Star Wars: Gli Ultimi Jedi – Recensione garantita senza spoiler!

9

Preparatevi ad uno Star Wars come non l’avete mai visto!

Gli Ultimi Jedi non è il film che state cercando.

I parallelismi con Episodio V (o, come preferiamo sempre chiamarlo, L’Impero colpisce ancora) parevano essere molti e molto presenti, visti i trailer.
La pellicola centrale della Trilogia, il training della nuova speranza Jedi (Luke là, Rey qua), la battaglia in bianco (il pianeta di ghiaccio là, quello di sale qua), il Lato Oscuro che contrattacca, etc. etc. .
Invece no. Siamo veramente su un altro mondo!
Gli Ultimi Jedi è un film totalmente differente. Ma, soprattutto, per quel che ci interessa davvero, è  un film totalmente appagante.

Episodio VIII non lascia tregua allo spettatore.
La storia, incentrata perlopiù sulle dinamiche e sulle relazioni tra i personaggi, è un autentico susseguirsi di colpi di scena, di ribaltamenti di prospettiva.
Nulla sembra ciò che è.
Quasi mai.

Rian Johnson, da oggi, è uno dei miei filmmaker preferiti.

Perchè ha fatto qualcosa che segnerà la storia di Star Wars.
Con coraggio, con grande coraggio.
Al contrario de Il Risveglio della Forza, che sembrava un tributo al passato, farcito di belle speranze per il futuro (e comunque, ha posto solidissime basi per quel futuro), ne Gli Ultimi Jedi il Bantha è entrato in una cristalleria e non è stato fermo un secondo.
Spaccando tutto.
È un bene? È un male?

Per come intendo io la saga di Star Wars, questo aspetto è clamorosamente positivo.
La storia me la faccio raccontare e la prendo per buona, senza pretese e senza immaginare di poter fare meglio.
È un racconto di tanto tempo fa, che qualcuno, da 40 anni esatti, ha avuto il buon cuore di tramandarmi.
Sempre grazie, George!

Come ogni buon racconto che si rispetti, però, mi attendo una certa dose di sorprese.
Perchè la mancanza di sorprese è, fondamentalmente, il vero punto debole della trilogia prequels.
Ne Gli Ultimi Jedi le sorprese sono numerosissime, perfino all’interno della stessa scena: non si ha ancora avuto modo di tirare il fiato e subito si cambiano le carte in tavola.
In questo film c’è passione, c’è odio, c’è amore, c’è speranza, c’è sacrificio, c’è guerra, c’è poesia, c’è epicità, ci sono risposte, c’è molto altro, c’è…quasi tutto!

Episodio VIII non ha paragoni nel franchise starwarsiano

Per come è strutturato, per come è stato pensato e per come è stato girato.
Forse solo Rogue One, per certi versi, si avvicina: la vera nuova generazione di Guerre Stellari.
Rian Johnson ha un approccio visuale marcatamente differente da chi l’ha preceduto, con molti primissimi piani e sequenze d’azione dall’impatto scenico fortissimo, con una sorta di lunga partita a scacchi, giocata su due scacchiere, tra le forze della Resistenza e quelle del Primo Ordine.

E poi ci sono le partite a scacchi, psicologiche, tra i protagonisti.
Daisy Ridley (Rey) vincerà un Oscar di sicuro, prima o poi: forse è stata più convincente nel Capitolo precedente, ma la ragazza ha sicuro talento.
Talento che non manca certo ad Adam Driver (Kylo Ren / Ben Solo), qui obbligato a mostrare le sue cicatrici. Tutte.
E Mark Hamill, nei panni di Luke Skywalker, racchiude in questa interpretazione tutte le caratteristiche del Jedi che abbiamo amato nella Trilogia Classica.
Vedendo il film si capiscono bene le parole rivolte dall’attore al regista e sceneggiatore, relativamente al suo personaggio.

Gli Ultimi Jedi è, nel profondo, un film sulla vita.

Sulla nostra vita.
Su come si cambia, su come cambia la gente, su come ci sia spesso un fine diverso da quello che crediamo.
Sul preferire la sostanza alla forma.
C’è anche una critica, nemmeno troppo velata, ad una società opportunista, che non guarda in faccia a nessuno pur di trarre profitto da ogni situazione. Che poco si cura di strane religioni o personaggi abbigliati in maniera istrionica: il vero centro della Galassia sono i vili crediti.

Film perfetto?
No di certo.
C’è qualche pecca tra i collegamenti (una è piuttosto vistosa), ad esempio.
E la colonna sonora, ad opera del grande John Williams, non è per nulla incisiva.
Anzi: brillano un paio di momenti (di cui uno da storia del cinema!) in cui è il silenzio a farla da padrone.
La riproposizione dei temi classici della saga ci culla sempre in maniera piacevole, ma nulla di nuovo viene aggiunto dalla bacchetta del Maestro. Ma sempre grazie, John!

Note a margine:

– Porg: presenti, ma non rompiscatole come temuto. Nessuno di loro è stato maltrattato durante la produzione di questo film. Forse.
– Molta ironia: diversa da quella scanzonata ‘alla Han Solo’; si vira più sul comico, ma non stona. Quasi mai: all’inizio c’è una gag imbarazzante ed altre due o tre fanno venire i brividi. Dice che è colpa della Disney. Boh, però la gente ride.
– Nel doppiaggio italiano ci sono un paio di tentativi di retcon linguistici: nel primo caso ciò si rivela provvidenziale, mentre il secondo potrebbe sconvolgere il nostro modo di parlare di Star Wars (e suoi derivati)!

Alla prima visione, Gli Ultimi Jedi è un film che non lascia prigionieri: è travolgente.
Col tempo, dopo averlo rivisto, magari si potranno fare altre considerazioni, ma poche ore dopo aver assistito a questo spettacolo non si puo’ che essere felici di aver passato queste due ore e mezza al cinema.
E non si puo’ che essere felici di essere fan di Star Wars!

What's your rating?
9.3 Users rating based on 1 votes

Nessun commento

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *