[REVIEW] Destiny: I Signori del Ferro [PS4/XBOXone]

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Riusciranno i guardiani a respingere i tecnosimbionti e la SIVA?

  • Visivamente impeccabile
  • Nuova Incursione
  • Questline epiche
  • Nessuna novità a livello gameplay
  • Meta PvP instabile
  • I tecnosimbionti sono un reskin

L’universo di Destiny, l’ambizioso FPS slash RPG slash MMO di Bungie, si è recentemente espanso con l’arrivo della quarta espansione, I Signori del Ferro.

Sono ormai trascorsi parecchi giorni dalla release di questo nuovo episodio, il 18 ottobre verrà rilasciata la modalità difficile dell’incursione, ed è giunto il tempo di tirare le somme. Cosa ha portato di nuovo questo DLC? Cosa funziona del nuovo prodotto Bungie? Cosa invece è stato deludente? 

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La storia di Destiny prosegue e questa volta dobbiamo confrontarci con un antico nemico dei guardiani: la SIVA. SIVA è il nome di una nanotecnologia impazzita dell’Età dell’Oro in grado di replicare e modificare la struttura genetica delle creature. Almeno 400 anni fa i Signori del Ferro originali si sono sacrificati nel tentativo di arginare questa minaccia cybernetica.

Ne I Signori del Ferro, un enclave dei Caduti comunemente conosciuti col nome di Tecnosimbionti si è impossessata dei segreti della SIVA allo scopo di migliorare le capacità offensive del Casato dei Diavoli, una delle molte fazioni dei Caduti.

Il Re dei Corrotti, la precedente espansione, era stata un autentico terremoto per il gioco: praticamente ogni aspetto del gameplay era stato ampiamente migliorato e ampliato per ovviare alle molte, moltissime!, critiche avanzate dai giocatori.

Il punto focale della pioggia di lamentele era stata una campagna single player deludente nonostante un content massivo in termini di ambientazione da cui attingere. Altro nodo cardine che fece storcere il naso era un content che, alla lunga, risultava ripetitivo, soprattutto a valle delle dichiarazioni della stessa Bungie che aveva sempre presentato Destiny come un gioco dalla longevità quasi infinita.

Il Re dei Corrotti ha corretto molti dei passi falsi di Destiny “anno 1”. Una storia corposa, personaggi maggiormente caratterizzati, la sensazione di essere veramente parte di un universo vivo.

“Anno 2” è stato veramente un momento glorioso per Destiny, che ha soddisfatto i palati perfino di coloro che avevano abbandonato il gioco.

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I Signori del Ferro fa tesoro della lezione del Re dei Corrotti e ne prosegue idealmente lo slancio creativo, sia in termini di story design che in termini di gameplay. In quest’ultimo DLC non ci sono state rivoluzioni. Non vi sono cambiamenti delle tre classi giocabili (cacciatore, titano e stregone), non ci sono nuove tipologie armi oltre a quelle in essere (eccezione l’Ascia del trailer, ma è solo un bonus temporaneo). Fin da subito insomma questo pare più un DLC de facto rispetto al Re dei Corrotti a cui l’etichetta di DLC era stata un pò strettina

Quello che abbiamo potuto apprezzare ne I Signori del Ferro è esattamente quello che la player base ha reputato soddisfacente ne Il Re dei Corrotti. Abbiamo una nuova area per le pattuglie, con obiettivi più divertenti e ricompense migliori. Abbiamo un sistema di tracking degli obiettivi nel gioco e il completarli permette di ottenere le (MERAVIGLIOSE!) armature tematiche dei Signori del Ferro. Abbiamo un nuovo Assalto (solo uno, ahimé) e il rework di alcuni assalti che ci avevano lasciati durante Anno 2, ovvero Sepkis Primo e Phogoth. Rework che attinge a piene mani dal tema tecno-genetico-cybernetico di questa espansione.

Per gli appassionati del Crogiolo sono confermate Le Prove di Osiride e Lo Stendardo di Ferro, con nuove mappe molto convincenti sia come design che come gameplay.

Infine la nuova incursione, Furia Meccanica. Questa nuova epica prova delinea chiaramente quelli che sono gli intenti dei designer: molta azione, con tutti i giocatori che devono ricoprire tutti i ruoli (mentre nella volta c’era il portatore della reliquia fisso, per Crota c’era il porta spada designato, contro Oryx un giocatore aveva sempre il ruolo di saltare sulle piattaforme…) e poche fasi “stand and shoot”. Insomma, un raid molto dinamico e ben confezionto anche se tutto sommato breve, con soli due boss effettivi e con la scena d’azione della Macchina d’Assedio.

Ciò che è stato pienamente azzeccato sono le imprese che hanno coinvolto l’intera community, ovvero la raccolta dei frammenti di SIVA sparsi per il mondo e la decifrazione del complesso enigma per ottenere il fucile ad impulsi Pandemia Primordiale.

Se Bungie sviluppasse aggiornamenti mensili con questo tipo di imprese, che portano al coinvolgimento dell’intera community, Destiny potrebbe diventare qualcosa di più di un “semplice” gioco.

Par strano infatti che un aspetto così ben concepito e realizzato del gioco sia legato a una manciata di armi per espansione. A parer di chi scrive proprio queste quest esotiche complesse ed intricate sono il cardine attorno al quale l’intera community si ritrova unita nel tentativo di sbrogliare la matassa di enigmi.

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Insomma, ne I Signori del Ferro tutto quello che c’è è effettivamente molto bello.

Ma.

Con Destiny c’è sempre un “MA” di traverso.

La storia è interessante MA non abbastanza approfondita.

Il PvP è dinamico, frenetico e sorprendentemente tattico MA dominato da fattori di design delle classi.

I Tecnosimbionti sono un nemico temibile e graficamente sono ineccepibili MA sono solo un reskin dei classici Caduti piuttosto che un nemico realmente nuovo.

Il sistema di progressione è bilanciato MA troppo “grindy”, esattamente come in Destiny anno 1.

L’incursione è bella MA troppo breve.

Ci sono personaggi nuovi e interessanti, con un passato e una storia da scoprire, MA nulla viene spiegato (Lady Efredeet, chi sei? Perchè sei viva? Da dove vieni?!?).

Destiny è un FPS, MA è anche un RPG, MA è anche un MMO.

Tanti, troppi MA!

Il che è strano…

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Destiny vanta un’ambientazione che, lo diciamo senza alcuna vergogna, potrebbe competere con quella di Guerre Stellari.

Il gameplay è fluido e preciso, le armi offrono molta varietà e un livello di customizzazione senza pari. Armi e armature esotiche aggiungono quel pizzico di bramosia quando si affrontano assalti e incursioni per il drop. Graficamente è sempre mozzafiato, e la Russia plasmata e riforgiata dalla SIVA è lascia sbalorditi.

Eppure la costante ricerca di soddisfare quanti più palati possibile porta sempre Destiny ad essere QUASI perfetto in tutto ma non eccellere in niente.

30 euro sono giusti per questo prodotto ma (MA!) per ora siamo ancora in una fase in cui l’intera community (diamine, anche io! nda) sa di avere per le mani qualcosa che può essere senza precedenti ma (MA!!!) sa che Destiny sta ancora stringendo compromessi per divincolarsi dal confronto con altri prodotti.

Ah, una cosa è da 10 ed è sempre stata da 10 fin dal gioco originale: la colonna sonora è pura poesia. Come sempre.

Non rimane che aspettare che l’intero gioco diventi sbalorditivo.

Per ora Destiny è sempre il migliore FPSMMO. I margini di miglioramento sono limitati solo dall’immaginazione degli sviluppatori, che confidiamo essere infinita. Il voto finale de I Signori del Ferro è forse riduttivo per quello che è al momento Destiny, ma la via della perfezione è lastricata da perplessità

Avanti, verso quel Destiny che la community merita.

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