For Honor, il campo di battaglia è assetato del sangue dei nemici!

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8,5

  • Sistema di combattimento innovativo
  • Grafica mozzafiato
  • Incredibilmente coinvolgente
  • No server dedicati

Il cavaliere appoggia il ginocchio a terra. E’ stanco, deve riprendere fiato.

A terra giace il cadavere del suo nemico. Il vichingo ha combattuto bene. Era agile, possente. E come lui desideroso di conquistare la gloria sul campo di battaglia.

Respira a fondo, lentamente. Il fiato gli scalda il volto, intrappolato dall’elmo di ferro. Si sente vulnerabile: la sua spada è ancora conficcata nel petto dell’avversario sconfitto, rossa di sangue. Il cavaliere sa che non ha molto tempo prima che la battaglia ricominci.

Alza gli occhi al cielo, il sole splende. E’ un buon giorno per la gloria e per l’onore.

Ed ecco che un nuovo nemico con movimenti aggraziati discende il sentiero impregnato del sangue del vichingo. Il cavaliere riconosce quella strana armatura: un guerriero dell’est.

Il nuovo nemico estrae lentamente la katana, una spada così affilata da tagliare l’acciaio.

Il cavaliere si rialza e con un gesto secco estrae la spada dal cadavere del vichingo senza nome.

La sua guerra può ricominciare.

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For Honor irrompe finalmente nel mondo videoludico ed è una vera tempesta di violenza, di guerra senza fine, di combattimenti gloriosi e di morti onorevoli. 

Avevo già provato il gioco nella Beta e esposto QUI i miei pareri, ma ora è tempo di mettere le mani sul gioco completo!

Dodici classi di eroi, cinque modalità di gioco per il multiplayer e la modalità storia, per scoprire i dettagli di tutti gli eroi e per capire cosa ha portato alla guerra senza fine il mondo di For Honor. E poi la Guerra di Fazioni, in cui ogni giocatore contribuisce alla conquista o alla difesa dei territori del regno.

Dell’innovativo sistema di combattimento si sono spesi fiumi di parole. Si basa sull’usare la levetta destra del pad per scegliere la posizione della guardia. Se il nemico ha la guardia nella stessa posizione da cui un attacco sta per essere sferrato, allora lo bloccherà, altrimenti l’attacco andrà a segno.

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Ciascuna delle dodici classi ha numerose sequenza di attacco, tutte da imparare, e delle combo per seminare il panico durante le battaglie. Il sistema di gioco è molto facile, quasi intuivo. E’ però difficile da padroneggiare appieno, dato che oltre a conoscere il nostro eroe dovremo apprendere a fondo il modo di combattere di ciascuno degli altri. Questo basta a spiegare la profondità di For Honor, per cui saranno necessarie decine di ore prima di conoscere a fondo una singola classe.

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Il gioco è studiato prevalentemente per il multiplayer, tanto che la modalità storia ha più il sapore di un corposo tutorial. Le modalità di gioco in cui potremo confrontarci con avversari umani sono Duello (un 1 contro 1 al meglio dei 5 round), Rissa (2 contro 2), Schermaglia (una battaglia in cui vince la prima squadra che sconfigge tutti gli avversari dopo aver raggiunto i mille punti), Eliminazione (4 contro 4) e infine Dominio, in cui vengono accumulati punti dominando i punti di controllo e in cui vince chi elimina interamente il team avversario dopo aver raggiunto la soglia dei mille punti.

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Graficamente For Honor è incredibilmente dettagliato, con paesaggi e ambientazioni mozzafiato. I modelli sono animati in maniera incredibile e tutti i movimenti, gli impatti, le parate sembrano eccezionalmente reali. Tutti aspetti che incrementano il senso di immersività e la sensazione di essere veramente su un campo di battaglia.

L’aspetto che più risalta (e che più mi esalta!) di For Honor sono le inquadrature della visuale in terza persona. Pare un aspetto secondario, ma la telecamera esalta alla perfezione ogni momento della battaglia con continui movimenti ad allargare o restringere il campo visivo in base alla situazione. La camera si adatta istantaneamente alla arena di combattimento offrendo sempre uno scorcio cinematografico impeccabile.

Oltre a garantire ore di gioco solo per coprire tutti i personaggi e le modalità, il gioco vanta un eccellente editor dell’aspetto di ciascuno degli eroi, in cui potremo configurare ogni aspetto del nostro eroe preferito e anche le abilità che potrà utilizzare sui campi di battaglia.

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L’unico problema di For Honor, che era già stato criticato durante la Beta, è che il gioco non si appoggia su server dedicati ma piuttosto su una connessione peer to peer che pregiudicano forse troppo pesantemente l’esperienza di gioco per chi ha una connessione meno che media… Questa scelta rende i match piuttosto instabili e traccia un profondo solco nell’utenza.

For Honor è però un gioco eccezionale. Il sistema di combattimento ben studiato (ma ovviamente da sistemare con future patch per bilanciare inevitabilmente i personaggi), i campi di battaglia ricchissimi di dettagli visivi e sonori e le inquadrature in terza persona, con questi intensi cambi di visuale della regia automatica, rendono questo gioco un piccolo capolavoro di immersività. Purtroppo il giudizio finale viene scalfito da questa scelta di connettività, ma quando (e se!) Ubisoft deciderà finalmente di voler investire in un’infrastruttura che supporti questo nuovo IP, allora For Honor potrà ampiamente ambire ad un punteggio a doppia cifra.

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Un lontano squillo di tromba echeggia nella valle. Il nemico è in rotta. Il cavaliere sorride: ha vinto!

E’ sdraiato a terra ma con le ultime forze riesce a togliersi l’elmo. Il sole, ancora caldo, gli lambisce il volto. Sorride.

Sopra di lui, intento a guardarlo con occhi taglienti, il samurai alza la katana sopra la testa.

“Peccato” pensa il cavaliere, “avrei voluto vivere un altro giorno come questo…”

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