Goldrake: il 4 aprile 1978 andava in onda la prima puntata italiana!

Si trasforma in un razzo missile, con circuiti di mille valvole. Mangia libri di cibernetica, insalata di matematica:
Goldrake debuttava in Italia il 4 aprile 1978!

Goldrake esordiva sugli schermi di Rai2 40 anni fa, il 4 aprile 1978, introdotto dalla storica annunciatrice Maria Giovanna Elmi, che spiegava brevemente ciò che gli ignari telespettatori avrebbero visto per la prima volta.
Cioè un mega-robot che distrugge altri mega-robot cattivi per mezzo di armi potentissime che, se non vengono evocate urlando il loro nome, non funzionano neanche per scherzo.
Con un pilota che deve percorrere diversi km per raggiungere il mega-robot, all’interno della base del Centro Ricerche Spaziali: una sorta di triathlon che Actarus si fa ogni volta, perchè ha il cuore buono.
Nel senso che è in perfetta salute e ha voglia, tutti i giorni, di farsi corsa, viaggio sul motorazzo, salti e svolazzi, sennò ciao ciao Giappone!
Senza contare le ore ed ore buttate via per far decollare il robot attraverso le uscite segrete della Base, il tutto tramite percorsi di inenarrabile complicazione attraverso cascate e fiumi di lava.

LA TRAMA

Il pianeta Vega è diventato instabile a causa dello sfruttamento di Vegatron, un potente minerale radioattivo.
Cercando di espandere il suo impero militarista e trovare un altro  pianeta su cui dimorare, lo spietato Re Vega scatena i suoi eserciti – composti da dischi volanti e giganteschi mostri robotici – e si volge  contro i pianeti vicini come Fleed, un mondo estremamente avanzato e pacifico.
Dopo la distruzione del suo mondo, Duke Fleed (Actarus), il giovane principe del pianeta Fleed (piatto tipico di Fleed? Il Fleed), arriva sulla Terra a bordo dell’UFO Robot Grendizer (Goldrake), una potente macchina da guerra.
Ovviamente atterra in Giappone, ovviamente alle pendici del Monte Fuji.
Salvato da uno scienziato brillante e da altri terrestri (tra i quali Rigel,  ufologo dilettante e proprietario dell’agriturismo “Betulla Bianca”), Actarus combatte i dischi volanti ed i mostri lanciati da Vega, che progetta di impossessarsi del potente Goldrake e conquistare l’intero universo.
Oppure di distruggerlo!

Le curiosità

 

  1. Goldrake proviene dal pianeta Fleed e dunque è un Ufo Robot.
    Il termine “Atlas” che compare nel titolo italiano sembra sia dovuto a un errore dei funzionari RAI che, quando ricevettero dalla Francia il plico con le informazioni su questa nuovissima serie animata, fraintesero la parola francese “atlas”, ovvero “guida informativa”, che precedeva il vero titolo Ufo Robot, e la scambiarono per una parte del titolo stesso.
  2. In Francia, Antenne 2 raggiunse il fantascientifico share del 100% grazie a Goldorak (nome francese della serie, da cui Goldrake in italiano) e per il Natale del ’78 i genitori furono costretti a ricorrere al mercato nero per assicurare ai figli giocattoli legati al robottone, poiché la domanda superò ogni aspettativa.
  3. Anche in Italia, Goldrake divenne popolarissimo.
    Tra i bambini, ma anche tra gli adulti: Romano Malaspina, doppiatore di Actarus, raccontava di aver conosciuto professionisti che lasciavano il luogo di lavoro un’ora prima pur di non perdersi la quotidiana puntata di Atlas UFO Robot.
  4. Lo scrittore Alberto Bevilacqua riteneva che i cartoni giapponesi fossero diseducativi perché davano allo spettatore «la giustificazione che soltanto i suoi divi siano in grado di liberare i grandi dal terrore di rapine e di Br», continuando poi con la «disumanizzazione» per finire al fatto che, per colpa dei robottoni giapponesi, i figli degli italiani si sarebbero inevitabilmente drogati…
  5. Nell’edizione italiana i nomi dei personaggi del cartone hanno subìto un adattamento che, in quel periodo, li ha resi più digeribili al pubblico nostrano, rispetto all’originale giapponese:
    1) Actarus = Daisuke Umon
    2) Alcor = Koji Kabuto
    3) Venusia = Hikaru Makiba
    4) Procton = Genzo Umon
    5) Rigel = Makiba Danbei
  6. Koji Kabuto (Alcor) è l’unico personaggio ad essere presente in 3 delle principali serie di robot giganti creati da Go Nagai: è Ryo, il personaggio principale di Majingâ Zetto (Mazinga Z, 1972), che compare anche negli episodi finali di Gurêto Majingâ (Il Grande Mazinga, 1974 -1975).
  7. I flashback di Alcor, all’inizio del primo episodio, in cui ricorda di essere stato il pilota di Mazinga Z, vennero mandati in onda in Italia senza doppiaggio.
    Mazinga era sconosciuto da noi e non si sapeva come interpretare quelle sequenze.
  8. Sempre nel primo episodio, il combattimento tra Goldrake ed il mostro di Vega avviene quasi totalmente in un silenzio irreale.
    Questo perchè non si sapeva ancora come chiamare le armi ‘annunciate’ da Actarus.
    Fu lo stesso Romano Malaspina ad inventare alcuni di quei nomi, tra cui ‘lame rotanti’ e ‘alabarda spaziale’.
  9. In Italia, nel 1966, era già comparso un altro Goldrake,  un clone italico di James Bond, agente segreto playboy, con i lineamenti di Jean Paul Belmondo, protagonista di un omonimo fumetto (a sfondo spionaggistico/erotico).
  10. Cercando di sfruttare il successo di Goldrake, nel 1980 in Italia si assemblò un film d’animazione intitolato Daimos, il figlio di Goldrake, montando gli ultimi 5 episodi dell’anime General Daimos, che con Goldrake non aveva niente a che vedere.
    Furono  inseriti dei dialoghi in cui si diceva che i progetti di Daimos erano stati lasciati da Actarus al proprio figlio perché lo usasse in difesa della Terra.
  11. Goldrake fu doppiato in arabo dalla compagnia televisiva libanese. Ed in Libano, nei primi anni ’80, con il nome di Moghamarat al Fadaa, guadagnò un’enorme popolarità tra i bambini, i giovani e gli adulti come una delle prime serie Anime ad essere completamente tradotta in arabo.
  12. In Nord America, invece, le cose andarono diversamente.
    La serie venne trasmessa nei primi anni ’80, ma solo 26 degli originali 74 episodi sono stati tradotti.
    In Italia, in maniera inspiegabile, non vennero mai trasmessi 3 dei 74 episodi, nonostante la RAI avesse acquisito l’intera serie.
  13. Ufo Robot Grendizer venne fatto uscire in tutta fretta da parte della Toei Animation che doveva far dimenticare gli ascolti dpoco lusinghieri de Il Grande Mazinga.
    Molti aspetti della serie non erano ancora ben definiti, al momento del debutto televisivo: nella sigla iniziale Goldrake si sgancia dallo Spacer uscendo dalla parte posteriore anziché da quella anteriore, come invece avverrà in ogni altra occasione.
    E nel primo episodio, Goldrake ha dei razzi sotto i piedi che gli consentono di volare. Li utilizzerà solo quella volta.
  14. Per sottolineare la natura extraterrestre di Actarus, Go Nagai fece disegnare una linea nera sotto gli occhi del protagonista.
    Come l’Akira di Devilman, altra produzione Go Nagai.
  15. L’emancipazione di Venusia, durante la serie, determinò un calo negli indici di ascolto della serie in Giappone.
  16. Goldrake non è stato il primo Anime ad arrivare in Italia.
    Nel marzo 1978 è stato preceduto da Heidi!

 

LA SIGLA INIZIALE

 

LA SIGLA FINALE

 

LA SIGLA FINALE ALTERNATIVA

 

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