Tomb Raider, la recensione del nuovo film con Alicia Vikander

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Torna Tomb Raider al cinema. Riuscirà Lara Croft, la leggendaria eroina, ad interrompere l’escalation di brutti film basati su videogiochi?

Nel 2013 il mondo dei videogiochi è stato squassato da un inaspettato capolavoro: Tomb Raider. Beh certo, nel 2013 Tomb Raider e Lara Croft erano già famosi quanto Goku o Pikachu. Lara Croft quindi non aveva certo bisogno di presentazioni…

Ciò che ha sorpreso, ben un lustro fa, è stato che un reboot potesse surclassare il franchise che l’aveva generato, sia in termini di vendite che di critica. Insomma, Tomb Raider del 2013 è stato un acclamato successo. E io, che l’ho giocato, posso autorevolmente confermarlo!

Tomb Raider, il film, parte proprio dalle basi lanciate dal reboot del videogioco: Lara Croft non è ancora l’aitante eroina che tutti conosciamo ma una spavalda ed indipendente 21enne interpretata da Alicia Vikander. La Vikander non è poi nuova a ruoli nerd: era infatti l’androide di Ex-Machina (se non l’avete mai visto, fatelo!). E non è certo a digiuno da successi personali, avendo conquistato l’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista in The Danish Girl (se non l’avete mai visto, di nuovo, fatelo!).

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Qui la ritroviamo decisamente in forma, grazie al duro allenamento sostenuto per ottenere un vero fisique du role, che pedala per Londra, corre sui barconi da pesca del porto di Hong Kong e che salta, scala, scivola, schiva, scansa tutto ciò che le si para davanti sulla misteriosa isola dove la maggior parte della pellicola è ambientata. Un plauso a chi ha selezionato Alicia per interpretare Lara: è tanto distante dalla prosperosa Lara originale (e, conseguentemente, da quella di Angelina Jolie), quanto simile a quella del fortunato reboot (il messaggio che giocarci è un obbligo è passato, vero?).

Questo Tomb Raider (film) fa un vero e proprio fan service per tutti gli affezionati giocatori di Tomb Raider (il videogioco): tutti gli elementi caratteristici del videogame del 2013 sono presenti. Lara usa arco e frecce, veste una attillatissima mise da avventuriera e adopera con disinvoltura la leggendaria piccozza (piccozza si scrive con due “c”, apparentemente. L’ho appena scoperto anche io…) che le permette di scalare ogni parete.

Il film si apre con due sequenze molto ben riuscite. Sia il dinamico inseguimento in bicicletta a Londra che la fuga a piedi sulle barche di Hong Kong catturano lo spettatore e lo catapultano nella dinamicità del film.

Purtroppo ciò che di buono il film ha da proporre termina qui… Eh già, il miracolo non è molto riuscito e anche questo film, per scelte chiaramente imputabili alla sceneggiatura, finisce col non cogliere per niente lo spirito del videogioco.

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Nel film non c’è un dialogo o una battuta che siano convincenti (“Non sono un dannato supereroe!” grida Lara. Ma che, davvero?). Non ho capito la necessità di certi intrecci (non entro dei dettagli per evitare spoiler), il cattivo e il suo esercito di manigoldi sembrano usciti da un b-movie anni 80 e, più di ogni altra cosa, non comprendo perché si sia scelto di evitare accuratamente il tuffo nel soprannaturale e nell’impossibile, che caratterizzano da sempre ogni archeologo del nostro amato mondo nerd!

Indiana Jones, Nathan Drake e, ovviamente, anche Lara non sono quindi per niente soddisfatti di questo tradurre l’impossibile in plausibile. Scordatevi quindi, se avete giocato al videogioco, di incontrare maledizioni, demoni e guerrieri sempiterni.

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Beh, ma Tomb Raider non è solo soprannaturale, direte voi. Ci sono le tombe, ci sono i trabocchetti, aggiungerete. Bene, altro punto fiacchissimo del film. Ad eccezione del primissimo enigma, nessun trabocchetto viene risolto da qualcosa di più di un “muovo cose a caso e apro la porta”. E anche l’unica trappola per cui questa regola decade, ha la complessità di un disegno naif di un bambino di tre anni…

Insomma, pollice verso per Tomb Raider.

Nonostante i buoni propositi e la volontà di essere il più fedeli possibile al videogioco del 2013, il film non riesce a cogliere lo spirito misterioso e soprannaturale del mondo di Lara e lo stesso personaggio risulta snaturato nel crescendo del suo percorso per diventare leggenda.

Pare strano che il film inizi in modo molto promettente ma che si abbandoni ad una storia sciatta, senza mordente e priva di idee per tutto il resto della pellicola.

E il videogioco aveva spianato la strada per una storia già scritta!

Anche in questo caso, peccato.

 

  

 

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