DEADPOOL – “Perché questa sgargiante tutina rossa?”

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Finalmente Deadpool è qui da noi, trainato da una campagna pubblicitaria fenomenale, la migliore di tutti i tempi, impegnata a sfruttare ogni centimetro concesso dalla censura (e dal buon gusto) per farci arrivare il suo messaggio, semplice e chiaro: venite al cinema a divertirvi, spegnete il cervello e non ve ne pentirete.

Hanno ragione? Ne hanno da vendere!

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Uno dei supereroi più atipici dell’universo Marvel, il “mercenario chiacchierone”, si merita un film tutto suo grazie a Ryan Reynolds, che rinnega Lanterna Verde e mette la faccia, l’anima, il corpo ed i dollari in questa produzione per rendere giustizia al personaggio dopo la sua apparizione in ‘X-Men Origins: Wolverine’.

Wade Wilson è un mercenario di bassa lega, ex membro delle Force Speciali, ed un esperimento per cercare di curarlo dal cancro cambierà la sua vita, dotandolo del fattore rigenerante, e cambierà la sua faccia, dotando noi della possibilità di vederlo prendere a vangate un po’ di teste per tentare di porre rimedio al danno cutaneo subìto.

Deadpool è al lavoro fin dalla prima scena del film, la sua storia viene raccontata tramite flashback e questo espediente, controcorrente rispetto alla classica opera prima dedicata ad un supereroe, lo presenta immediatamente calato (nel vero senso della parola) in azione.

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Si comincia a ridere dal minuto zero, dai titoli di testa più insensatamente ironici della storia (con un “tributo” a Green Lantern) e si finisce solo alla fine delle due scene post-titoli di coda (che sono praticamente una sola) in cui si annuncia scherzosamente un sequel che, però, sta già divenendo realtà.

Le caratteristiche peculiari del personaggio rispecchiano fedelmente quelle dei fumetti, dove Deadpool è conscio di essere un personaggio dei comics, e qui lo portano ad abbattere tutte le pareti cinematografiche possibili, ben oltre la quarta!

Citazioni cinematografiche e musicali con riferimenti ad altre pellicole e ad attori (anche presenti in questo film…), giudizi più o meno “velati” espressi senza troppi peli sulla lingua: una vera raffica di battute, alcune volte talmente a raffica che si fatica a coglierle perchè si sta ancora ridendo della terz’ultima!

L’ora e quaranta supereroistica più divertente in circolazione, dove (anche a causa di un budget non altissimo) gli effetti speciali lasciano spazio al divertimento linguistico e dove persino la maschera di Deadpool diventa espressiva con il solo movimento delle sopracciglia.
Un prodotto pressochè perfetto per quello che voleva essere: non è certo un film per famiglie, tantomeno per bambini; non c’è una sola battuta che non abbia un doppiosenso più o meno esplicito o che non sia volgare, ma ehi! è il film di Deadpool!

P.S.: A detta di Stan Lee, questo imprescindibile cameo è il migliore della sua carriera cinematografica. Probabilmente ha gradito molto presenziare nel backstage. Nuff said!

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