Black Widow: come essere un (vero) supereroe

Norfolk è una cittadina della Virginia, sulla costa Est degli Stati Uniti, che si affaccia sull’Oceano Atlantico.
Ha come caratteristiche peculiari quella di essere una città indipendente, di avere la più grande base navale del mondo e di essere la prima città con un vero supereroe che vigila sulla tranquillità dei propri abitanti.

Black Widow, questo il nome  dell’eroe, tanto per cominciare è un maschio: niente a che vedere con la Vedova Nera della Marvel, quindi.
Cintura nera di una disciplina imprecisata e praticante di karate e muay thai, Black Widow si aggira per le strade di Norfolk in una tuta di spandex, che ricorda vagamente quella di Spider-Man 2099, non per combattere supercriminali, ma per cercare di essere d’aiuto nelle situazioni più disparate.

Nel caso in cui ve lo stiate chiedendo, la Vedova Nera, inteso come aracnide, cioè il Latrodectus mactans, è una specie ben diffusa e pericolosa in Virginia. Giusto per dire che Black Widow non è un nome scelto a caso!

“Faccio un po’ di tutto. Aiuto i senzatetto. Mi assicuro che le strade siano sicure, faccio un po’ di prevenzione della criminalità, pronto soccorso…” ha dichiarato l’eroe mascherato in un’intervista ad un’emittente televisiva.
All’opera da circa due anni, (pare si tratti di un ventenne) ha finora, nel suo palmares anti-crimine, un tentativo di furto d’auto sventato ed una aggressione di un marito ai danni della propria moglie bloccata in attesa dell’intervento della polizia (che gli ha evitato di subire altri danni collaterali, oltre al pugno sferratogli dal marito irrequieto).
Polizia con la quale intrattiene buoni rapporti, sebbene sia stato redarguito per aver indossato la maschera durante eventi pubblici, come la Marcia in favore delle Donne.
Alcuni poliziotti e pochi, selezionati, amici sono gli unici a conoscere la vera identità dell’uomo sotto la maschera, come da tradizione!
Black Widow si diletta inoltre nel parkour o nel presenziare a convention di fumetti, sempre armato del suo…bastone per selfie? Frustino per cavalli? Insomma: della sua arma.

Non si considera un vigilante, solo una persona che si preoccupa della sua cittadinanza.
Il superpotere di cui dispone, a suo dire, è “il suo cuore ed essere là fuori per la nostra comunità e dire che tutti noi possiamo unirci e fare grandi cose per la nostra comunità.”
La sua lezione è: siamo più gentili gli uni con gli altri.

Il classico “local hero”.
Al servizio della sua città, fino a dove un autobus possa portarlo.

 

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