Oggi intervistiamo Stefano Labbia, un autore di graphic novel emergente!
Oggi parliamo di Graphic Novel! E in particolare di Killer Loop’S (la graphic in tricromia) che esordirà con un albo, il primo volume della serie originale, da 50 tavole circa a firma di Stefano Labbia per le matite di Marco Proietto con LFA Publisher – divisione Comics, una Casa Editrice italiana. Ambientato totalmente in America, all’interno si possono trovare atmosfere dei vecchi noir con una punta di thriller “ironico” condito da una buona dose di azione. L’albo in questione avrà distribuzione presso le catene librarie italiane ed online sui principali portali ed uscirà a fine anno – inizio 2018.
Altro lavoro attenzionato è Kremisi (a colori): anch’essa ambientata tra New York, Boston e Los Angeles, è molto diversa dal classico intrigo – intreccio “supereroistico”, avendo all’interno caratteristiche che richiamano anche la filosofia, moderna ed antica.
Abbiamo intervistato Stefano Labbia per voi!
Stefano, cosa spinge un autore come te a cimentarsi con le graphic novel?
Innanzitutto, grazie per questa opportunità! Beh devo dire che non esiste, a mio modesto parere, un mezzo di espressione potente come quello del fumetto: è un linguaggio completo e complesso, al pari del cinema. Al suo interno trovi tutto: parole, colori, espressione… Ed è di gran lunga di più facile realizzazione.
Qual’è quel quid in più (artistico, narrativo, visuale o poetico) che ritieni insito in questi tuoi lavori?
Metto sempre e comunque verità. Ci provo. Qualcuno dice che ne esiste più di una. Ma credo si confonda con la visione delle cose. Che non è verità… ma soggettiva. Probabilmente all’interno c’è anche della poesia che mi ha accompagnato e mi accompagnerà – chissà in che termini! – per tutta la vita. In sostanza… come detto il fumetto permette ad ogni autore di esprimere appieno tutte le sue potenzialità, le sue caratteristiche. Si può comprendere meglio semplicemente leggendo una sceneggiatura di un fumetto… molto simile a quella di un film.
Raccontaci “Killer loop’s”: Kimberly sembra essere una sorta di Punitore, mosso dall’omicidio della sorella invece che da quello di moglie e figlio.
Esatto. Per certi versi condivide con lui il suo desiderio di vendetta. Così come, in minor entità o meglio, in modo… diverso, accade a Kremisi / Jackson Moore. Ma Kimberly (Stuart Whitman), ha comunque un cuore. E nonostante la folle “missione” di ripulire dalla feccia (facendosi pagare – viva le idiosincrasie umane!) il pianeta cerca sempre di compiere la scelta giusta. O almeno quella che lui reputa tale… Finisce, com’è naturale che sia, dato l’ambiente che è solito “frequentare”, nei guai, pestando i piedi alle persone sbagliate (un sindacato criminale). Da lì, in poche parole, per lui è l’inizio della fine…
“Kremisi” ha più i tratti del classico racconto supereroistico; Jackson si trasforma in un essere dai poteri illimitati: in cosa è diverso da un Superman o da un Doctor Manhattan?
Beh Kremisi è un essere umano al contrario di Superman. Si per certi versi ricorda il Doctor Manhattan – difatti nasceva come sua parodia – ma il lato umano, la morale e la continua sete di giustizia che muove un uomo comune trasformato suo malgrado nel super essere più potente del pianeta… Lo rendono a mio avviso speciale. Così come il suo cammino – percorso che si ritrova a percorrere “involontariamente”. È l’epopea di un uomo “qualunque” che diventa “ricco” inaspettatamente e che al tempo stesso perde tutto quello per cui ha lottato. Ma lui non voleva diventare “ricco”…
I tuoi personaggi somigliano spesso ad attori o musicisti: sono personaggi per i quali nutri una particolare stima o ci sono altri tipi di collegamento, più raffinati, tra le due entità?
Diciamo che, come accade spesso quando si scrive una sceneggiatura per un film, l’immagine di quello o di questo attore ti sovviene in mente e la accosti ad uno dei personaggi di cui scrivi. È più facile così costruire addosso ad un attore / ad un’attrice che hai già visto recitare e che immagini sia perfetto per quella parte, l’intero personaggio. Ovvio che le caratteristiche del character sono già ben chiare nella mente di chi lo scrive – o almeno così dovrebbe essere – ma avere anche un volto, per così dire, aiuta nella stesura.
Quanto tempo è stato necessario per arrivare al prodotto finito? Spiegaci le tempistiche, a partire dall’idea, dalla stesura del soggetto, fino alla stampa dei volumi!
Bellissima domanda! Dipende da tanti fattori che non sono prevedibili… Personalmente dopo aver steso l’idea, il soggetto ed il primo episodio dell’avventura, prendo contatti con i disegnatori che reputo capaci di poter narrare assieme a me la storia. Ci confrontiamo e si arriva ad avere almeno cinque tavole complete (lettering incluso). Poi procedo a contattare le case editrici che hanno una collana di graphic novel. Una volta avuta la risposta – contratto valutiamo e, se c’è la giusta intesa, si parte per la realizzazione. Ripeto, dipende da tanti fattori (lo stile del disegno su tutti) ma a voler fare una stima siamo sui 12 mesi per un volume da 100 tavole.
Quando e dove potremo acquistare “Killer loop’s” e “Kremisi”?
Il primo volume di Killer Loop’S sarà edito da LFA Publisher per la collana LFA Comics ad inizio 2018. Per Kremisi stiamo vagliando alcune offerte – che continuano ad arrivare! – sia in Italia che all’estero.
Ecco i riferimenti alle pagine fb dove potete trovare altre curiosità:
Nessun commento