Abbiamo provato The Lion’s Song per voi. Ecco la nostra impressione!
“Great games don’t have to be big”. I grandi giochi non devono essere grossi. Credo basti il claim degli sviluppatori della Mi’pu’mi Games per sintetizzare non solo lo spirito di The Lion’s Song, ma anche la visione dell’intero panorama indie, capace di produrre titoli coinvolgenti ed innovativi senza il budget stellare di un’azienda in grado di sfornare titoli da tripla A.
The Lion’s Song è un’avventura grafica a capitoli caratterizzata da un’intricata linea narrativa.
Ogni capitolo vede come protagonista un personaggio diverso: Wilma, una talentuosa musicista; Franz, un aspirante pittore; Emma, una brillante studiosa di matematica. Nel corso dell’avventura, ogni personaggio dovrà fare i conti con il proprio talento, le proprie paure e la società che li circonda. Anche se all’apparenza nessuno dei personaggi ha un legame con gli altri, scopriremo quanto le vite di queste persone siano strettamente connesse fra di loro. Teatro dell’avventura, quel crogiolo culturale che fu la Vienna dei primi anni del ‘900, un vero fermento di arte e scienza.
Più che un’avventura, potremmo definire il titolo un racconto interattivo. Le meccaniche di gioco sono ridotte all’osso. L’intera area dello schermo è occupata da grafiche pixel art color seppia che ci riportano indietro nel tempo. Tutto quello che dobbiamo fare è muoverci nell’area di gioco con un semplice punta e clicca e formulare le nostre scelte durante i dialoghi, rigorosamente in forma testuale. Il comparto sonoro è quasi totalmente costituito dai suoni ambientali che, pur mantenendo una certa semplicità, accrescono notevolmente il coinvolgimento creando la giusta atmosfera.
Il vero punto di forza di The Lion’s Song è la carica emotiva che riesce ad esprimere durante tutte le fasi del gioco. Immedesimarsi nei personaggi è davvero molto semplice, non esistono scelte giuste o sbagliate, ma gli effetti delle nostre decisioni si possono riproporre in modo del tutto inaspettato nei capitoli successivi.
Siamo abituati a questo genere di avventure già da qualche anno, ma a differenza di altri titoli, comunque ben riusciti, restiamo rapiti dal racconto quasi istantaneamente, sviluppando una sorta di affinità coi nostri alter ego digitali. E’ sorprendente come il coinvolgimento accresca nonostante non si abbia nemmeno il tempo di entrare nella psicologia dei personaggi. All’inizio ci troviamo costretti a decidere solo grazie al nostro istinto, ma col delinearsi della trama ci ritroveremo a formulare le nostre scelte in un totale stato di simbiosi col nostro protagonista. Il merito è senz’altro da attribuire ad una storia scritta a regola d’arte ed alle tematiche trattate, decisamente alla portata di tutti.
Al momento di scrivere questa recensione, manca ancora l’ultimo capitolo, previsto per Luglio 2017. Non sappiamo ancora cosa ci aspetterà nelle battute finali, ma le premesse ci anticipano un finale davvero intenso, così come i capitoli precedenti.
The Lion’s Song è un’esperienza interattiva avvincente e toccante, ben distante dai canoni del genere. Un prodotto tecnicamente semplice, ma allo stesso tempo estremamente raffinato nei contenuti. Nonostante la durata dell’intero racconto piuttosto limitata, il prezzo di vendita è parecchio invitante: il primo episodio è in free download, il season pass a 9,99€ su Steam. Da non perdere.
Sito Internet: http://www.lionssonggame.com/
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