Project Highrise: la recensione di un ottimo gestionale indie!

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7

  • Gameplay avvincente
  • Immediato
  • Interfaccia carente nei report

Quando un piccolo team di sviluppo si propone di riportare in vita un concept creduto ormai morto e sepolto, è normale destare un certo interesse da parte della comunità. Negli ultimi mesi Project Highrise è diventato oggetto di numerosi video gameplay, palesandosi come il degno successore di un celebre titolo degli anni 90: Sim Tower.

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Lo scopo del gioco è costruire ed allo stesso tempo amministrare un edificio metropolitano, curandone gli aspetti logistici e burocratici. Una vera manna dal cielo per gli appassionati del micro-management.
Una volta deciso il livello di difficoltà e le dimensioni dell’area di gioco, entreremo subito in possesso di una piccola struttura su tre piani, uno dei quali interrato. Come decidere di sviluppare la struttura, dipende esclusivamente da noi.

Le regole di base del gioco sono molto semplici: le nostre uniche fonti di reddito sono gli affitti degli spazi all’interno della nostra costruzione e i bonus sugli appalti che eventualmente decideremo di firmare. Sviluppo e manutenzione dell’edificio sono interamente a carico nostro e graveranno sul nostro bilancio giornaliero. Per fare profitto dovremo quindi assegnare lo spazio vuoto del nostro palazzo ai potenziali affittuari, suddivisi sulla base delle categorie alle quali appartengono: potremo costruire uffici, appartamenti, ristoranti e negozi. Più la nostra struttura risulterà efficiente e prestigiosa, più arriveranno richieste e potremo riservare spazi sempre più grandi e redditizi.
Per aumentare il nostro prestigio, è necessario anche provvedere a quelle che sono le esigenze dei nostri locatari. Gli uffici, a seconda della categoria di appartenenza, possono richiedere servizi aggiuntivi come un archivio o una copisteria. Gli appartamenti hanno necessità di smaltire comodamente i loro rifiuti, ai negozi serve un magazzino ed una posizione favorevole. I ristoranti devono poter offrire il proprio servizio nelle rispettive fasce orarie senza che si sviluppi troppa concorrenza. Oltre a tutto questo, è necessario collegare le strutture a rete elettrica, linea telefonica, acqua potabile, gas ed alla tv via cavo. Un affittuario scontento, non ci metterà molto ad abbandonare l’edificio, lasciandoci con una fonte di reddito in meno ed uno spazio completamente da riallestire. Anche la manutenzione è importante: mai tralasciare le normali operazioni di pulizia e riparazione o peggio per voi.

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È indispensabile pianificare le proprie mosse molto attentamente prima di esaurire le risorse o ritrovarsi sommersi dai debiti. Firmare un appalto e completarlo può farci guadagnare soldi preziosi, ma attenzione agli effetti collaterali: a volte un obiettivo apparentemente semplice richiede una serie d’interventi che rischiano di portarci allo stallo economico. Adibire uno spazio ad appartamento di lusso senza averlo adeguatamente collegato alle utenze necessarie può farci perdere il contratto di affitto, i soldi di allestimento ed anche il prestigio.

L’intero edificio di Project Highrise è un complesso ecosistema urbano in cui ogni entità risulta collegata alle altre. Il gioco si sviluppa in modo estremamente fluido, mantenendo sempre un adeguato livello di sfida, senza mai generare frustrazione nel giocatore. Certo, il fallimento è sempre dietro l’angolo, ma a costo di demolire un’intera ala del palazzo per contenere i costi, non si arriva mai ad un punto morto.

La grafica di Project Highrise è sobria e deliziosa, quasi ai limiti della pixel-art, il che contribuisce a dare al gioco un aspetto estremamente fluido e piacevole. L’interfaccia è estremamente funzionale, forse un po’ carente nel fornire al giocatore le informazioni che gli servono in maniera rapida e precisa: se si fa spesso uso della funzione di avanzamento rapido è facile perdere il controllo sulla situazione dell’intero edificio.

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In fase di progettazione è possibile commettere degli errori: non ci sono funzioni di undo ed a volte non ci si ricorda con esattezza la lunghezza minima di una determinata stanza. Anche se rispetto all’intero gioco si tratta di peccati veniali, chi ripone una particolare attenzione nell’aspetto architetturale del gioco potrebbe addirittura storcere il naso.
L’aspetto economico del gioco è piuttosto elementare: il tutto si riduce ad un semplicissimo bilancio giornaliero di costi e ricavi. Oltre a questo, potremo anche gestire il livello di tassazione di ogni classe di affittuari e richiedere prestiti alla banca, sempre in modo molto semplice e diretto.

Project Highrise è un prodotto dall’eccellente giocabilità, che può garantire ore ed ore di divertimento pur distaccandosi da quelle che sono le meccaniche di gestionali ben più realistici dal punto di vista economico. Fluido, intrigante, semplice da padroneggiare. Aggiungeteci pure il supporto Steam Workshop e la localizzazione in italiano. 20 euro ben spesi.

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