Il mese di settembre spesso rappresenta malinconicamente la fine dell’estate e l’inizio della nuova stagione. Nuovi obiettivi tipo: “Quest’anno faccio palestra, piscina, yoga. Imparo bene, una volta per tutte, l’inglese, poi il francese e il cinese mandarino”. In linea con questo mood i Suicidal Tendencies decidono, il 30 Settembre, di pubblicare quanto scaturito dalle menti e dalle mani della nuova formazione. Viene dunque rilasciato il nuovo album: World gone mad.
La band americana ci ha abituato a continui cambi di interpreti. Di fatto solo Mike Muir (lead vocal e compositore) ha sempre militato nel gruppo, dai lontani primi anni ottanta quando lui e suoi ragazzi si facevano notare sulla scena musicale con irriverenza ed originalità.
Dal 2016 si sono stabiliti all’interno della band: Jeff Pogan, Ra Diaz (rispettivamente chitarra ritmica e basso) ma soprattutto Dave Lombardo, che ricordiamo principalmente per la sua lunga militanza negli Slayer.
Quello che ne risulta è un prodotto della durata di 56 minuti, divisi in 11 tracce. Molto piacevole all’orecchio.
Risaltano a mio avviso i seguenti brani:
- Clap like Ozzy: punk/thrash, molto energico e rapido.
- World gone mad: groovy nelle strofe, incalzante nel ritornello.
- Happy never after: per la prima metà cadenzato e ordinato, nella seconda prende ritmo e sfocia nel punk/thrash.
- Damage Control: per lo più piacevolmente aggressiva ma in alcuni momenti piacevolmente dolce, specialmente nel finale.
- Still dying to live: pezzo molto più calmo rispetto ai precedenti e dalla durata impegnativa (7:38). Si lascia ascoltare con il giusto trasporto.
La mia valutazione è molto positiva. Fa sempre piacere quando una band con un nome ultra trentenne riesce a regalarci un prodotto di qualità. Fa piacere che Muir per primo non metta in pratica quanto contenuto nel nome della propria band e continui su questa strada.
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