similmente a Rollerball, in un mondo senza più guerre, nell’anno 2000, il Presidente delle Province Unite d’America, che ha rovesciato il governo degli Stati Uniti con un colpo di stato di stampo nazista, organizza una gara automobilistica transcontinentale.
Per soddisfare la fame di violenza della popolazione, la “Transcontinental Road Race” viene vinta da chi travolge più passanti (si conquistano più punti se si tratta di anziani o bambini).
Bell’idea dell’anno 2000 che avevano negli anni ‘70!
Death Race 2000 è un film del 1975, diretto da Paul Bartel con David Carradine ed è una delle prime prove attoriali rilevanti di Sylvester Stallone. Entrambi gli attori hanno davvero guidato le loro auto durante le riprese.
WESTWORLD
Il film, del 1973, con Yul Brynner, James Brolin e Richard Benjamin, si svolge nell’allora futuro 1983.
Non sappiamo molto del mondo pensato da Michael Crichton, ma la tecnologia immaginata dallo scrittore (autore anche di Jurassic Park), era in grado di costruire androidi del tutto simili ad essere umani, che popolano un parco divertimenti tematico.
Dei camici bianchi, che stanno nelle sale controllo, abbiamo già parlato qualche tempo fa.
NEL 2000 NON SORGE IL SOLE
Non si tratta dell’ennesima pellicola apocalittica, ma dell’adattamento, del romanzo 1984 di George Orwell.
Girato nel 1956 (il libro è del ‘49), il film racconta un mondo angosciante, dominato da un regime dittatoriale che controlla la popolazione.
Il Grande Fratello, a capo dell’unico partito, vigila su tutti e spia la gente tramite schermi televisivi, forniti di telecamera interna, posti ovunque.
Gli esperimenti televisivi degli anni 2000, con vari reality (a partire da quello che porta il nome del leader del partito descritto in 1984), ci hanno restituito uno spaccato della nostra società che, probabilmente, farebbe inorridire persino Orwell.
Qualcuno direbbe, in ogni caso, che non siamo troppo lontani dalla visione Orwelliana e che le nostre vite sono controllate costantemente tramite la tecnologia che ci circonda.
Ma almeno non ci è vietato l’amore!
METROPOLIS
Immaginare il futuro dell’umanità è un esercizio in cui i cineasti si sono cimentati fin dagli albori.
Fritz Lang, nel 1927, immagina il mondo di un secolo dopo: il 2026.
E già da allora, le notizie per il genere umano non erano delle migliori.
Metropolis, la città che da il titolo al film, è divisa in due, con palazzi fantastici abitati dalla classe dirigente che schiavizza la classe operaia, costretta a lavorare per mandare avanti la città, nel sottosuolo.
Forse la visione del futuro più vicina alla realtà che viviamo oggi, tra tutte quelle viste fino ad ora. Purtroppo.
L’inventore delle macchine che fanno funzionare la città è anche il creatore del primo androide della storia cinematografica. Tutto in salsa art déco.
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