(foto di copertina di Anna Diaz)
Sabato 1 e domenica 2 dicembre si svolgerano a Milano i Campionati del Mondo di combattimento sportivo con spada laser, la CHAMPIONS’ ARENA : abbiamo avuto il grande onore di intervistare il Campione 2017!
Ecco com’è andata!
COS’È IL COMBATTIMENTO SPORTIVO CON SPADA LASER
La Champions’ Arena è il campionato del Mondo di Combattimento Sportivo con Spada Laser istituito da Ludosport, il più grande network al mondo dedito a questa disciplina.
Disciplina in rapida espansione, che sta attirando numerosi appassionati e che vanta 9 forme diverse di combattimento.
Uno sport che prevede regole precise, ma soprattutto rispetto dell’avversario e delle norme di sicurezza, necessarie a tornare a casa, dopo un duello, al massimo con un solo gibollo!
Infatti la spada ha una “lama” di policarbonato di 87 cm, che si viene subito invitati ad usare prestando attenzione al codice etico alla base del Combattimento Sportivo, il Se.Cu.Ri.: Servizio, per aiutare sempre i propri compagni, Cura come controllo dei colpi affinché sia tutelata la sicurezza propria ed altrui e Rispetto per i propri limiti e per gli avversari, così che ogni duello sia opportunità di accrescimento personale.
LA CHAMPIONS’ ARENA
L’edizione 2018 della Champions’ Arena si svolgerà nei giorni di sabato 1 e domenica 2 Dicembre a Milano, al centro Pavesi Fi.Pav (Via Francesco de Lemene, 3, Milano)
Sabato dalle 9:30 alle 18:00 (turni preliminari e giochi) + domenica dalle 9:30 alle 12:30 (fasi finali a partire dai 32simi di finale e premiazioni).
L’ingresso è gratuito.
Saranno presenti i migliori 64 atleti del Mondo, con una folta rappresentanza europea (oltre all’Italia, anche Spagna, Francia, Belgio, Svezia, Inghilterra ed Irlanda) ed anche americana.
Conosciamo questo Sport e questa Manifestazione attraverso una chiacchierata con il bi-Campione del Mondo in carica!
IL CAMPIONE
Lorenzo Ferrario (nome di battaglia: LorK) si è laureato Campione del Mondo di Combattimento Sportivo con Spada Laser per la seconda volta consecutiva, nel 2017, dopo aver trionfato anche nella prima edizione della Champions’ Arena, svoltasi al Museo della Scherma di Busto Arsizio, nel 2016.
LorK pratica questa disciplina da circa 11 anni (Ludosport è stata fondata 12 anni fa a Milano, dove ha sede il nucleo storico della “Cripta”) ed ha già ottenuto parecchi successi in ambito nazionale, oltre a queste due affermazioni internazionali.
- Che effetto ti ha fatto misurarti con atleti provenienti da altre Nazioni nel Combattimento con Spada Laser, uno sport che hai visto davvero crescere negli anni, fino a questo grande traguardo del Campionato del Mondo?
Direi che è stata davvero un’emozione fantastica.
Ancora ricordo quando, ormai undici anni fa, mi avvicinai a questo sport: in tutta la scuola, c’erano meno allievi che partecipanti all’ulltima Champions’ Arena!
Aver visto crescere questo sogno, ed averne fatto parte praticamente fin dall’inizio, è stata davvero un’esperienza unica: e questo è solo l’inizio! =)
- Nelle fasi finali della Champions’ Arena eri uno dei pochi atleti che continuava ad allenarsi, mentre si svolgevano gli altri duelli, per mantenere alta la concentrazione. Inoltre ti ho visto spesso studiare l’avversario successivo: quanto conta l’aspetto mentale in questa disciplina ed in questo tipo di competizione?
Penso che l’aspetto mentale sia fondamentale nel nostro sport.
In fin dei conti, un duello non è altro che uno scontro tra due personalità e due menti, oltre che tra due tecniche e due fisicità. La concentrazione, lo studio e la gestione di tempi e distanze sono alla base di ogni combattente.
Durante le competizioni, tra un turno e l’altro, spesso ci sono molti tempi di pausa, ed è facile “rilassarsi” e perdere la carica, salvo poi trovarsi mentalmente impreparati nel momento in cui tocca a te entrare in arena.
Di conseguenza, anche durante questi momenti morti, cerco sempre di non lasciare scendere adrenalina e concentrazione…e di solito questo include farsi i chilometri di camminate per i corridoi o attorno al palazzetto…
- Il 2016/17 è stato per te un biennio importante, sia per il raggiungimento di questo prestigioso bis di trionfi mondiali, sia perchè hai anche cominciato ad insegnare al Clan della Corona Ferrea, presso la Scuola Ludosport di Monza: obiettivi che completano un percorso o un nuovo incentivo personale?
Sì, sono stati due anni schermisticamente molto importanti per me.
Il desiderio di fare l’istruttore c’è (quasi) sempre stato, ma per varie vicissitudini non sono mai riuscito a concretizzarlo, fino all’anno scorso, con l’apertura della Scuola di Monza.
E che soddisfazione, poi, poter vedere i propri allievi competere ai loro primi tornei e sentirsi dire “si vede che sono i “tuoi”, combattono come te”!
Insegnare, e quindi poter “restituire” quanto ricevuto dai miei maestri, mi dà veramente un grande senso di realizzazione, almeno pari a quello di vedersi formare davanti agli occhi un gruppo coeso ed unito.
All’inizio non ci credevo quando lo sentivo dire da amici istruttori, ma la soddisfazione dell’insegnamento, del vedere un allievo riuscire a fare un passo in più, è veramente almeno pari a quella di una vittoria in un torneo.
- Qualche tempo fa mi raccontavi degli accesi duelli, da bambini, con tuo fratello (che ha aperto una Scuola Ludosport in Svezia, dove vive), armati di bastoni per simulare le spade laser. Il tuo bastone era rosso, ovviamente!
Si puo’ dire che eri davvero tu il “prescelto” per diventare il Campione di questo sport! In che modo, poi, hai conosciuto e ti sei avvicinato a Ludosport, la prima Lightsaber Combat Academy italiana?
Ahah! Beh, “prescelto” direi che è un po’ troppo ecco…però, è vero, abbiamo cominciato, da bravi fratelli, a “picchiarci” sin da piccoli.
E, a ben vedere, è proprio grazie a quel “gioco” che ci siamo a avvicinati a Ludosport: era l’estate di undici anni fa quando, mentre facevo ricerche online sugli stili di combattimento con lightsaber, mi imbattei nel forum della neonata accademia.
Rapiti dalla prospettiva di una vera e propria disciplina schermistica con lightsaber, siamo andati alla lezione di prova
- Il Combattimento Sportivo con Spada Laser è uno sport reale: non è coreografia e non contempla duelli preparati, ma tecniche da eseguire in assalti uno-contro-uno per ottenere punti e, alla fine, la vittoria. Lo spirito che anima il Lightsaber Combat è più vicino a quello della scherma e, quindi, naturalmente e profondamente diverso da quello di altre attività ispirate al mondo di Star Wars. Non è necessario essere dei super-fan della saga per entrare in contatto con Ludosport, dunque?
Direi di no: molti dei praticanti non sono fan della saga, e qualcuno l’ha mai nemmeno vista (sacrilegio!). Quello che noto è che l’affinità con Star Wars è spesso un incentivo ad avvicinarsi, uno stimolo alla curiosità, ma poi si viene catturati dalla grandezza del progetto Ludosport ed al più grande lascito dei Maestri fondatori, ossia l’aver creato un network (oramai veramente “mondiale”) di persone che parlano lo stesso linguaggio e condividono gli stessi valori di Se.Cu.Ri. , una fantastica disciplina sportiva, ed una buona dose di voglia di divertirsi. Direi che oramai Ludosport è andata ben oltre il suo proposito iniziale di “vediamo come potrebbe essere una scherma con lightsaber”, ed è diventato un vero e proprio fenomeno, un movimento di persone con una sua grande personalità e dignità.
- Hai anche un ruolo ‘burocratico’ all’interno del network Ludosport, che si sta espandendo sempre più, con Accademie aperte in tutta Europa, in Russia, negli USA ed anche sull’Isola della Réunion, nei pressi di Mauritius.
Quanto è realistica l’idea di una Champions’ Arena sulle spiagge dell’Oceano Indiano, nella Bay Area o alle Hawaii, una delle ultime conquiste di Ludosport?
Con l’apertura di nuove accademie praticamente in tutti gli angoli del globo, direi che oramai non si parla più di “idea”, ma di effettiva realtà. Non mi meraviglierei se la Champions’ Arena 2019 o 2020 avesse luogo in un altro continente. C’è ancora tanta strada da fare e tante nazioni da raggiungere, ma credo che siamo in una fase “esponenziale” che ci porterà più o meno ovunque molto prima di quanto ci si aspetti.
- A proposito di espansione: tramite un’operazione di crowdfunding, è nata Polaris – a story of light, una graphic novel ispirata alle vicende dell’Accademia, nella quale gli atleti diventeranno personaggi protagonisti delle pagine di un fumetto. Ed il vincitore della Champions’ Arena sarà tra questi: uno stimolo in più?! Che tipo di progetto è Polaris (che prende il nome da un modello di spade utilizzate in questo sport)?
“Polaris” è un progetto molto importante per Ludosport e la disciplina in generale. L’idea è molto semplice: crearci un mito, un background fantastico che fosse tutto nostro, parallelo a quello di Star Wars.
Come dicevo, ormai Ludosport è cresciuta oltre il suo progetto iniziale, ed è tempo che si assuma una “dignità” propria: “Polaris” è la risposta.
(Leggi la nostra intervista a Valeria Favoccia, l’artista che disegna Polaris)
- La Champions’ Arena è un momento di festa, non solamente sportiva, per tutti gli atleti Ludosport. Non esclusivamente per chi gareggia, con giochi a tema che fanno da contorno agli scontri per il Titolo.
È sempre presente una sana competizione, ma è ancora più palpabile la sensazione di amicizia e fratellanza che si instaura tra atleti che hanno, come comune denominatore, il linguaggio di questo sport.
Quanto è importante questo spirito di condivisione che sfocia nel famoso ‘pork-side’, teatro di mangiate e bevute post gare e post allenamenti e che si riassume anche con il motto “one name – one sky” ?
Come dicevo prima, lo spirito di amicizia, i valori ed il linguaggio comune sono il più grande risultato raggiunto in questi primi dieci anni di Ludosport. E’ veramente fantastico vedere tanta gente venire da posti tanto diversi che si riunisce sotto “one sky” per condividere un weekend di amicizia e divertimento.
- Al di fuori di Ludosport, chi è Lork? O meglio, chi è Lorenzo?
Ingegnere spaziale, marito di Veronica, grande appassionato di tutto ciò che vola, soprattutto nello spazio.
Per informazioni:
sito Ludosport: http://www.ludosport.net/it/il-light-saber-combat/
pagina Ludosport su Facebook: https://www.facebook.com/ludosport/
evento Champions’ Arena su Facebook: https://www.facebook.com/events/2075310489157906/
crediti:
foto di copertina di Anna Diaz.
un ringraziamento, per l’utilizzo delle foto, a: Noemi De Cesaris, Anna Diaz, Valentina Negretti ed Andrea Ungaro.
il fumetto Polaris è opera di: Giovanni Gualdoni, Valeria Favoccia, Daniele Rudoni, Simone Spreafico e Gianluca Longo.
ENGLISH VERSION
WHAT IS THE SPORTING LIGHTSABER COMBAT
The Champions’ Arena is the Ludosport’s Lightsaber Combat World Championship. Ludosport is the world’s largest network devoted to this discipline.
A fast growing discipline, which is attracting many enthusiasts, and that can boast 9 different fighting forms.
A sport that reckons on precise regulations, but above all, respect for the opponent and the rules of security, essential to go home after a duel, at most with only one ‘gibollo’!
In fact, the sword has a 87cm polycarbonate blade, which you are promptly asked to use paying attention to the Ethic Code at the foundation of the Sporting Combat, the Se.Cu.Ri . (acronym of Servizio Cura Rispetto): Service to help your companions, Care, understood as control, to protect your own and others’ safety and Respect for your opponents and for your own limits, so that each duel is a chance for a personal growth.
CHAMPIONS’ ARENA
The 2018 Champions’ Arena will take place on Saturday 1 and Sunday 2 December in Milan, at Pavesi Fi.Pav Center.
The best 64 athletes in the world will be there, with a large European representation (in addition to Italy: Spain, France, Belgium, Sweden, England and Ireland) and also a large American team.
Let’s get to know this Sport and this Event through a chat with the new World Champion!
THE CHAMPION
LorK has been practicing this discipline since about 11 years (Ludosport was founded 12 years ago in Milano, where the core of the movement, ‘La Cripta’ is based) and has already achieved several national successes in addition to these 2 international affirmations.
How did you feel measuring with athletes from other nations, in Lightsaber Combat, a sport you’ve really witnessed the spread, over the years, until this great goal of the World Championship?
I would say it was really a fantastic emotion. I still remember when, 11 years ago, I came to this sport: in the whole school, there were less students than there was at the Champions’ Arena. Having seen this dream come true, and having been part of it from the very beginning, it really was a unique experience – and that’s just the beginning! =)
In the final stages of the Champions’ Arena you were one of the few athletes who continued his training, while the other duels were taking place, to keep the concentration high. In addition, I have often seen you studying your next opponent: how important is the psychological aspect in this discipline and in this type of competition?
During the competitions, in between rounds, there are often many break times, and it is easy to “relax” and lose the charge, only to find yourself mentally unprepared when it is your time to enter the arena.
As a result, even during these dead moments, I always try not to let down adrenaline and concentration … and usually this includes walking miles through the corridors or around the building …
2016/17 was an important biennium for you, both for the achievement of this prestigious encore of world triumphs, and also because you have started teaching at the Clan of the Corona Ferrea at the Ludosport School of Monza: objectives that accomplish a path or a new personal incentive?
Yes, they were two very important years in fencing, for me.
The desire to become an instructor is (almost) always been there, but for various vicissitudes I never managed to make it, until last year, with the opening of the School in Monza.
And what a satisfaction is seeing your own students compete in their first tournaments and hearing others say: “it’s clear they are ‘yours’: they fight like you”!
I would say that teaching, and therefore being able to ‘give back’ what I received from my teachers, really gives me a great sense of accomplishment, at least equal to witness a cohesive and unite group formed before my eyes.
At the beginning I did not believe when I heard it from instructor friends, but the satisfaction of teaching, of watching a student succeeding in taking one more step, is at least equal to a victory in tournament.
Some times ago you told me about fiery duels, when you were children, with your brother (who opened a Ludosport School in Sweden, where he lives), both armed with sticks, pretending they were lightsabers. Your stick was red, of course!
You can say that you were really the “chosen one” to become the Champion in this discipline! In which way did you know and approach Ludosport, the first Italian Lightsaber Combat Academy?
And, on closer inspection, thanks to that ‘game’ we approached Ludosport: it was the summer of 11 years ago when, while I was researching online about lightsaber’s combat styles, I ran into a forum of this newborn academy.
Charmed by the idea of a real fencing discipline with lightsaber, we went to the test lesson.
Lightsaber Combat is a real sport: it is not choreography and it does not contemplate prepared duels, it has techniques to perform in one-on-one assaults to gain points and, in the end, victory. The spirit of Lightsaber Combat is closer to fencing and, therefore, naturally and profoundly different from other activities inspired by the world of Star Wars. You do not need to be a super fan of the saga to get in touch with Ludosport, don’t you?
I would say no: many of the athlets are not fans of the saga, and someone has never even watched it (sacrilege!). Affinity with Star Wars is often an incentive to approach, an incitement to curiosity, but then you are captured by the greatness of the Ludosport project and the largest legacy of the founding Masters, namely the creation of a network (now truly “worldwide”) of people who speak the same language and share the same values as Se.Cu.Ri. , a fantastic sporting discipline, and a certain amount of desire to have fun. I think Ludosport has now gone far beyond its initial purpose, like “let’s see what it’s a fencing with lightsabers like”, and has become a real phenomenon, a movement of people with a great personality and dignity.
You also have a ‘bureaucratic’ role within the Ludosport network, which is expanding more and more, with Academies opening all over Europe, in Russia, in the USA and even on the Island of Réunion, near Mauritius.
How realistic is the idea of a Champions’ Arena on the beaches of the Indian Ocean or in the Bay Area?
With the opening of new academies in almost every corner of the globe, we no longer speak of “idea”, but of actual reality. I would not be surprised if the 2019 or 2020 Champions’ Arena took place in another continent. There is still a long way to go and so many nations to reach, but I think we are in an ‘exponential’ stage, that will take us almost everywhere, much sooner than we expected.
Speaking of expansion: through a crowdfunding operation, Polaris – a story of light is born: a graphic novel inspired by the events of the Academy, in which the athletes will become heros on the pages of a comic book. And the winner of the Champions’ Arena will be among these: an extra motivation?! What kind of project is Polaris (which takes its name from a model of sword used in this sport)?
“Polaris” is a very important project for Ludosport and the discipline in general. The idea is very simple: create a myth, a fantastic background that is all ours, parallel to the Star Wars’ one.
As I said, now Ludosport has grown beyond its initial project, and it is time to take on its own dignity: “Polaris” is the answer.
(Meet Valeria Favoccia, the artist behind Polaris,in this interview )
The Champions’ Arena is a time of celebration, not just sporting, for all Ludosport athletes. Not exclusively for those who compete, with themed games that surround the clashes for the title.
There is always a healthy competition, but the feeling of friendship and brotherhood that is established between athletes who have, as a common denominator, the language of this sport, is even more tangible.
How important is this spirit of sharing that merges into the famous ‘pork-side’, a place for eating and drinking after duels and post-training sessions, and that is also summed up with the motto “one name – one sky”?
As I said before, the spirit of friendship, values and common language are the greatest achievement we reached in these first 10 years of Ludosport. It ‘s really great to see so many people from so many different places coming together under “one sky” to share a weekend of friendship and fun.
Outside of Ludosport, who is Lork? Or rather, who is Lorenzo?
Space engineer, husband of Veronica, great enthusiast about everything that flies, especially in space.
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