Guardiani della Galassia Vol.2 è un film di fantascienza che parla, quasi esclusivamente, di parentele.
Di sangue o acquisite.
Strano? Vi sembrerà strano come questo non paia per nulla strano!
Se prendi una squadra di personaggi dei fumetti sconosciuta ai più, come i Guardiani della Galassia e, sorprendendo tutti, ne fai un film con effetti speciali clamorosi, splendida colonna sonora anni ’70, battute divertenti e protagonisti decisamente azzeccati, cosa puoi aspettarti da un sequel, tre anni dopo?
Molti, a questa domanda, risponderebbero: un bel flop.
Al massimo un buon film, ma sai com’è, il primo era irraggiungibile…
James Gunn, ancora alla regia ed alla sceneggiatura di questo Guardiani della Galassia Vol. 2, invece, ha pensato di rispondere in maniera molto diversa.
La sua risposta è: lo faccio pure meglio del primo!
Improbabile?
Non ci speravamo troppo nemmeno noi: ci siamo dovuti ricredere al minuto 1!
Già, perché Guardiani della Galassia Vol.2 prende tutti gli ingredienti vincenti del primo volume, li shakera ed aggiunge qualche sfiziosità in più, per restituirci un cocktail esplosivo, equilibrato e convincente sotto tutti i punti di vista.
Si poteva giocare sul velluto e rifare lo stesso film oppure strafare, riempiendo il vaso fino a farlo tracimare.
Invece Mister James Gunn ha portato il franchise su un altro livello: i film di fantascienza dei prossimi anni avranno un nuovo punto di riferimento con cui confrontarsi.
E sarà davvero dura superare un’asticella posta così in alto: che ci voglia riuscire lo stesso regista, appena confermato per Guardiani della Galassia Vol.3? Visto quello che ha fatto qui, non sembra possano esserci limiti.
Già dai titoli di testa (in ballottaggio con Deadpool per la palma dei migliori degli ultimi anni) si capisce che si avrà a che fare con un prodotto che lambisce, a tratti, la genialità.
C’è di tutto in Guardiani della Galassia Vol.2: molta azione, effetti speciali sempre più stupefacenti e puro sentimento.
Si ride, si sorride, ci si commuove, si prova empatia senza nemmeno dover toccare qualcuno, come fa Mantis, al suo esordio sul grande schermo.
Vogliamo proprio trovargli un difetto? Un paio di trovate comiche sono prese pari pari da Guardiani della Galassia, tipo qualcosa o qualcuno che, scivolando, va a sbattere contro l’obiettivo della cinepresa producendo il classico rumore di urto contro il vetro. Ma, ehi! Si tratta veramente di quisquilie!
Come per la prima opera dedicata ai Guardiani, James Gunn introduce personaggi dell’universo Marvel a pioggia.
Nonostante questo, i 5 protagonisti principali del film sono tutti adeguatamente messi in risalto: non ci stupirebbe sapere che il minutaggio on screen sia esattamente lo stesso per Star Lord, Rocket, Drax, Gamora e Groot. O meglio: Baby Groot!
Il rametto sta crescendo ed ora è un bimbo che vaga per la galassia con l’unico proposito di farci ridere sguaiatamente.
È il dominatore della pellicola, dotato di un’espressività digitale che certi attori in carne ed ossa se la sognano.
Nebula e Yondu giocano parti importanti nella vicenda e ribaltano la percezione che si aveva di loro prima dell’inizio del film, in particolare il Ravager che comanda la freccia col fischio.
E poi c’è Ego, il Pianeta Vivente, trasposto in maniera visionaria, inaspettata ed efficace, impersonato da un Kurt Russell che vediamo anche ringiovanito nelle sequenze iniziali, grazie alle magie della computer graphic.
Solo sfiorata la reunion sullo schermo per Tango e Cash: Sylvester Stallone interpreta Stakar, poco più che un cameo, che potrebbe, però, avere un futuro nel Marvel Cinematic Universe.
Ovviamente, cameo assicurato anche per l’inossidabile Stan Lee, che assurge al ruolo di narratore universale: chi meglio di lui?
Prestate attenzione alla fugace apparizione di Jeff Goldblum, prossimo al suo Marvel-debutto come Gran Maestro in Thor: Ragnarok, in uscita a novembre.
Fa di nuovo capolino Howard il papero, già visto nel primo film dedicato ai Guardiani.
Come da prassi per i film Marvel ci sono alcune scene durante e dopo i titoli di coda.
Avete detto alcune?
Non sono due, non sono tre e non sono nemmeno quattro, sìore e sìori: 5 scene 5!
Tre di queste sono poco più che degli sketch comici; una, invece, è di importanza fondamentale per le storie cosmiche della Marvel: basta solo un nome per far alzare immediatamente la pressione ai fan.
Mancava. L’hanno messo dentro. È lui? Sì, è lui.
Non siete amanti dei film in 3D? Consiglio: questa volta fate un’eccezione, poiché Guardiani della Galassia Vol.2 rende egregiamente in questo bistrattato formato.
E, come sempre, il grido di battaglia è uno solo: “I am Groot!”
Guardiani della Galassia Vol.2 sarà nelle sale a partire da martedì 25 aprile.
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