ROCKY: usciva 45 anni fa il leggendario primo film della serie

45 anni fa usciva Rocky, una delle storie d’amore più delicate e commoventi mai viste sullo schermo: quella tra Rocky Balboa ed Adriana Pennino.
Scopri con noi 20 curiosità su questa storica pellicola.
(Ah, nel film si parla anche di boxe).

  1. ROCKY NON SI CHIAMA ROCKY
    Iniziamo subito con una curiosità sorprendente: se qualcuno ti chiedesse come si chiama Rocky, tu cosa risponderesti?
    Sbagliato.
    Rocky non è il vero nome del personaggio.
    Il suo vero nome è Robert Balboa.
    Suo figlio si chiamerà, infatti, Robert Balboa Jr.
    Robert ha poi preso il suo soprannome come omaggio al pugile italoamericano Rocky Marciano.
    Ed, ovviamente ‘Italian Stallion’ è un chiaro riferimento alla traduzione italiana, che è il cognome di un certo attore e scrittore.
    Balboa (che significa approssimativamente “bella valle”) deriva da una città di lingua galiziana, nel nord-ovest della Spagna.

  2. IL “VERO” ROCKY
    Sylvester Stallone è stato ispirato a scrivere la sceneggiatura di Rocky dopo aver visto il combattimento Chuck Wepner vs Muhammad Ali, il 24 marzo 1975, al Richfield Coliseum, in Ohio.
    Il 36enne Wepner era considerato un medio talento e nessuno si aspettava che durasse più di 3 round contro Ali. Più a lungo il combattimento si protraeva, più le persone rimasero scioccate.
    Wepner è persino riuscito a mettere al tappeto Ali, nel nono round, sebbene Ali abbia sempre sostenuto che Wepner gli avesse pestato un piede, quando è caduto. Ali ha preso a pugni Wepner senza pietà per i successivi sei round, rompendogli il naso e aprendogli grandi tagli sopra entrambi gli occhi.
    Non importava quanto Ali lo colpisse: Wepner ha continuato ad andare avanti e ha continuato a combattere.
    Alla fine, a 19 secondi dalla fine del quindicesimo ed ultimo round, Ali ha vinto per knockout tecnico (TKO). Quarant’anni dopo, la storia di Wepner è stata adattata nel film The Bleeder – La storia del vero Rocky Balboa.
  3. AH, PURE SCRITTORE
    Secondo Sylvester Stallone, è stato un vero colpo di fortuna riuscire a far realizzare il film.
    Ha incontrato i produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff durante un provino per un altro film, ma è stato rifiutato per la parte.
    Nel corso della conversazione, Stallone ha affermato di non essere solo un attore, ma anche uno scrittore e quando stava per abbandonare la stanza, i produttori gli hanno chiesto se stesse lavorando a qualche script.
    È stato allora che Stallone ha proposto loro la storia di Rocky, ed i produttori hanno chiesto di leggere la sceneggiatura.

  4. NOI CI CREDIAMO
    Dopo che i produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff si sono detti interessati alla sceneggiatura, hanno offerto a Sylvester Stallone $350.000 per i diritti. Stallone aveva $106 in banca, guadagnava $36 a settimana come usciere e dovette vendere il suo cane (per $50) perché non poteva permettersi di dargli da mangiare (ne riparliamo più sotto).
    Ma Sly si è rifiutato di vendere la sua sceneggiatura a meno che non avessero accettato di permettergli di recitare nel film.
    Winkler e Chartoff hanno accettato e dopo aver acquistato il film, lo hanno portato alla United Artists, che aveva previsto un budget di 2 milioni di dollari. Ma con una star affermata nel ruolo di Rocky Balboa: in particolare pensavano a Robert Redford, Ryan O’Neal, Burt Reynolds o James Caan.
    Quando Winkler e Chartoff hanno comunicato alla United Artists che avrebbero potuto ottenere la sceneggiatura solo se Stallone avesse avuto la parte del protagonista, la casa di distribuzione ha tagliato il budget ad un solo milione e ha fatto firmare a Chartoff e Winkler accordi per cui sarebbero stati personalmente responsabili se il film avesse sforato il budget. Il costo finale fu di 1,1 milioni di dollari. Chartoff e Winkler hanno ipotecato le loro case per i 100.000 dollari eccedenti.

  5. OSCAR
    Rocky è stato il primo lungometraggio sportivo ad aggiudicarsi un Oscar come miglior film.
    Nel 1977 vinse anche quelli per la regia (John G. Avildsen) e per il montaggio (Richard Halsey e Scott Conrad), su 10 nominations totali.
    E pensare che quell’anno Rocky se l’è vista con film del calibro di Taxi Driver, Tutti gli uomini del Presidente, È nata una stella, Carrie – lo sguardo di Satana.
    Rocky è stato filmato in 28 giorni di riprese e si svolge dal 25 novembre 1975 al 1 gennaio 1976.

  6. SLY E CHAPLIN
    Grazie a questo film, Sylvester Stallone è, insieme a Charles Chaplin, l’unica persona nella storia del cinema ad essere stato l’autore di una sceneggiatura originale ad aver recitato nel ruolo principale per lo stesso film, ad essere stato candidato all’Oscar per entrambi.

  7. BIRILLO
    Il cane di Rocky, Birillo, che recita al fianco del pugile, era il vero cane di Sylvester Stallone.
    Già, perchè Stallone, dopo aver venduto la sceneggiatura del film, è tornato a ricomprarsi il suo cane.
    Il nome di Birillo, in originale, era Butkus.

  8. LE SCALE
    L’iconica scena di Rocky che corre sui gradini del Philadelphia Art Museum è nata grazie all’inventore della steadicam, Garrett Brown.
    Brown, che era di Philadelfia, si stava preparando a volare a Los Angeles per cercare di vendere il dispositivo da lui appena inventato, la steadicam, appunto.
    Aveva girato alcuni filmati di prova seguendo le persone nei corridoi, ma voleva essere in grado di girare qualcosa che anche i registi più esperti avrebbero dovuto guardare e chiedersi come ci fosse riuscito.
    Perciò ha avuto l’idea di filmare la sua ragazza che correva su e giù per i gradini del Philadelphia Art Museum, mentre lui la seguiva da vicino. Usando questo filmato, Brown vendette la telecamera al suo primo giorno a Los Angeles.
    Diversi mesi dopo, John G. Avildsen, che stava preparando Rocky, vide il filmato e sentì che un tipo di ripresa simile sarebbe stata perfetta per il film. Avildsen ha assunto Brown (e la sua steadicam) e diversi mesi dopo aver salito le scale filmando la sua ragazza, Brown stava correndo di nuovo su e giù per le scale, filmando Sylvester Stallone.

  9. PUZZA DI CASA MIA
    Il monologo che Rocky pronuncia dopo aver rifiutato l’offerta di Mickey di allenarlo (“Solo adesso si fa vivo eh? Dieci anni per venire a casa mia, come mai? Adesso viene, come mai? Perché puzzava? Casa mia puzzava?”), è stato completamente improvvisato sul set da Sylvester Stallone.
    L’attore ha spiegato di essere stato fortemente influenzato dal fatto che il bagno del minuscolo appartamento in cui stavano girando puzzava davvero!

  10. UNO, NESSUNO, TRECENTO
    La scena del primo appuntamento tra Rocky ed Adriana, alla pista di pattinaggio, era stata originariamente scritta per avere 300 comparse sullo sfondo, ma la produzione non poteva permettersi così tante persone.
    Quando Stallone si è presentato per girare la scena, con suo sommo orrore, c’era solo una comparsa, sul set.
    Quindi ha deciso di girare la scena così com’è nel film , rendendola una delle più popolari dell’intera saga di Rocky.
    La pista di pattinaggio Ice Capades Chalet si trovava a Santa Monica, in California. La troupe ha aggiunto uno striscione dei Philadelphia Blades per restituire l’ambientazione nella città di Rocky.

  11. TI FACCIO VEDERE IO
    Secondo Burt Young (Paulie), durante le riprese della scena in cui Paulie torna a casa brillo, un vero ubriaco si è avvicinato a lui e gli ha detto che non si stava comportando in maniera convincente.
    Quindi Young ha chiesto all’uomo di fargli vedere come si dovesse fare e poi ha copiato i movimenti dell’uomo, per rendere credibile la scena.

  12. C’È ‘STO TIZIO CHE CORRE…
    La maggior parte delle scene di Rocky che corre per le strade di Philadelfia sono state girate senza permessi, senza attrezzatura e senza comparse. Mentre Rocky corre nel mercato alimentare, si possono vedere chiaramente i proprietari delle bancarelle e le persone sui marciapiedi che lo guardano perplessi: nella realtà, non avevano idea del perché quest’uomo stesse correndo su e giù per la strada, mentre veniva filmato da una cinepresa a bordo di un furgone. La famosa scena in cui il fruttivendolo lancia un’arancia a Rocky è stata completamente improvvisata dallo stesso venditore, che non sapeva che sarebbe finito in un film leggendario.
    Stallone si è puro stirato un tendine, correndo per Philadelphia.

  13. COMPARSA A CHI?
    Durante la sua audizione, Carl Weathers (Apollo Creed) stava combattendo con Sylvester Stallone e gli ha accidentalmente dato un pugno sul mento. Stallone ha detto a Weathers di calmarsi, dato che era solo un’audizione, e Weathers ha risposto che se gli fosse stato permesso di fare un’audizione con un attore “reale”, non una controfigura, sarebbe stato in grado di fare molto meglio. Il regista John G. Avildsen sorrise e disse a Weathers che Stallone era il protagonista del film (e lo srittore). Weathers guardò Stallone pensieroso per un momento e disse: “Beh, forse migliorerà”.
    Stallone gli ha subito offerto il ruolo, poichè ha riscontrato in Weathers la spacconeria insita nel personaggio di Apollo Creed.

  14. ADRIANA
    Talia Shire (nata Talia Rose Coppola) era ansiosa di uscire dall’ingombrante ombra di suo fratello maggiore, Francis Ford Coppola, ed ha colto al volo l’opportunità di interpretare Adriana, anche per i soli $7.500 che le sono stati offerti.
    Il personaggio di Adriana ha il cognome che rende omaggio al nonno di Talia, il compositore Francesco Pennino.
    Uno dei motivi della timida e riservata performance di Talia nel film è dovuto al fatto che soffriva di influenza, al momento delle riprese.
    L’altro è la sua bravura, naturalmente.
    La scena del bacio nella cucina di Rocky non è stata originariamente sceneggiata nel modo in cui è stata girata. Talia Shire era preoccupata di poter attaccare l’influenza a Sylvester Stallone, quindi era molto riluttante a baciarlo.
    Susan Sarandon sostenne un’audizione per la parte di Adriana, ma fu scartata perchè ritenuta troppo carina.
    E Talia ringrazia per il complimento…
    Anche Cher venne presa in considerazione.

  15. IL MATCH
    In origine, il ruolo di Apollo fu offerto ad un vero pugile, Kenny Norton.
    Ma Norton era troppo grande e grosso (191 cm x 104 kg) ed avrebbe fatto sembrare Stallone (177 cm) troppo minuto, al confronto (quello ce lo teniamo per il IV).
    Apollo arriva sul ring sulle note dell’inno dei Marines.
    Nel film ci sono 4 round riproposti integralmente: 1°, 2°, 14° e 15°.
    Quando Rocky manda al tappeto Apollo, nel 1° round, ci mette più di 10 secondi prima di raggiungere l’angolo neutro.
    Considerando che Apollo si rialza al conto di 8, se Rocky fosse andato subito dove doveva, si sarebbe aggiudicato l’incontro per KO al 1° round.
    In realtà, Rocky Balboa non avrebbe mai vinto il titolo dei pesi massimi, anche se avesse sconfitto Apollo Creed: secondo le regole del pugilato, nessun titolo è in palio, a meno che lo sfidante non sia tra i primi dieci nella classifica della Federazione.
    Per la cronaca, ecco il responso dei giudici: 8-7 Creed (Giudice 1), 8-7 Balboa (Giudice 2), 9-6 Creed (Giudice 3).
    Ma il doppiaggio brasiliano dichiara che l’incontro è finito in parità!
    Il regista John G. Avildsen aveva inizialmente rifiutato di dirigere Rocky perchè non era interessato alla boxe. E non aveva mai visto un incontro in vita sua (ma quando vide il copione, e a pagina 3 lesse della conversazione di Rocky con le sue tartarughe, cambiò idea).

  16. NOBODY AT THE STADIUM
    Durante il grande combattimento, in alcune riprese, si puo’ vedere che l’arena è chiaramente vuota.
    Questo perché la produzione si poteva permettere solo 50 comparse per le scene, e nonostante tutti gli sforzi del direttore della fotografia James Crabe per nascondere questo fatto, la maggior parte dell’arena ha i sedili vuoti.
    Per ovviare a questo inconveniente, sono state girate riprese molto strette del ring e sono state inserite nel film alcune immagini di repertorio con folla esultante.
    Il combattimento si svolge alla Spectrum Arena di Philadelphia. Costruita nel 1967, è stata abbattuta nel 2011 per diventare un parcheggio di un hotel.

  17. APOLLO CHRIST
    Uno dei quadri attaccati al muro nell’appartamento di Rocky è una riproduzione de La Vocazione di San Matteo, di Caravaggio.
    Il dipinto raffigura Cristo che chiama letteralmente Matteo dalla sua vita di oscurità per portarlo alla luce miracolosa.
    Poiché Apollo Creed seleziona Rocky più o meno allo stesso modo, l’immagine ha un’evidente risonanza tematica.

  18. TARTA E RUGA
    Tarta & Ruga, le 2 tartarughine di Rocky, sono ancora vive e nuotano beate (e cresciute) nell’acquario di casa Stallone.
    Questo è uno dei pochi casi in cui l’adattamento italiano è riuscito a battere l’originale.
    In inglese, infatti, le due tartarughe si chiamano Cuff & Link, che sarebbero i gemelli delle camicie da uomo.
    A proposito di adattamento: in originale, il nome del gangster Tony Gasco, per il quale Rocky fa qualche lavoretto sporco, era Gazzo.
    Ma in italiano somigliava troppo ad un’altra parola.
    Gatto?
  19. NASO E COSTOLE INVERTITI
    Sylvester Stallone e Carl Weathers hanno subito lesioni durante le riprese del combattimento finale: costole ammaccate per Stallone e naso danneggiato per Weathers; lesioni opposte a quelle che avevano i loro personaggi, nel film.

  20. IL BALLETTO
    John G. Avildsen, il regista del film, decise che le scene del combattimento dovevano essere girate in un modo unico, in modo da rendere l’incontro più realistico rispetto ad altri film di boxe del periodo.
    Lui, Weathers e Stallone sono andati tutti su un ring e hanno iniziato a provare le mosse, ma il duello sembrava una messa in scena. Dopo che gli stuntmen/coreografi di combattimento Paul Stader e George P. Wilbur si sono dimessi a causa di disaccordi creativi, Avildsen ha quindi detto a Stallone di andare a casa e scrivere letteralmente il combattimento:
    ‘Rocky tira un sinistro, Creed arretra, Creed va a destra, Rocky va a destra Creed jab basso ecc’.
    Il giorno dopo, Stallone è tornato con 32 pagine di istruzioni specifiche per il combattimento, che lui e Weathers hanno imparato come un balletto.
    In totale, Stallone e Weathers hanno provato per oltre 35 ore.
    Burt Young, che da giovane fu un pugile con scarsi risultati, ha affermato che Sylvester Stallone gli ha mostrato la sceneggiatura coreografata del combattimento con Apollo Creed per avere la sua opinione: Young ha dato un’occhiata e ha dato alcuni piccoli suggerimenti.

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