Un film di Natale inaspettato: Florence. La nostra recensione

florence il film
8,5

Florence Foster Jenkins è diventata improvvisamente celebre nella società contemporanea in questi giorni, grazie al film Florence che narra le vicende della sua vita.

Florence, infatti, è stata una celebre e ricchissima dama della New York di metà novecento, per poi tornare nell’anonimato fino ad oggi. Merito di questa rinascita è del regista britannico Stephen Frears che ha realizzato uno dei film più belli e delicati dell’anno.

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La vicenda narra della già citata Florence (Meryl Streep), pervasa da una smodata passione per il canto lirico e per la bella musica. Donna carismatica, dalle grandi passioni e dall’infinita generosità, ma allo stesso tempo vittima fisica e morale di una società a lei distante, Florence non si limita ad essere spettatrice della vita con il suo mecenatismo. No. Florence vuole essere la protagonista, al centro del palcoscenico.
Si esibisce così per il suo ristretto circolo The Verdi Club, da lei fondato alla fine degli anni ’20, con risultati opinabili che contrastano con l’infinita (e la subdola) ammirazione che le dimostrano i suoi adepti.
Florence è “la peggior cantante del mondo”, ma tale non sembrerà agli occhi della bella società e di Florence stessa grazie alle attenzioni e alle difese del suo devotissimo marito, St. Clair (Hugh Grant), che la protegge dalle malignità dei curiosi e della stampa facendole credere di essere una cantante divina e dandole quindi la gioia che merita.

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Una delle particolarità del film, che lo rende ancora più commovente, è che la storia si basa su una vicenda realmente accaduta: Florence è stata una donna in carne ed ossa, e la vicenda è reale, e le incisioni della voce dell’ingenua e fragile Florence sono ancora ascoltabili su Youtube.

Florence si trasforma lentamente da un film quasi comico (ovviamente una comicità molto British), ad un film delicato che tocca tematiche importanti quali la sofferenze fisica, la dolorosa consapevolezza dei propri limiti e la tensione fra talento (o mancanza di esso) e passione.

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Plauso al coprotagonista del film, un ottimo Simon Helberg (Wolowitz di The Big Bang Theory), che interpreta il pianista di fiducia di Florence, con la quale instaurerà lentamente un rapporto di tenera amicizia.

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La storia di Florence Foster Jenkins è rimasta intoccata dal cinema per 70 anni, fino a che due registi hanno deciso di mostrarla al mondo: quest’anno sono stati realizzati dapprima il francese, ma meno noto, Marguerite di Xavier Giannoli, e poi il nostro Florence.

Una storia toccante ed intima, adatta a questo periodo natalizio che toccherà al cuore tutti noi che nascondiamo una passione irrealizzata nel nostro cuore.

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