Frankenstein compie 200 anni: vediamo come se l’è cavata al cinema ed in tv

Frankenstein compie 200 anni, ripercorriamo le sue apparizioni al cinema e in tv!

Frankenstein compie 200 anni.
Mary Wollstonecraft Shelley pubblica il suo romanzo Frankenstein; or, the modern Prometheus l’11 marzo 1818 (da notare che l’autrice, all’epoca, ha 21 anni!).
La critica non è favorevole, ma il libro è un successo editoriale.
Da allora la tragica storia del dottor Frankenstein e della sua Creatura non ha mai smesso di appassionare il pubblico.
E, naturalmente, cinema e  televisione non si sono fatti mancare la possibilità di rappresentare il dramma di Victor Von Frankenstein, in tutte le possibili salse!

 

FRANKENSTEIN (1910)

La prima volta della Creatura sullo schermo risale al 1910, con il cortometraggio muto ad opera di J. Searle Dawley.
Per la casa di produzione di Thomas Edison!

E già dalla prima volta siamo piuttosto lontani dalle idee e dalle atmosfere di Mary Shelley.
Il dottor Frankenstein è un alchimista che crea il mostro in una densa nube di fumo e sviene per la paura. Frankenstein viene inseguito dalla creatura (somigliante ad una mummia. O al nuovo IT, se vuoi!) che non desidera ucciderlo, ma solo spaventarlo. Per diletto.

IL MOSTRO DI FRANKENSTEIN (1920)

Il primo film dell’orrore della storia del cinema (muto) italiano.
L’unico horror, prodotto in Italia, fino al 1956, anno in cui vide la luce I Vampiri, di Breda e Bava.
Opera di Eugenio Testa, della durata di circa 40 minuti, con Umberto Guarracino nei panni del Mostro.
Sfortunatamente non esiste più alcuna copia della pellicola, ma solo l’immagine qui sopra.


FRANKENSTEIN (1931)

Passano 11 anni ed il mostro di Frankenstein entra di prepotenza nella leggenda del cinema.
Con le fattezze di Boris Karloff. Con qualche chilo di cerone in faccia, cosa che ha seriamente fatto pensare all’attore che non sarebbe arrivato a terminare le riprese.
Se pensiamo a Frankenstein, pensiamo a lui, ancora oggi.
Il film, più che al romanzo, è ispirato ad un adattamento teatrale del 1927 intitolato Frankenstein: an Adventure in the Macabre.
Prima apparizione per l’aiutante deforme del dottor Frankenstein, aiutante che qui si chiama Fritz (come in un altro adattamento teatrale del 1823, a cui assistette la stessa Mary Shelley, Presumption; or, the Fate of Frankenstein), responsabile della fornitura di un cervello imperfetto. E primo utilizzo dell’elettricità per dare vita alla creatura.

Il finale con l’incendio del mulino e la (presunta) morte del mostro furono inventati per l’occasione.

LA MOGLIE DI FRANKENSTEIN (1935)

Cominciano i sequel, visto il grande successo della pellicola del 1931.
In questo film si immagina Mary Shelley raccontare al marito ed a Lord Byron come avrebbe voluto proseguire il suo racconto.
Giusto per dare un minimo di fondamenta ad una produzione che vede il Mostro sopravvivere all’incendio del mulino, che vede uno scienziato ancora più pazzo del solito creare una nuova razza di minuscoli omini, che vede Frankenstein alle prese con la compagna della Creatura (che nel romanzo, effettivamente, gli era stata promessa).
Un guazzabuglio che è il primo di una serie di opere in cui le idee della scrittrice londinese vengono quasi totalmente smembrate. Il solo cognome del dottore è il trait d’union con l’opera originale.
Menzione d’onore per la pettinatura epocale della Signora Creatura!

AL DI LÀ DEL MISTERO (1944)

Per la prima volta 3 classici mostri della Universal compaiono contemporaneamente nella stessa pellicola.
Si tratta di Frankenstein, Dracula e l’Uomo Lupo.
Particolare curioso: nel film c’è ancora Boris Karloff, ma il Mostro è interpretato da Glenn Strange.
Karloff veste i panni dello scienziato pazzo.
i 3 mostri saranno di nuovo insieme, un anno dopo, ne La Casa degli Orrori.

IL CERVELLO DI FRANKENSTEIN (1948)

La prima commedia con Frankenstein e gli altri mostri classici impegnati a far ridere e non a terrorizzare le platee.
Tutto merito di Bud Abbott e Lou Costello, più noti da noi come Gianni e Pinotto.
Frankenstein è Glenn Strange, che ormai interpreta il mostro stabilmente, così come Bela Lugosi è il classico Dracula e Lon Chaney Jr è l’Uomo Lupo.

LA MASCHERA DI FRANKENSTEIN (1957)

Dopo una serie di film terrificanti (non nel senso che avrebbero desiderato), la mitica  Hammer Film Productions sforna una sorta di remake del Frankenstein del 1931.
Con Peter Cushing nel ruolo del Dottore e con Christopher Lee in quello della Creatura.
Due veri e propri ‘mostri sacri’ del genere, che interpreteranno nel futuro della casa di produzione una nuova stirpe di classiche figure horror, sulla scia di quelli degli anni ‘30 della Universal.
In versione decisamente più horrorofica e splatter.
La censura ebbe il suo bel da fare, all’uscita della pellicola!

I MOSTRI (1964)

Serie tv incentrata su una famiglia esplicitamente ispirata ai Mostri della Universal, con il nonno Dracula, il Bimbo Lupo ed il capo famiglia, Herman Munster, che è un Frankenstein bonaccione.
Nella stessa stagione andava in onda anche La Famiglia Addams, in cui il maggiordomo era, in qualche modo, una sorta di tributo a Frankenstein.
Lurch, infatti, ha vagamente l’aspetto della Creatura, come la si immaginava da Boris Karloff in poi.

carletto, il principe dei mostri (1965)

Ok, negli anni ’60 Frankenstein è sdoganato e parodiato in tutte le declinazioni possibili.
Prima manga e poi serie tv che vede il Principe di Mostrilandia, Carletto, giungere sulla Terra in compagnia di Dracula, Uomo Lupo ed, ovviamente, Frank. Che è il maggiordomo di casa.
E si esprime pressochè soltanto con il suo iconico “mehehe”.

 

GLI ORRORI DI FRANKENSTEIN (1970)

Il film è quello che è.
Ma va ricordato perchè ad interpretare il mostro è un culturista gallese, al suo esordio sullo schermo, chiamato David Prowse.
7 anni più tardi, Prowse sarà nascosto sotto l’armatura di Darth Vader in Star Wars, di George Lucas.

FRANKENSTEIN JUNIOR (1974)

La Parodia, con la P maiuscola.
La Parodia Perfetta, con le due P maiuscole.
Mel Brooks prende il film del 1931 (di cui utilizza anche alcuni arredi di scena originali) e lo trasforma in un capolavoro della commedia, che ancora oggi, a distanza di quasi 45 anni, è dotato di una comicità fresca e precisa, con battute e situazioni leggendarie.
Frederick (fredràic), nipote di Victor, viene a conoscenza dei lavori del nonno e, con l’aiuto di Igor (àigor) ed Inga (ìnga), assembla una creatura che intende, poi, trasformare in un gentiluomo.
La versione originale è ricca di gag e giochi di parole spassosissimi, che, per una volta, sono stati resi ottimamente anche in italiano.
L’unica che sfugge un po’ è la sequenza in cui Igor porge il suo bastone a Frederick: in inglese gli dice ‘walk this way’ che significa ‘venga da questa parte’, ma anche ‘cammini in questo modo’. Ed il dottore, ovviamente, si appoggia al bastone, camminando come Igor. La frase del gobbo aiutante ha fornito ispirazione agli Aerosmith per intitolare la loro celeberrima canzone.

THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW (1975)

Il dottor Frank’n’Further (‘further’ sta per ‘oltre, ‘più in là’: una vera e propria dichiarazione d’intenti!) assembla una creatura, che chiama Rocky, ispirandosi a culturisti tipo Charles Atlas, per il suo sollazzo sessuale personale.
Il procedimento di creazione è ispirato ai classici film dedicati a Frankenstein, con manopole, elettricità e  fumo a profusione. Con una serie di tubetti di vernice colorata come ingrediente segreto.
Non una Creatura tra le più convenzionali…non un film tra i più convenzionali!

FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY (1994)

Kenneth Branagh, regista ed interprete di Victor, mette subito le cose in chiaro, già dal titolo del film.
In quegli anni sono state prodotte diverse pellicole che cercavano di ritornare alle radici dei grandi classici dell’horror, tra cui Dracula di Bram Stoker, di Francis Ford Coppola, per restituire versioni quanto più fedeli possibili ai romanzi originali.
E Frankenstein di Mary Shelley è, probabilmente, il film più fedele alle pagine della scrittrice.
Ci sono parecchie differenze, perlopiù marginali.
Un fantastico Robert De Niro interpreta la Creatura, donandogli una umanità nuova e tormentata.

FRANKENWEENIE (2012)

Poteva Tim Burton farsi sfuggire l’occasione di rivisitare questo classico del gotico?
Ovviamente no, ma lo ha fatto a modo suo!
Infatti la ‘Creatura’, in questo film di animazione in stop motion, è un cagnolino di nome Sparky.
Victor Frankenstein è un ragazzino che vede il suo cucciolo morire investito. Sfruttando l’elettricità di un fulmine e le nozioni imparate con gli esperimenti galvanici a scuola, riesce a riportare in vita Sparky (Scintilla!).
Che rimorirà e verrà resuscitato elettricamente una seconda volta dalla cittadinanza tutta.

I, FRANKENSTEIN (2014)

Ecco, no.
La Creatura uccide Victor e sua moglie, li seppelisce ed al cimitero viene attaccato dai Demoni che vogliono rapirlo. È salvato dai Gargoyle che, scopre, sono in lotta da secoli con i Demoni.
Pessimo.

VICTOR, LA STORIA SEGRETA DEL DOTTOR FRANKENSTEIN (2015)

La storia dal punto di vista di Igor.
E già partiamo maluccio.
Ma il film non è così tremendo.
Se consideriamo che ha pochissima attinenza con il romanzo della Shelley.
Igor, che ha un ruolo da vero protagonista, anche negli esperimenti del dottor Frankenstein, è Daniel Radcliffe, l’ex Harry Potter.

 

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