“Aquaman”: la nostra recensione in immersione

7.5

Aquaman è un film di James Wan, con Jason Momoa, Amber Heard, Patrick Wilson, Willem Dafoe, Dolph Lundgren, Nicole Kidman in uscita nei cinema italiani il 1° gennaio 2019.

C’è di che meravigliarsi per questo Aquaman.
È il primo film veramente degno di nota, sulla sponda DC del cinefumetto, dai tempi della trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan (ed era, forse, il candidato meno papabile a riuscire nell’impresa).
Considerando che, in mezzo, è passato praticamente tutto il Marvel Cinematic Universe, la sfida raccolta da James Wan, il regista della pellicola, è stata superata brillantemente!

Aquaman 01

Nel corso di questo decennio di fumetti portati al cinema abbiamo conosciuto decine di pianeti e di specie diverse, ma l’ambiente sottomarino è rimasto inesplorato.
Wan ci mostra le meraviglie di questo mondo sommerso e quelle di Atlantide, che assomiglia a Coruscant, solo molto più bagnata.
Ed è difficile non rimanere affascinati da questa visione e dalle creature marine che non scadono mai nel ridicolo o nell’effetto pupazzo.

Aquaman 03

Che sia proprio Aquaman, uno tra gli eroi più vilipesi dell’universo fumettistico, ad imprimere una svolta alle sorti dei cinecomic DC è catartico e quasi rassicurante.
Perché, come già accaduto con I Guardiani della Galassia o con Ant-Man, basta semplicemente azzeccare un gran bel film, senza bisogno di essere delle superstar della nona arte.
Ed in questo film, Aquaman è figo pure col costume arancio-verde!
I costumi sono uno degli elementi che più hanno calamitato la mia attenzione: armature da combattimento sottomarino, regali e tecnologiche, eleganti e con il giusto grado di tamarraggine (molto molto alto!).
Riportano alla mente un certo stile, caro a Lancillotto o Mordred, in Excalibur del 1981.

Aquaman 02

Avevamo già incontrato Arthur Curry, mezzo uomo e mezzo atlantideo, in Justice League (da cui questo Aquaman è pressoché totalmente slegato); qui si raccontano le sue origini, ma non ci si perde troppo tempo: 10 minuti e siamo completamente immersi nell’attualità, fatta di mari inquinati e di popolazioni sottomarine in rivolta.
Se è vero che dal minuto 11 sappiamo già come andrà a finire il film (siamo in grado anche di preconizzare le inquadrature finali), è vero anche che nelle 2 ore e 20 totali è difficile dire che ci siano momenti di stanca.
Ci sono un paio di rallentamenti, ma sono quasi necessari per mettere la testa fuori dall’acqua e prendere una boccata d’ossigeno.
Metà di Aquaman si svolge sulle terre emerse e metà sott’acqua.
E si parla sotto il mare, sì!
Con le bolle?
Per fortuna no.

Aquaman 04

La DC, per imboccare la giusta via, ha dovuto cedere e si è marvellizata: battute, colori, scena nei titoli di coda.
Ed una trama che, pur se molto sempliciotta, è finalmente portata avanti senza pasticci.
Ci si poteva pensare prima, forse, senza gettare al vento due o tre film che avrebbero potuto essere giganteschi e che, invece, sono un compendio di pecche.

Pecche che ci sono anche in Aquaman, ma passano molto più sottotraccia.
Come, ad esempio, una certa sensazione di assenza di peso e di disubbidienza alle leggi della fisica dei corpi, nelle scene-di-menare sulla terra ferma. Cosa che viene fortunatamente azzerata nelle profondità degli oceani.
Una rappresentazione terrificantemente stereotipata di un paesino siciliano è dimenticata nel momento in cui vi si svolge un doppio inseguimento tra i migliori visti in questo genere di produzioni.

Aquaman 05

E Jason Momoa, nei panni del Principe ereditario di Atlantide è spaccone, ma forse un po’ meno del previsto e dell’auspicabile. C’era margine per spingersi ancora un poco più il là e rendere memorabile, a livelli epocali, questo personaggio.
Non c’è da temere, in ogni caso: Aquaman si spinge parecchio in là, permettendosi anche di esagerare. Si prende sul serio solo il giusto e trova spesso il modo di dare libero sfogo alla sua fumettosità.
Il resto del cast, oltre a Momoa, è composto da grandi nomi, tra cui Willem Dafoe, Amber Heard, Patrick Wilson, Dolph Lundgren (sempre il migliore) e Nicole Kidman. Che è l’unica ad essere un po’ un pesce fuor d’acqua.

James Wan è il vero trionfatore di Aquaman: osa inquadrature particolari, introduce sequenze il cui svolgimento è da seguire su più livelli, mette in piedi scene cariche di legnate che non sono mai confuse o noiose.
E cita Lovecraft.
Più di così non gli si poteva chiedere.
Il resto ce lo mette una colonna sonora elettro-pop che si sposa perfettamente con le peculiari atmosfere di Aquaman.

Lunga vita al Re!
E ricordate di non buttare la plastica in mare, che i pesci (e soprattutto la gente che con loro ci parla) sanno diventare parecchio aggressivi!

Qualche curiosità su Aquaman? Leggi questo articolo.

 

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