Valérian e la Città dei Mille Pianeti: la recensione!

7

Valérian e la Città dei Mille Pianeti è il nuovo film di Luc Besson, che torna alla fantascienza a 20 anni di distanza da Il Quinto Elemento.

Se uno come Luc Besson sogna, da quando aveva 12 anni, di realizzare un film, si puo’ essere discretamente sicuri che quel film si farà.
E si farà bene.

Il giovane Luc era un appassionato di bandes dessinees, le strisce a fumetti, e le sue preferite erano le avventure di Valérian et Laureline, due poliziotti dello spazio, del 28°secolo.
Fumetto francese nato negli anni ’60, secondo solo ad Asterix per fama, Valérian et Laureline, scritto da Pierre Christin e disegnato da Jean-Claude Mézières, arrivò a vendere 10 milioni di copie e fu tradotto in 21 lingue.
Ogni albo di Valérian et Laureline portava il duo in ambientazioni completamente nuove e differenti, dando a Mézières l’opportunità di sbizzarrirsi con la propria matita.

UN FILM IRREALIZZABILE

Proprio a causa della fantasia e della varietà di scenari che presentava, Valérian e Laureline è sempre stato considerato un fumetto praticamente impossibile da trasporre sul grande schermo.
Jean-Claude Mézières, collaborò al design grafico de Il quinto elemento.
In quel periodo, egli disse a Besson, tra il serio ed il faceto: “Ma anziché girare questa scemata, perché non fai direttamente Valérian?”

Besson, probabilmente, la prese male, ma la prese anche come una sfida.
Nel 1997, però, i limiti nell’utilizzo della grafica computerizzata non permettevano di ricreare credibilmente quel profluvio di ambientazioni e creature.
Nel 2009, la visita sul set di Avatar di James Cameron, ha risvegliato in Luc Besson il desiderio di girare un lungometraggio ispirato dal suo amore infantile per il fumetto. E gli ha ispirato anche un paio di creature da riproporre nel suo Valérian e la Città dei Mille Pianeti.

GROUND CONTROL

Iniziare un film sulle note di Space Oddity di David Bowie è: o troppo pretenzioso o sintomo di piena coscienza di quel che si sta facendo.
Besson dimostra subito di avere diverse pallottole in canna, sparando un cameo di Rutger Hauer, il replicante di Blade Runner.
Blade Runner che, in un certo modo, ritornerà omaggiato visivamente, come una zona di Alpha, la Città dei Mille Pianeti, l’enorme stazione spaziale, derivata dalla ISS, dove vivono i rappresentanti di migliaia di razze aliene.

Valérian è una sorta di continuo ‘hommage’ visivo al film di fantascienza.
Ci sono richiami al già citato film di Ridley Scott, ma anche ad Avatar, a Guardiani della Galassia, a Star Wars, a 2001: Odissea nello Spazio ed a Il Quinto Elemento.
La stessa sequenza iniziale è un viaggio che ci porta dagli anni ’70 fino al 28° secolo, su un pacifico pianeta tipo Polinesia, ma con molte più perle, dove la gente del posto fa inghiottire ad un mostriciattolo autoctono una perla, affinchè questi vada di corpo moltiplicando per mille il pasto.
Tutto vero…
Il pianeta viene distrutto da un oggetto che precipita sulla superficie uccidendo mamme, papà e figlie.
Non si tratta di un mega-Buondì, ma di un’astronave colpita in battaglia.
Cosa avrà a che fare questo evento con il mistero che sta minando dall’interno la stazione Alpha?
E cosa potranno fare Valérian e Laureline per porre rimedio, una volta strappati al loro relax su spiagge virtuali?

TRIONFO POP

Valérian e la Città dei Mille Pianeti è un trionfo pop visuale.
La trama è quella che è: poco o nulla da segnalare.
Non si capisce nemmeno tutto il segreto che Besson ha preteso, fornendo ad alcuni attori le battute direttamente sul set, poco prima di girare.
Non ci sono grandi colpi di scena, ne particolari twist narrativi.
Anzi, pur marciando ad un buon ritmo per quasi tutta la sua durata, Valérian sul finale si inceppa, rallenta e perde un po’ di brillantezza.

Ma questo è un film da vedere. È soprattutto un film da vedere!
Ed in questo senso il lavoro svolto per ricreare mondi, astronavi, tute, divise, creature e robot è assolutamente eccezionale.
Un piacere per gli occhi, che quasi non fanno in tempo a registrare tutte le forme ed i colori che scorrono sullo schermo.
È un’opera in cui l’immagine ha il sopravvento su tutto.
Anche su un latente messaggio di fratellanza e collaborazione tra razze e popoli differenti che pervade la storia.
Valérian e la Città dei Mille Pianeti è un’opera che non passerà alla storia del cinema, ma che vi farà trascorrere 2 ore e 20 minuti divertenti e spettacolari.

CAST

Un po’ a sorpresa, per quel che mi riguarda, una nota di merito va indirizzata ai due protagonisti.
Besson avrà in mente da quasi 50 anni il ‘suo’ Valérian e la ‘sua’ Laureline, ma la scelta di Dane DeHaan (il roadie del film dei Metallica e Goblin in Amazing Spider-man 2) e di Cara Delevingne (l’Incantatrice di Suicide Squad) sono decisamente azzeccate.

Due attori umani con facce da alieno.
E due fisici secchi secchi, che nemmeno gli alieni in CGI!
La Delevingne dimostra doti attoriali che pochi le accreditavano.
Ma Besson ci ha sempre visto giusto per la scelta delle protagoniste femminili dei suoi film, a partire da Natalie Portman in Léon.
Da segnalare Clive Owen (Sin City, King Arthur) nel ruolo del Comandante Arün Filitt  e la presenza di due star della musica come Herbie Hancock e Rihanna.
Quest’ultima è un alieno mutaforme, al centro di un numero musicale di sicuro effetto, sotto gli occhi del suo protettore, interpretato da Ethan Hawke.

LA DOMANDA

Perchè togliere la povera Laureline dal titolo del film?
Come nei fumetti, i due protagonisti di Valérian e la Città dei Mille Pianeti hanno uguale dignità e si dividono meriti e problemi.

Valérian parte a corteggiare la propria partner dal minuto 2 del film, ma il sarcasmo e le risposte di Laureline sono ciò che rende godibile una love-story di sfondo che, altrimenti, sarebbe banale e stucchevole.
Perchè toglierla dal titolo del film?
A Besson l’ardua sentenza.

NOTA 3D

Risparmiate il supplemento: non ne vale la pena.

Valérian e la Città dei Mille Pianeti sarà al cinema a partire da giovedì 21 settembre 2017.

Nessun commento

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *