Games Week, la kermesse milanese dedicata ai videogiochi si è conclusa ieri. Che dire… L’edizione 2015 si era distinta per un afflusso capogiro. Il 2016 si è confermato anno di grande fermento per il settore videoludico!

Fin da subito è parso chiaro che questa edizione di Games Week si presentava più dedicata più alla tecnologia che ai software. D’altro canto Games Week ha aperto i battenti lo stesso giorno della release del prodotto più atteso dell’anno, il Playstation VR.

Non ha quindi stupito la presenza di un enorme padiglione circolare ricco di alcove dedicate a ciascuno dei titoli lancio della nuova periferica di casa Sony.

Sempre per il settore tech, si è distinta Hp che presentava il suo gaming pc Omen, dal design veramente accattivante.

Interessantissima poi la postazione per gaming 4D, con sedile semovente e effetti ambientali come ghiaccio secco e macchina del vento per aumentare l’immersività durante il gaming.

Sony e Microsoft hanno naturalmente occupato gli spazi più vasti del padiglione. Sony punta molto su uno dei titoli più attesi del 2017, il (molto!) promettente Horizon Zero Dawn. Microsoft invece aveva il fiore all’occhiello Gears of War 4, il franchise più solido della XBoxOne. Grandi banner dello stand Microsoft erano poi dedicati a Titanfall 2 ma, come ben sappiamo, questo titolo non è più un’esclusiva per gli americani quindi…

Ma Sony e Microsoft non erano che un’oncia del materiale disponibile alla rassegna.

E’ stato possibile provare alcuni dei titoli più attesi di imminente pubblicazione tra cui, ovviamente, i due titoli che promettono di darsi battaglia a colpi di vendite: Call of Duty Infinite Warfare e Battlefield 1.

Il primo è… beh… è Call of Duty. Ritmo frenetico, kill streaks, medaglie e quant’altro. Sinceramente, anche se le vendite saranno sicuramente stellari, non pare un titolo pregno di originalità e miglioramenti in termini di gameplay… Il secondo invece fin da subito pare un gioiello di rara spettacolarità. L’ambientazione futuristica di Call of Duty si contrappone quindi a quella storica della prima guerra mondiale. Il primo aspetto che colpisce di Battlefield 1 è l’impatto grafico. Su macchine in grado di reggere il peso grafico, il gioco DICE è un capolavoro di rara perfezione. Vedremo come andrà la battaglia dei numeri nelle prossime settimane…

Ubisoft ha in cantiere parecchio materiale: presenti alla rassegna con Watchdogs 2, Ghost Recon Wildlands (ora un open world!) e soprattutto con For Honor, titolo che forse potrebbe ritagliarsi una propria fetta nel settore sempre crescente dell’eSporting. Ampio spazio era inoltre dedicato all’uscita del film di Assassin’s Creed prodotto proprio da Ubisoft, con protagonista Michael Fassbender, in uscita a Natale.

Ma per noi italiani l’area di maggior interesse era quella delle piccole case di produzione Indie. Erano in esposizione decine e decine di titoli per i quali era possibile effettuare demo a stretto contatto con gli sviluppatori dei titoli! Certamente di buon auspicio per un radioso futuro in cui anche l’Italia avrà competitive compagnie di bandiera nello sviluppo di videogiochi.

Sempre parlando di Italia, Milestone presentava i due titoli di recente release, Ride 2 e Valentino Rossi.

Infine era evidente il fermento per la scena eSport. Diverse le postazioni per cimentarsi in scontri PvP nei titoli di maggior successo: il classico League of Legends e Overwatch su tutti, col secondo che sta rapidamente scalando le classifiche dei giochi più giocati online.

Di contorno il pubblico, una massa non omogenea di appassionati di ogni età con tornei (in particolare si è tenuta la finale degli europei di Street Fighter 5), cosplayers (non molti a dire il vero!), nostalgici alla sezione vintage, Youtubers con i loro fan (presente CiccioGamer89 dopo le nutellose disavventure al Romics) e frotte interminabili di giovani , non più giovani e giovanissimi in coda agli stand.

Insomma, la scena italiana ha gli appassionati e l’edizione Games Week 2016 lo conferma. Quanto dovremo aspettare per una scena eSport sviluppata e per case di produzione con prodotti di alta qualità? Ai posteri l’ardua sentenza…

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