I Predatori dell’Arca perduta (Raiders of the lost Ark) usciva nei cinema americani il 12 giugno 1981, esattamente 40 anni fa.
Andiamo a curiosare dietro le quinte di questa pellicola che ha presentato al mondo il personaggio di Indiana Jones.
Indiana Jones che però, stando a quanto si dice ne La minimizzazione manipolatoria (ep.4 della stagione 7 di The Big Bang Theory), non avrebbe avuto alcuna influenza sugli eventi de I Predatori dell’Arca perduta…!
- GEORGE VA IN VACANZA
Per tradizione, quando uno dei suoi film sta per uscire, George Lucas se ne va in vacanza, così da potersi allontanare dal trambusto mediatico.
Mentre Guerre stellari (1977) stava per debuttare, Lucas andò alle Hawaii, dove fu raggiunto da Steven Spielberg.
Venuto a conoscenza degli incassi clamorosi del film, Lucas si è rilassato ed ha cominciato a discutere di progetti futuri con il suo amico.
Fu a questo punto che Spielberg confessò di aver sempre voluto dirigere un film di James Bond; Lucas rispose che aveva un’idea molto migliore: un film d’avventura chiamato I predatori dell’arca perduta. La conversazione è avvenuta mentre i due stavano costruendo un castello di sabbia. - IL MIO NOME È JONES, INDIANA JONES
Quando Marcus Brody va per la prima volta a casa di Indiana Jones per discutere della missione, Indy è vestito così perché sta ‘intrattenendo’ una giovane donna nella sua camera da letto.
La sceneggiatura prevedeva originariamente di mostrarla, prima di passare alla scena successiva, per conferire ad Indy un tono più mondano (à la James Bond).
Tuttavia, Steven Spielberg decise di tagliare la sequenza, poichè pensava che l’essere un playboy non si addiceva al carattere di Indiana Jones.
I Predatori dell’Arca perduta ha portato ad un aumento degli studenti delle facoltà di archeologia, nei primi anni ’80.
Svariati docenti, professori ed archeologi hanno affermato che il loro interesse per il campo sia dovuto a questo film.
Al contrario, l’archeologo Winifred Creamer ha descritto Jones come “la cosa peggiore che accada all’archeologia” mentre “cammina su una linea sottile tra ciò che è un archeologo e ciò che è un saccheggiatore professionista”. - NEVADA SMITH
Il nome di Indiana Jones deriva dal nome del cane di Marcia Lucas (all’epoca moglie di George) ed è una presa in giro del nome del personaggio di Steve McQueen in Nevada Smith (1966): Indiana e Nevada sono nomi di Stati degli USA, mentre Smith e Jones sono due diffusissimi cognomi americani.
Inizialmente, il personaggio creato da Lucas si chiamava Indiana Smith, ma Spielberg si impuntò per far cambiare il cognome.
Indiana (il cane) era un Alaskan Malamute. - PAUSE PROFICUE
Steven Spielberg e Melissa Mathison hanno scritto una sceneggiatura, durante le pause delle riprese de I Predatori dell’Arca perduta.
Melissa Mathison era sul set in visita a suo marito, Harrison Ford, e Spielberg le dettò un’idea, riguardo una certa storia che aveva in mente.
Quella sceneggiatura, alla fine, fu chiamata E.T. – L’extra-terrestre. - IL POET
Il cappello di Indiana Jones proviene dal famoso negozio di copricapi Herbert Johnson a Saville Row, Londra.
Il modello di fedora è quello chiamato “Poet”.
La costumista Deborah Nadoolman ha detto che, per invecchiarlo correttamente, ha afferrato ed ha torto il cappello; poi lei e Harrison Ford ci si sono seduti sopra.
Alla fine sembrava un cappello “molto vissuto e tanto amato”.
“Poet” e giacca originali di Indy sono esposti allo Smithsonian Museum, a Washington, D.C.. - IL SEGRETO DEGLI INCAS
Deborah Nadoolman ha basato l’abbigliamento di Indy, giacca da aviatore e fedora, su Harry Steele, personaggio interpretato da Charlton Heston ne Il segreto degli Incas (1954).
In quel film, Heston è un avventuriero, cacciatore di tesori che, dopo aver studiato un antico modello di “stanza delle mappe”, utilizza un raggio di luce solare riflesso da un cristallo per individuare la posizione del tesoro.
Dove l’abbiamo già visto?
Inoltre, Heston vola anche su un aereo dirottato e scende lungo un fiume su una zattera gonfiabile gialla (qualcuno ha detto Indiana Jones e il tempio maledetto?).
Lucas ha dichiarato che Il segreto degli Incas è stato una notevole fonte di ispirazione per le avventure di Indiana Jones.
Davvero?? - PER COMPLETARE IL LOOK
La frusta originale, in pelle di canguro, di Indiana Jones è stata venduta nel dicembre 1999 dalla casa d’aste Christie’s, a Londra, per $43.000.
Gli stivali che Harrison Ford indossa sono stivali da lavoro modello 405 realizzati dalla Alden Shoe Company, di Middleborough, Massachusetts.
Sono pubblicizzati e venduti, ancora oggi, come “gli stivali di Indy”. - NAZI-MONKEY
Frank Marshall, produttore de I Predatori dell’Arca perduta, ha rivelato che hanno convinto la scimmia a fare il saluto nazista mettendo dell’uva su una canna da pesca e facendo in modo che la scimmia tentasse di raggiungere gli acini, che penzolavano appena fuori dall’inquadratura.
Ci sono volute circa cinquanta riprese prima che sembrasse davvero un saluto nazista.
Il doppiatore Frank Welker ha fornito ‘la voce’ alla scimmia, incluso quella sorta di “Sieg Heil” che la scimmia esclama, quando alza la zampa in segno di saluto. - NAZI-CYBORG
Il nome del sadico agente della Gestapo (ispirato ad Heinrich Himmler) che si fa un bel tatuaggio a forma di medaglione sulla mano, non è mai menzionato nel film (sebbene Marion lo chiami Herr Mach); in ogni caso il suo nome è Toht, pronunciato ‘tod’, ossia la parola tedesca per ‘morte’.
Il ruolo era stato offerto a Klaus Kinski, che lo rifiutò.
“Per quanto mi piacerebbe fare un film con Spielberg, la sceneggiatura è idiota come tanti altri film di questo genere” ebbe a dire l’attore.
I primi concept-art per il personaggio di Toht lo dipingevano come un ufficiale nazista in uniforme, con un braccio meccanico che fungeva anche da mitragliatrice ed un’antenna radio incorporata nella sua testa.
George Lucas ha liquidato questa idea perchè troppo inverosimile. - LE GAMBE DI STEVE
Durante la scena al “Pozzo delle Anime” (esiste veramente una cavità chiamata così, ma si trova a Gerusalemme, sotto la Cupola della Roccia), l’addestratore di serpenti Steve Edge ha prestato le sue gambe come controfigura per le gambe di Marion.
L’attrice che faceva da controfigura a Karen Allen (Marion) si rifiutava di stare in mezzo ai serpenti e Spielberg ha offerto ad Edge la possibilità di far parte del film, chiedendogli se fosse disposto a radersi le gambe ed indossare un vestito da donna.
Edge ricorda che, a differenza di Indiana Jones, Harrison Ford non ha paura dei serpenti.
In ogni caso, molti dei ‘serpenti’ nel Pozzo delle Anime non sono veri, ma sono lucertole senza gambe. - PARENTI SERPENTI
Durante le riprese delle scene dei serpenti, all’interno del Pozzo delle Anime, un pitone ha morso la mano del primo assistente alla regia, David Tomblin, rimandendo attaccato alla sua mano. Tomblin ha chiesto con calma che qualcuno afferrasse il pitone per la coda e lo costringesse a lasciarlo andare.
Una volta liberato, Tomblin ha ricevuto cure mediche. Il pitone non è rimasto ferito.
Una visita agli Elstree Studios, della figlia di Stanley Kubrick, Vivian Kubrick, ha portato ad un’indagine della RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals).
La donna aveva denunciato il fatto che, a suo avviso, i serpenti venissero trattati male e questo ha portato le riprese a ritardare di un giorno.
La produzione aveva setacciato i negozi di animali di Londra e del Sud dell’Inghilterra per procurarsi i serpenti.
E questo è il motivo per cui ci sono serpenti provenienti da molte parti diverse del mondo, nel Pozzo. - L’UOMO DEL MONTE
Steven Spielberg ha chiesto al produttore Frank Marshall di trovare una montagna che assomigliasse al logo della Paramount, per girare la sequenza iniziale del film, con la dissolvenza da logo a reale.
La montagna prescelta è Kalalea Mountain, sull’isola di Kauai, alle Hawaii.
Da notare che il logo Paramount utilizzato nei titoli di testa è quello degli anni ’40 e ’50, così da essere allineato con l’epoca in cui è ambientato il film, anzichè quello del periodo ’75-’87, dato che l’anno di produzione del film era il 1981. - LA BANDA BASSOTTI
Che ci crediate o no, la scena di apertura, nel tempio sperduto in Sud America, era in parte basata su una classica avventura dei Paperi della Disney, scritta dal leggendario artista Carl Barks, di cui Spielberg e Lucas erano grandi fan.
La storia Zio Paperone e le sette Città (Uncle Scrooge and the Treasure of the Seven Cities su Uncle $crooge n. 7, settembre 1954 / in Italia su Vita e dollari di Paperon De’Paperoni, 1968), narra di una città perduta dei nativi americani e di un prezioso idolo protetto da una trappola che fa rotolare una gigantesca roccia sferica… - L’ARCA DELL’ ALLEANZA
Le parole che Belloq dice lentamente, prima di aprire l’Arca, sono in un aramaico pronunciato malissimo e fanno parte di un paragrafo recitato in molte sinagoghe quando l’Arca che contiene il Sefer Torah (l’Antico Testamento scritto a mano su pergamena) viene aperta come parte del Servizio.
Marcus Brody dice che “La Bibbia parla dell’Arca che spiana le montagne e che porta alla distruzione di intere regioni. Un esercito che avesse l’Arca alla sua testa…sarebbe invincibile”.
Da nessuna parte, nella Bibbia, si dice che l’Arca stessa abbia alcun potere, per non parlare della possibilità di rendere invincibile un esercito umano.
Semmai, in 1 Samuele 4, si racconta di come gli Ebrei portarono semplicemente l’Arca in battaglia con loro.
(qui sotto un’illustrazione del leggendario Ralph McQuarrie, che ha contribuito in maniera essenziale a trasporre su carta tutte le idee Lucasiane tra fine anni ’70 e primi anni ’80).
L’Arca, alla fine del film, finisce in un enorme deposito governativo, insieme a migliaia di altri reperti: un destino simile a quello della slitta appartenuta a C.F. Kane, in Quarto Potere (quella, però, veniva poi bruciata).
Una fine analoga la farà, per un lungo periodo, anche James ‘Bucky’ Barnes (aka Soldato d’Inverno) quando il suo progetto verrà accantonato dai sovietici e l’ex-spalla di Capitan America finirà in ibernazione dentro uno scatolone in mezzo a migliaia di altri.
Hai presente gli spettri che fuoriescono all’apertura dell’Arca? Marionette, tranne quella che si vede distintamente, in primo piano. Questa era la receptionist della Lucasfilm. Vestita con lunghe vesti bianche e col viso dipinto di una spettrale sfumatura di blu e bianco, è stata fatta sedere sopra un trapezio davanti a uno schermo blu. La ripresa ottenuta è stata poi montata al contrario nel film, per ottenere un effetto ancora più straniante. - INDIANA JONES BAFFUTO
Tom Selleck era la seconda scelta di Steven Spielberg per il ruolo di Indiana Jones. Harrison Ford era la prima.
Ma George Lucas non voleva Ford, dato che questi era stato protagonista dei suoi precedenti successi American Graffiti (1973), Guerre stellari (1977) e L’Impero colpisce ancora (1980), quindi desiderava usare qualcuno di diverso, per non crearsi il suo personale attore feticcio.
Selleck, però, era impegnato con Magnum P.I. (1980).
La serie ha reso omaggio al film di Spielberg nell’episodio Magnum P.I .: Legend of the Lost Art (stagione 8, episodio 10, anno 1988), che parodiava Indiana Jones, con tanto di cappello, frusta e trappole esplosive.
Così possiamo farci una vaga idea di quel che sarebbe potuto essere…
Però non avremmo mai sentito la famosa teoria, secondo la quale le avventure di Indiana Jones non sono altro che un sogno di Han Solo, intrappolato nella carbonite!
Ford venne poi scritturato per Blade Runner grazie alla sua interpretazione ne I Predatori dell’Arca perduta. - DI MAPPE E FARAONI
Sebbene non sia menzionata nel film, la posizione finale e la destinazione dei sottomarini tedeschi, come mostrato dalla mappa, indica il punto in cui l’Arca viene aperta dai nazisti: questo si trova su un’isola greca, a nord di Creta.
Tuttavia, poiché la mappa utilizzata per il film è geograficamente imprecisa (non include molte delle altre isole in quel circondario), si ritiene che la posizione dell’isola utilizzata sia fittizia.
Ma le sue dimensioni e la sua forma, potrebbe far suporre che l’isola sia la piccola e rocciosa Pachia.
Sempre in tema di mappe imprecise, quella usata nel film, nelle scene di volo, elenca diversi paesi con i loro nomi moderni invece dei loro nomi del 1936: il Siam divenne Thailandia nel 1939 e la Transgiordania divenne Giordania solo nel 1949.
Altre grosse imprecisioni sono quelle storiche: nel doppiaggio italiano si fa riferimento ad un certo Faraone Shisha (che è il nome con il quale gli Egiziani chiamano il narghilè), che avrebbe regnato nel 98 a.C. (epoca del regno di Tolomeo X): in originale il Faraone si chiamava Shishak e l’anno è il 980 a.C..
Ci si riferiva al passo biblico (Re 14:25-26) che racconta la vera invasione delle terre palestinesi da parte di Sheshonq I (XXII din., 945-924). L’occupazione egizia arrivò fino a Gerusalemme. - EASTER EGG STARWARSIANI
Potevano mancare gli easter egg dedicati a Star Wars?
Naturalmente no.
Se è noto quello relativo ai geroglifici raffiguranti C-3P0 ed R2-D2, (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo), è bene evidente anche la sigla, che rimanda ad Obi Wan ed allo stesso C-3PO, sull’areo pilotato da Jock, nelle sequenze iniziali de I Predatori dell’Arca perduta.
Il suono usato per l’avviamento del motore dell’aereo è lo stesso usato per l’iperguida del Millennium Falcon che fa cilecca.
Il sound designer de I Predatori e quello di Star Wars era Ben Burtt. - SCIABOLATA: NON VA
La famosa scena in cui Indy spara ad un predone che lo sfida roteando con spacconeria la sua sciabola, non era nella sceneggiatura originale.
Harrison Ford avrebbe dovuto usare la sua frusta per togliere la spada dalle mani del suo aggressore.
Ma un avvelenamento da cibo lo ha reso troppo debole per eseguire la scena. Dopo diversi infruttuosi tentativi, Ford suggerì di “sparare al co§lione”.
Steven Spielberg ha immediatamente accolto con favore l’idea, la scena è stata girata ed è divenuta iconica. - RAIDERS MARCH
John Williams aveva composto due temi differenti per il film. Li ha suonati entrambi per Steven Spielberg, al piano, e Spielberg li ha amati così tanto che ha suggerito a Williams di usarli entrambi.
Insieme.
Così Williams li ha uniti ed il risultato fu la famosa Raiders March, eseguita dalla London Symphony Orchestra.
Il tema è diventato uno dei più popolari di tutti i tempi. - LO FACEVO PIÚ ALTO…
L’ Asta di Ra, il bastone sormontato da un medaglione usato per individuare la posizione dell’Arca, dovrebbe essere «alta 6 Kadam, ma togliete un Kadam per onorare il Dio degli Ebrei, a cui appartiene l’Arca».
6 Kadam corrispondono a 72 pollici, quindi 1,82 metri e 5 sono 1,52 metri.
Il palo che Indy inserisce nel buco nella stanza della mappa torreggia sulla sua testa, indicando erroneamente che Indiana Jones sia molto, ma molto meno alto di un metro e mezzo (ma Harrison Ford è alto 1 metro e 85).
Guardando attentamente il film, si capisce chiaramente come Indy non si trovi su un gradino più basso rispetto al punto di inserimento dell’Asta.
Ecco il trailer originale de I Predatori dell’Arca perduta, del 1981.
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