STAR WARS VII: IL RISVEGLIO DELLA FORZA: “C’è stato un risveglio. L’hai percepito?”

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Quel bambino di 4 anni che, nel 1977, andò a vedere “Guerre Stellari” (in quel tempo, si chiamava semplicemente così quello che oggi è conosciuto come “Episodio IV: Una nuova speranza”), ed obbligò sua mamma a rimanere seduta sulle poltrone del cinema per assistere allo spettacolo una seconda volta (lei poi ha dormito, io no), oggi è tornato al cinema per vedere il 7° film della serie.

A causa del multisalismo imperante e degli sguardi malevoli del personale, non è stato possibile ripetere l’operazione “double-feature” (stavolta accompagnato da moglie e futuro fan di Guerr…Star Wars nel di lei grembo, però!).
Ma c’era davvero la voglia di rivedere subito il film, come allora?

Sì che c’era.
Forse perchè la digestione di alcuni aspetti dei 3 episodi prequels stava durando più di quella di un Sarlacc?
Forse per i 32 anni di attesa per un lungometraggio che narrasse il dopo-ritorno-dello-Jedi?
Il senso di meraviglia provato da quel bambino di 4 anni, rinnovatosi coi capitoli successivi della saga, ma incrinato da quelli successivi-ma-precedenti, è risbocciato questo pomeriggio?

Mettiamo subito le cose in (lato) chiaro (della Forza): “Star Wars VII” è un film eccezionale.
Ma con un bel “ma”.

C’è tutto ciò che un fan vorrebbe ci fosse.
Quasi tutto; se non ci fosse quella cosa là, andrebbe anche meglio.
Ruffiano e lo si capiva già dal primo trailer che ci ha fatto subito sentire a casa e dal secondo trailer, in cui Han Solo ce lo diceva proprio, che eravamo tornati a casa.

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Ma.

La casa è stata riarredata, ma sembra sempre la stessa.

“Star Wars VII – Il risveglio della Forza” è ambientato circa 30 anni dopo la Battaglia di Endor e le vicende che hanno portato alla distruzione della seconda Morte Nera ed all’uccisione dell’Imperatore per mano del protagonista dei primi 6 film, Anakin Skywalker. Morto un Palpatine se ne fa un altro? No. Però…

Avevo pochi dubbi che la Disney si sarebbe lasciata sfuggire un’ occasione cinematografica simile, e cioè riportare agli antichi fasti le vicende della “Galassia lontana lontana” e la scelta, come regista, di J.J.Abrams mi aveva personalmente soddisfatto (a me piacciono perfino i suoi lens flare!).
Così come quella dello stesso Abrams come sceneggiatore insieme a Lawrence Kasdan, lo stesso de “L’ Impero colpisce ancora” ed “Il ritorno dello Jedi”.

Soddisfatto anche dopo aver visto il film?
Su una scala da I a V – capito? – qui siamo a quota VII.
Dove stia questo VII non è definibile: in alto, sicuramente.

Stilisticamente e visivamente “Episodio VII” è del tutto appagante: la fotografia è pressochè perfetta in ogni sequenza, con alcuni picchi impressionanti, tipo durante il nazi-rave del Primo Ordine.

Non c’è un attimo di respiro, il ritmo e l’azione sono sempre ben scanditi fin dalla prima “inquadratura di stelle”.
E non c’è stato bisogno di riempire ogni fotogramma con effetti speciali fino a far traboccare il vaso per ottenere meraviglie (qualcuno ha detto “prequels” o “edizioni speciali della trilogia classica”?).
Addirittura si è tornati all’uso dei modellini per alcune riprese, c’è molto girato sui set e poco schermo verde usato come sfondo (e la recitazione ne trae proficuo giovamento).
Abrams ci ha riportati in quel mondo che tanto ci piaceva e che sentivamo solo un po’ più lontano ed ha recentemente affermato di aver accettato ‘Star Wars’ per l’idea di una nuova giovane protagonista femminile che si domandava CHI fosse Luke Skywalker (mentre noi ci domandavamo, da un anno, DOVE fosse); oggi un bambino potrebbe fare la stessa domanda, relativamente ai film che guardavano i suoi genitori o i suoi nonni (?): qualcosa di mitico e leggendario, storie di un passato che ritorna.

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Il parallelismo tra le domande nel film e le domande nella vita reale, il tempo passato ed i racconti di un’altra epoca, è il collante naturale che unisce dei film così distanti nel tempo con gli stessi protagonisti che ritornano, con caratteristiche un po’ diverse, con i segni del tempo sui loro volti e nelle loro anime.
Segni profondi, sia sui primi che nelle ultime.

In “Episodio VII” c’è tutto ciò che si vorrebbe ci fosse, dicevo, ma soprattutto, manca ciò che non si vorrebbe! Vedi: effetti speciali inutili, trama farraginosa, personaggi ridicoli piuttosto che divertenti, trovate fantascientifiche discutibili pure in un film di fantascienza: mi sembra di sentire le parole “Episodio” ed “Uno” riecheggiare nell’iperspazio…

L’operazione “nuova generazione” è in traiettoria ed il futuro è assicurato: il lancio è avvenuto senza problemi, anche se un po’ troppo basato sull’effetto nostalgia, magari.
Questo è un film da godersi perfino in valore assoluto, ed ora si viaggerà a velocità di crociera, facendo leva su alcuni aspetti mirabilmente azzeccati:

  • Kylo Ren, non è il solito cattivo starwarsiano: no proprio no.
    Il suo look, ma soprattutto il suo comportamento, lo perpetueranno però, senza ombra di dubbio, tra i personaggi più influenti della saga. C’erano molte aspettative su di lui, non tutte confermate in questo film, ma sarà sulla durata della nuova trilogia che si vedrà il vero valore del personaggio.
    E poi c’è l’ormai famosa spada laser con elsa essa stessa laser (e questa sì che è una allitterazione!), che è fighissima, tanto da rivaleggiare con la doppia laser di Darth Maul. Fighissima ad un livello che l’ascensore, a quel piano, manco ci arriva!
  • Le scene di battaglia sono spettacolari come mai prima d’ora, ricche di dettagli, ottimamente “coreografate”, i TIE colpiti che precipitano, la camera che sobbalza per lo “spostamento d’aria” quando un caccia le passa vicino, colori e suoni molto realistici: tutto parecchio vicino alla perfezione.
  • La bacchetta di John Williams, autore della musica di tutti i film di Star Wars fino ad ora, non ha perso il suo tocco magico: potente e commovente.
    I temi principali del passato ritornano in tutta la loro epica grandiosità, fondendosi con le nuove partiture che regalano momenti di emozione pura.
  • Il casting delle nuove leve sembra decisamente azzeccato e fa quindi ben sperare anche per i capitoli VIII e IX.
  • Su tutti i nuovi personaggi non umani spicca BB8, robottino rotolante che, anzichè farsi prendere a calci come un pallone, scalcia qualche sedere, piuttosto! C1-P8 ha un degno erede nei cuori dei bambini di tutte le età.

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Ma.

Ma su tutto Star Wars VII aleggia quel senso di già visto: i cardini dei passati lungometraggi sono riproposti, riadattati, aggiornati, che la Galassia sarà anche lontana, ma è pur sempre la stessa…Molti riferimenti più o meno nascosti faranno pure la gioia dei fan di lungo corso (ed anche di quelli di Indiana Jones!), però sembra non ci si sia voluto staccare troppo da quello che i fans hanno amato ed amano, non ci si è voluti lanciare in una avventura totalmente nuova, più o meno collegata con il passato. Operazione a rischio quasi zero (se mai ci si possa permettere un rischio basso, cercando di mettere mano a questa saga!)

Però la lacrima è sempre lì, pronta a scendere non appena si scorge una sagoma, un viso o si sente una voce di quelle che ti accompagnano fin da quando eri un giovane Padawan, prima che passassi al Lato Oscuro (quando cioè i giocattoli di Guerre Stellari te li comprava la mamma e non il tuo stipendio).

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