Gamestop annuncia la chiusura di 150 punti vendita. Download digitale: amico o nemico?

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Gamestop registra un calo delle vendite di quasi il 30%. La colpa è delle piattaforme di download digitale?

È di pochi giorni fa la notizia dell’annunciata chiusura entro l’anno di oltre 150 punti vendita Gamestop in tutto il mondo. Nonostante l’operazione rappresenti solo il 3% dell’intero business, molti hanno approfittato per annunciare la crisi dell’azienda Texana.

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Dopo aver letto qualche articolo sull’argomento, mi è capitato per caso di passare fuori da un punto vendita Gamestop e buttare l’occhio al suo interno. Non ho potuto fare a meno di notare quanto il reparto dedicato ai gadget, un tempo relegato ad un misero stand, fosse adesso grande almeno la metà dell’intero negozio.

La cosa mi ha fatto parecchio riflettere, specialmente dopo aver letto che oltre alla chiusura dei tradizionali punti vendita, il piano di ristrutturazione aziendale prevedeva l’apertura di 100 nuovi store, dedicati prevalentemente all’hardware ed agli oggetti da collezione. Forse non è crisi, ma qualcuno sta sicuramente correndo ai ripari, diversificando il business per evitare quella sorte che toccò qualche anno fa ad un’altra grande catena di distribuzione: Blockbuster.

Non ne faccio certo un segreto: ho sempre pensato che il download digitale fosse la nuova frontiera dell’intrattenimento elettronico, sin dai tempi di Half-Life 2. Il mio interesse nel supporto fisico ha cominciato a scemare con l’avvento delle monotone custodie DVD Case, quando i vecchi e corposi manuali hanno lasciato il posto alle guide online, ai tutorial, ai file .pdf inseriti nel cd.

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Certo, molte edizioni limitate sono arricchite da numerosi gadget, ma non tutti sono disposti a spendere cifre esorbitanti per tenersi un’action figure sulla scrivania a prendere polvere. (lo ammetto: sulla mia scrivania c’è ancora il bobblehead di Fallout 3!).
L’avvento della banda larga poi, ha ridotto notevolmente i tempi di attesa durante i download, rimpiazzando così le lunghe code in cassa durante il day one.

E’ vero che con il digitale ci priviamo della facoltà di poter rivendere i titoli che non c’interessano più e spesso guardando i miei giochi su Steam mi chiedo cosa diavolo ci facciano otto edizioni di Football Manager dal 2009 a questa parte, ma è anche vero che a volte basta un colpo d’occhio per passare in rassegna tutto il mio background di gamer degli ultimi anni, sicuro di poter in qualsiasi momento rigiocare il titolo che m’interessa, con anche la possibilità di riscoprire titoli gloriosi come Theme Hospital o Sid Meier’s Covert Action.
Possiamo dire di poter fare lo stesso quando ci ritroviamo con un cd irrimediabilmente danneggiato?

Non credo si possa parlare di declino del supporto fisico quando la concorrenza è ancora serrata. Stiamo comunque assistendo ad una lenta trasformazione del mercato e delle abitudini di tutti i suoi utenti. Non ci è dato sapere quando arriverà il tramonto del DVD, ma sembra proprio che il suo destino sia segnato, così come il CD ed il floppy disk prima di lui.

Tutto quello che possiamo fare è continuare a giocare.

 

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