Orchestra Sinfonica La Verdi e i Predatori dell’Arca perduta: abbiamo assistito al fantastico show di Milano del 29 Giugno! Ecco come è andata!
Riportare sul grande schermo un titolo quale ‘I predatori dell’arca perduta’ è un atto dovuto nei confronti di un Grande cinema d’annata, che continua ad affascinare e ad essere un punto di riferimento a distanza di decenni. Ancor più doveroso è rendere giustizia alle note che ne scandiscono i fotogrammi, altrettanto iconiche e scolpite nella tradizione delle immortali colonne sonore per film. Steven Spielberg e John Williams, un sodalizio che parla da sé…
La programmazione dell’Auditorium di Milano gioca la carta pesante, con l’incipit delle avventure del più famoso archeologo della storia del cinema riproposte in lingua originale ed accompagnate in sincrono dal celeberrimo score eseguito dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretta dall’olandese Ernst van Tiel.
Accolti all’ingresso da un cosplayer del dottor Dr Henry Jones Jr., abbiamo assistito ad un’emozionante e nostalgica celebrazione di un ‘artigianato’ artistico d’altri tempi.
Di fronte all’opulenza tecnica e all’effimero di molti blockbuster moderni, non stupisce affatto che la pellicola di Spielberg impartisca tuttora lezioni di ritmo, scrittura e spettacolarità.
Una spettacolarità che gioca sulla costruzione degli eventi e sulla narrazione più che sull’addizione di effetti speciali (anch’essi datati ma forse per questo ancor più credibili).
La presenza scenica dell’orchestra è ancor più utile a capire quanto la colonna sonora sia parte integrante del film e come Williams sia stato in grado di scandire, sottolineare e contrappuntare con perfetta immaginazione visiva, ogni sequenza, della più cinetica alla più onirica e mistica.
Sarebbe ingiusto limitarsi a citare la sola, pur celeberrima The Raiders March, vero e proprio identificativo musicale del concetto di avventura al cinema.
Nel solco della tradizione hollywoodiana degli anni ’30 e ’40, e sulla scorta di quanto già meravigliosamente realizzato nel 1977 con Star Wars, Williams ci delizia con altri due temi altrettanto riconoscibili.
Marion’s Theme è il giusto sottofondo alla travagliata e frenetica storia d’amore tra Indiana Jones e Marion Ravenwood, abbandonata anni prima e ritrovata sui monti del Nepal. Una coppia non convenzionale, unita da una passione pari solo alla loro intraprendenza.
Misterioso, mistico, inquietante e magnifico è il Tema dell’Arca, sinuoso tappeto che interviene a ricordare quali siano i giganteschi e inimmaginabili poteri che si celano in uno scrigno che non è solo un oggetto da recuperare, ma si rivelerà come lo strumento di un’entità superiore. Un Dio del Vecchio Testamento che scende inflessibile a punire il male sulla Terra, in una sequenza indimenticabile di rara potenza.
Lunghi gli applausi al temine della esecuzione, con il direttore Ernst van Tiel che si concede alle foto di rito con in capo un fedora in stile Indiana Jones gentilmente offerto dal sopracitato cosplayer.
L’orchestra Verdi tornerà all’Auditorium i prossimi 14 e 15 Settembre, con Star Trek (2009) dello spielberghiano J. J. Abrams , e la colonna sonora composta da Michael Giacchino.
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