Il 15 novembre del 1978 usciva sugli schermi statunitensi Il Signore degli Anelli: un cartone animato che si è rivelato, in un certo senso, essenziale per la trilogia cinematografica degli anni 2000.
Il Signore degli Anelli, il libro in 3 volumi di J.R.R. Tolkien, era considerato inadattabile per il grande schermo.
Solo i progressi tecnologici della CGI hanno consentito a Peter Jackson, nel 2001, di trasporre su pellicola l’opera dello scrittore inglese.
Così ricca di ambientazioni sbalorditive, personaggi antropomorfi con caratteristiche distinte e peculiari ed un numero di creature spropositato.
Ma prima di lui, nel 1978, si sperimentò l’unico modo praticabile e credibile per portare al cinema La Compagnia dell’Anello e Le Due Torri: il cartone animato.
rotoscopio
Il Signore degli Anelli venne proiettato sul grande schermo, per la prima volta, esattamente 40 anni fa, il 15 novembre 1978.
Fu il primo film animato realizzato interamente con la tecnica del rotoscopio.
Girato in Spagna, con attori dal vivo, su pellicola in bianco e nero, ogni singolo fotogramma è stato successivamente ricalcato dagli animatori.
Questa metodologia, utilizzata ampiamente nel mondo della settima arte, a partire già dal 1918, permetteva di rendere più realistiche le figure umane ed i loro movimenti.
Anche in Biancaneve e i sette nani, La carica dei 101 o Cenerentola, di Disney, si è fatto ampio ricorso al rotoscopio.
Il regista Ralph Bakshi, poi, ha dato libero sfogo al suo amore per la posterizzazione, ottenendo così il particolare effetto tridimensionale del film.
la corazzata Potëmkin
Bakshi, grande fan de Il Signore degli Anelli e di Tolkien, ottenne i diritti del libro dalla figlia dello scrittore.
Egli intendeva realizzare un film in 2 parti e completare la sua opera con Il Ritorno del Re.
Ma non riuscì nel suo intento a causa dello scarso successo della prima parte al botteghino.
Il Signore degli Anelli, si conclude infatti, con la battaglia al Fosso di Helm.
Per la quale furono utilizzate, sempre sfruttando la tecnica del rotoscopio, alcune scene del film Alessandro Nevsky, del 1938, di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (lo stesso regista de La corazzata Potëmkin).
Durante la battaglia, si sente una canzone con testi non in inglese (e nemmeno in una delle lingue inventate da Tolkien), ma si distinguono le parole “Isengard”, “Mordor” e “Sauron”.
Il compositore Leonard Rosenman ha fatto cantare al suo coro testi senza senso, al fine di ottenere l’effetto di una lingua misteriosa.
Secondo le note di copertina della colonna sonora del CD, parte del testo include anche il nome del compositore, scritto al contrario (Namnesor?).
l’ispirazione
Alcune scene de Il Signore degli Anelli, versione cartone animato, sono state omaggiate da Peter Jackson nel suo capolavoro del 2001.
Jackson è entrato in contatto col mondo Tolkeniano proprio grazie al lavoro di Bakshi.
Ed ha voluto onorare questa opera essenziale, senza la quale, probabilmente, oggi non avremmo i suoi 3 film.
Ad esempio, l’immagine degli Hobbit nascosti sotto la radice dell’albero, che si nascondono dal Nazgul sulle loro tracce, è la riproduzione, quasi perfetta, della stessa sequenza del cartone animato.
Ed anche l’imboscata dei Nazgul, che calano le loro spade sui letti dove credono che gli Hobbit stiano dormendo, è stata presa pari pari da Jackson ed importata nel suo film.
curiosità
Una curiosità sui nomi nel film: si pensò che Sauron e Saruman fossero troppo facili da confondere, per uno spettatore poco addentro alle vicende della Terra di Mezzo.
Quindi lo stregone di Isengard divenne Aruman.
Si convenne, poi, che questa scelta fosse irrispettosa e si tornò sui propri passi.
Ma nel film è possibile sentire ancora pronunciare il nome Aruman…
Ci sono poi altre ‘sviste’ piuttosto particolari: il nano Gimli, ad esempio, è alto quasi quanto i personaggi umani ed elfici in questo film.
Presumibilmente, l’attore che lo ha interpretato nelle riprese live-action non era sufficientemente basso.
E non è stato ritenuto pratico rimpicciolirlo durante le fasi di lavorazione al rotoscopio.
tim e C3-PO
Il Signore degli Anelli 1978 puo’ vantare la partecipazione di due nomi illustri del panorama cinematografico: Tim Burton lavorò, non accreditato, come animatore su questa pellicola.
Fu il suo primo impiego nel mondo del cinema.
Ed Anthony Daniels, il C3-PO di Star Wars, prestò la propria voce a Legolas, nella versione originale.
sequel
In circolazione esiste un film intitolato Il Ritorno del Re a cartoni animati, del 1980.
Che però non è il sequel de Il Signore degli Anelli.
È, invece, il successore de Lo Hobbit, altro film a cartoni del 1977.
All’inizio de Il Ritorno del Re c’è un riassunto dei libri La Compagnia dell’Anello e Le Due Torri.
Entrambi questi film sono decisamente più indirizzate ad un pubblico giovane, e sono realizzati secondo tecniche di animazione standard.
Con 2 ore e 12 minuti di durata, Il Signore degli Anelli era anche il film di animazione più lungo mai prodotto fino al quel momento.
Solo Fantasia, nella sua versione estesa, gli si avvicinava.
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