Baby Boss, come nascono veramente i bambini ed il taumaturgico potere del ciuccio! La recensione!

Baby Boss
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Baby Boss, finalmente scopriamo come nascono veramente i bambini ed il taumaturgico potere del ciuccio!

Pare ci sia solo una certa quantità di amore disponibile e che l’arrivo del fratellino minore in una famiglia sarebbe in grado di assorbirne una grossa fetta.
Ma che succede se il pargolo in questione è un piccolo boss in incognito della BabyCorp (qualcosa tipo “Bebè S.p.A.”), la cui missione è quella di boicottare i piani della PuppyCo (“Azienda Cuccioli”), finalizzati a lanciare sul mercato un cucciolo di cagnolino?
E quando si dice lanciare sul mercato, lo si intende nel vero senso della parola!
Il ‘Sempre Cucciolo’ sarebbe  capace di catalizzare tutto l’amore del mondo e farebbe desistere le famiglie dal desiderio di avere dei bambini.

Dopo qualche inciampo negli ultimi tempi, il cinema d’animazione torna ad essere puro intrattenimento.
Baby Boss è un film divertentissimo dal primo all’ultimo minuto, senza particolari cali nell’arco di una trama che non è nemmeno così sempliciotta come si puo’ supporre, pur se classica nel suo sviluppo, con il cattivo ed il suo aiutante, il momento panico, il momento tenerezza, il momento tutti amici ed il momento tutti felici.
Tutto è visto, letteralmente, dalla parte del fratello maggiore che ci racconta la storia, come voce fuoricampo, da adulto.
Ed i suoi ricordi, filtrati dalla fantasia, ci catapultano spesso in avventure fantastiche create dal nulla e che fanno ricordare, a chi è più cresciuto, che nella mente dei bambini tutto si ingigantisce: una gita in bici sembra essere un viaggio nello spazio e ‘punizione’ fa più che rima con ‘prigione’.

Le espressioni del Baby Boss sono tutto un programma, la gang di poppanti  ai suoi ordini è protagonista di un paio di scene esilaranti e poi c’è un viaggio a Las Vegas, su un aereo carico di sosia di Elvis, che è il culmine dell’ilarità nel film.
Come sempre in questo genere di pellicole, fioccano le citazioni e si passa da L’esorcista (ma il riferimento non è per niente telefonato), a Mary Poppins (quasi d’obbligo), da Iron Man a I Predatori dell’Arca Perduta.
Ed anche l’ambientazione, anni ’70/’80, regala parecchie chicche da scovare, in particolare, tra i giocattoli del fratello maggiore.

Tom McGrath, regista anche di Megamind, Madagascar 1 & 2 e coinvolto nel progetto Space Jam, ha dichiarato che Baby Boss sarebbe in qualche modo un film autobiografico, perché anche lui è stato il “boss” nella sua famiglia, interpretando la parte del figlio minore.
Ma l’amore per il suo fratello maggiore traspare in molti momenti del film.

Ispirato al libro del 2010 The Boss Baby, scritto ed illustrato da Marla Frazee, il film prodotto da Dreamworks, nel primo weekend di programmazione negli USA, ha sfiorato un incasso di 50 milioni di dollari, un esordio tra i dei migliori di sempre per un film di animazione.
Anche grazie ad un cast di doppiatori originali fenomenale, con Alec Baldwin, Tobey Maguire, Lisa Kudrow, Steve Buscemi e Jimmy Kimmel.
Ma anche in italiano la sezione doppiaggio si è fatta valere, senza termini sbagliati e con una recitazione un po’ sopra le righe, come si conviene al film.
E con la scelta, quasi coraggiosa, di lasciare una battuta in originale, per consentire di godere appieno della trovata comica.

Il lieto fine ci confermerà che la quantità di amore disponibile, invece, non è mai limitata e chiunque puo’ averne tutto quello di cui ha bisogno!
Sempre che ognuno faccia la sua parte e comprenda fino in fondo il proprio ruolo, accettandone tutti gli aspetti ed accettando, perciò, quello degli altri.

Baby Boss sarà sugli schermi italiani a Pasquetta (17 aprile).

 

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