Star Wars: il 45° compleanno, in una galassia non troppo lontana…

Star Wars compie 45 anni il 25 maggio 2022 e li celebrerà con l’uscita della serie Obi-Wan Kenobi su Disney + : seguiteci in questo viaggio alle origini del mito per scoprire curiosità ed aneddoti di un film che è entrato nella storia.
E non solo in quella del cinema!

Il 25 maggio 1977, 42 sale cinematografiche americane proiettarono, per la prima volta, un film: quello che allora si chiamava semplicemente Star Wars.
E che oggi è conosciuto, ufficialmente e prolissamente, come: Star Wars: Episodio IV – Una Nuova Speranza.
In quel tempo, i proprietari dei cinema dovevano andare un po’ alla cieca nella scelta del materiale da proporre, poiché non esistevano proiezioni promozionali.
Tra l’altro, i film di fantascienza erano un genere piuttosto impopolare ai botteghini.
Era il weekend del Memorial Day e la Fox, temendo un grosso flop, impose ai cinematografi la proiezione di Star Wars (considerato un B-track, un binario secondario) come vincolo per poter avere anche il previsto blockbuster  della stagione, ossia L’altra faccia di mezzanotte, un film che oggi, tipo, boh?
Ah già: c’è dentro Sorrell Brooke (il Boss Hogg di Hazzard).

Code al cinema già dal primo giorno di programmazione

Code al cinema già dal primo giorno di programmazione

Le code

Il giorno della prima si formavano già lunghe code di persone che volevano vedere Star Wars.
Le sale che proiettavano il film salirono presto a 1750 in tutti gli Stati Uniti e la pellicola rimase sugli schermi per un anno.

Si narra di piccoli cinema che scommisero su Guerre Stellari (titolo con il quale uscì, poi,  in Italia il 20 ottobre 1977) e che pareggiarono, in un solo weekend, l’incasso dei precedenti 3 mesi.
Divenne il film di maggiore successo fino a quel momento, con 770 milioni di dollari incassati nel mondo.
Grazie agli aggiustamenti dovuti all’inflazione, oggi Star Wars sarebbe il terzo incasso di tutti i tempi, dopo Via col vento ed Avatar.

PG? Ah, c'è un braccio tagliato.

PG? Ah, c’è un braccio tagliato.

La sceneggiatura

Un successo imprevedibile, insperato, immediato e colossale per George Walton Lucas Jr., regista, sceneggiatore e produttore esecutivo del film, che all’epoca aveva gli anni di Cristo. E che con il Nazareno avrebbe avuto altro in comune, come vedremo poi. Ma proprio come Lui, fece i miracoli!
Anche perché, ad una proiezione privata per gli amici, Star Wars fu difeso dal solo Steven Spielberg, mentre Brian De Palma lo definì ‘il peggior film di tutti i tempi’ (oh, proiezione tra amici! Georgie, Steve, Palmy…).

La scrittura della sceneggiatura, occupò diversi anni nella vita di Lucas, con notevoli stravolgimenti, ripensamenti e miglioramenti.
Il regista avrà modo di affermare che:

Ci sono tanti modi per fare dei soldi in fretta con un film, e Star Wars non lo è stato.
Fu un progetto lungo e doloroso, condiviso con centinaia di persone.
La gente pensa che realizzare un film sia un’ arte molto precisa: fai un programma e lo segui, ma non è affatto così!
Devi fare e disfare tutto come un certosino, per farlo bene.
E’ un continuo rivedere, ripensare.
E Star Wars è stato sicuramente un “labor of love”, su tanti livelli…

Ci si può fare un’idea di quanti e quali cambiamenti abbiano subìto la storia ed i personaggi, leggendo Le Guerre Stellari, l’adattamento a fumetti della prima sceneggiatura.
Questa fu terminata il 25 maggio 1973, esattamente 4 anni prima del debutto cinematografico.

Tutto molto più visionario di ciò che sarebbe stato, in seguito, il film.
E poi un Han Solo con le fattezze di un alieno verde e scimmiesco, Luke 60enne, Vader che non è un Signore dei Sith…
In embrione, anche molti aspetti del futuro dell’intera saga.
Nel gennaio 1975  Lucas cominciò ad intendere la sua opera come divisibile in più film.

Le Guerre Stellari: poteva essere così.

Le Guerre Stellari: poteva essere così.

Per approfondimenti sul lungo processo che portò, infine, alla quarta stesura della sceneggiatura, quella usata come base per le riprese del film, vai qui.

Ralph Mc Quarrie

Lucas convinse la Fox a produrre la sua space-opera mostrando 21 disegni, eseguiti dall’artista Ralph McQuarrie, consigliatogli dall’amico Martin Scorsese (ma un amico barista, no? Un rappresentante? Impiegato alle poste?).
McQuarrie diede un’impronta decisiva e contribuì in maniera definitiva a modellare il concept visuale dell’universo starwarsiano.

Piccola curiosità: nello stesso periodo, McQuarrie stava disegnando la sua versione dell’USS Enterprise per un film di Star Trek che non venne mai realizzato (The Planet of the Titans).
Sembra un mash-up tra la forma classica della NCC-1701 e quella di uno Star Destroyer imperiale! (curiosi? date un’occhiata qui).

Alcuni disegni di McQuarrie indussero Lucas, poi, a creare delle scene non previste, per introdurre nel suo film le idee del conceptual artist.

L'arte di Ralph McQuarrie

L’arte di Ralph McQuarrie

Alan Ladd, Jr., presidente della Fox, si fece persuadere e puntò decisamente su Lucas, più che sul suo film.
Durante il processo di revisione dello script, Lucas riuscì anche ad ottenere dalla Fox i diritti su eventuali sequel, sui libri, sui fumetti e, per la prima volta nella storia, i diritti sul merchandising.
“Mercha-cosa?” gli chiesero “Ah, i pupazzetti? Fai pure…”
Mossa della volpe #1.
Ne hanno poi prodotto un discreto numero.

Un giovane Lucas ed un giovane R2-D2

Un giovane Lucas ed un giovane R2-D2

Il successo immediato

Durante i primi giorni di programmazione nelle sale, alla Fox non si resero nemmeno conto di quello che stava accadendo, di quanto fosse enorme l’interesse suscitato dal film.
Il motivo di tanto interesse? Difficile da spiegare. Alcuni credono sia dovuto ai primi trailer, che mostravano davvero poco e che avrebbero fatto montare la curiosità e l’attesa. Non c’erano informazioni e l’opera prese tutti di sorpresa.
E poi ci fu il passaparola, quello di una volta: non c’era internet, non c’erano social network, non c’erano telefoni cellulari…sembra davvero una galassia lontana, lontana.

Il trailer originale di fine 1976.
“La storia di un ragazzo, di una ragazza e di un universo”, dice.

 Ma, ovviamente, non fu tutto rose e fiori.

La bella vita dei droidi protocollari

La bella vita dei droidi protocollari

Le riprese

La genesi di Star Wars fu lunga e travagliata.
Le riprese iniziarono nel marzo 1976 a Matmata, in Tunisia.
Dove la troupe fu costretta a cercarsi hotel a basso costo, poiché i migliori erano occupati dalla produzione del Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli.
Poi ci furono i costumi scomodi e dolorosi per Anthony Daniels (C-3PO), i droidi telecomandati che non si facevano telecomandare a dovere e la prima pioggia dopo 50 anni (!) nel deserto. Con la conseguente polmonite per alcuni membri della crew.

Tu cammina: ti dico io quando fermarti

Laggiù c’è un frigobar

Il set fu investito in diverse occasioni da tempeste di sabbia che rallentarono i lavori e distrussero buona parte dell’allestimento.
E camion che prendevano fuoco.
Poi gru che cadevano a terra.
Ed anche microfonisti in mutande rosa.
Molte sequenze vennero filmate presso la cittadina di Tataouine, che consigliò il nome del pianeta immaginario su cui si svolgeva parte dei fatti, ossia: Tatooine (ne abbiamo parlato anche qui)

Non ci credevate?

Non ci credevate? Eccolo lì, dietro la cinepresa.

Dovrebbero fare un film su come girarono quel film.
(Per la cronaca, l’hanno fatto ed è questo).
Fortunatamente, poi, la produzione si trasferì nei più confortevoli Elstree Studios, in Inghilterra.
Dove, però, alle 5 e 30 post-meridiane si dovevano obbligatoriamente terminare le riprese della giornata: il momento del the è sacro per i sudditi di Elisabetta II.

Lamentele da Guinness

In una lettera all’amica Anne Kaufmann, Alec Guinness, dal set, si lamentava apertamente del copione, degli altri attori e della produzione:

Cara Anne,
Sono in Inghilterra a girare. Non posso dire che il film mi piaccia.
Ogni giorno che passa mi consegnano risme di fogli con nuovi dialoghi scadenti, nessuno dei quali rende il mio personaggio più definito o tanto meno sopportabile.
Devo andare sul set e lavorare con un nano, un certo Kenny Baker (molto piacevole, e si lava in un bidet), il tuo connazionale Mark Hamill e Tennyson Ford (aspetta, non può essere il suo vero nome). Ellison, forse? (Ma no!). Beh, insomma, un giovanotto languido e slanciato che probabilmente è piacevole e divertente.
Ma Dio mio, mi fanno sentire un novantenne – e mi trattano come se avessi 106 anni.
Ah, ecco, “Harrison” Ford. Mai sentito?

"Se fai un sequel io non credo di esserci. Ah, muoio in questa scena? Ottimo!"

“Se fai un sequel io non credo di esserci. Ah, muoio in questa scena? Ottimo!”

Il 62enne Alec Guinness, che veste i panni di Obi-Wan Kenobi (e che, secondo un numero della rivista Variety dell’anno precedente, fu scritturato per il ruolo di “un vecchio e barbuto ratto del deserto, che un tempo era un generale in una guerra galattica“), venne convinto dalla Fox a partecipare al film con il raddoppio dell’ingaggio previsto inizialmente ed una percentuale sugli incassi (il 2%: quando cominciarono ad arrivargli gli assegni non ci credeva nemmeno lui).

Le pantofole

Guinness era uno dei due attori famosi del cast di Star Wars, insieme a Peter Cushing (il Gran Moff Tarkin, comandante della Morte Nera: l’arma di distruzione di massa dell’Impero) e, a quanto pare, era abituato a ben altri modi di lavorare!
Cushing, invece, trovava gli stivali di scena estremamente scomodi e girò tutte le sequenze che lo riguardavano indossando un paio di morbide ciabatte. Motivo per cui non viene quasi mai inquadrato a figura intera.
Questo particolare ha creato non pochi problemi alla produzione di Rogue One, film del 2016 nel quale il celebre attore inglese, deceduto nel 1994, è stato ricreato digitalmente per interpretare nuovamente il ruolo di Tarkin. Si è dovuto fare riferimento ad altre pellicole nelle quali aveva recitato, per carpire i movimenti delle sue gambe e dei suoi piedi.

Il Gran Moff e le sue pantofole

Il Gran Moff ammira le sue pantofole

I 3 protagonisti

Riguardo il casting, Lucas ebbe a dire:

Presi attori relativamente sconosciuti. E sperai di essere fortunato. Lo sono stato, perché ho messo insieme un grande cast.

‘Tennyson’ Ford era un volto perlopiù ignoto, all’epoca: aveva recitato in una piccola parte nel precedente film di Lucas, American Graffiti del 1973 (grazie al quale il regista aveva ottenuto una certa apertura di credito dagli studios).
Ford fu pagato $10.000, nel 1977, per interpretare Han Solo (circa $70.000 rivalutati ad oggi).
Nel 2015, per Episodio VII – Il Risveglio della Forza gli è stato staccato un assegno da $25.000.000.
Più $9.000.000 di percentuale sugli incassi e $1.500.000 dalle assicurazioni, dopo un infortunio sul set).
Totale = 507 volte la paga del ’77.

Giovani, carini e da poco occupati

Giovani, carini e da poco occupati


Carrie Fisher, la Principessa Leia, era alla sua seconda prova al cinema, dopo un’esperienza teatrale, mentre Mark Hamill, Luke Skywalker, era addirittura al suo primo film.
Ed ebbe la parte del protagonista anche grazie all’interessamento di un suo amico, sul cui divano passava le giornate a bere birra e guardare repliche di Mary Tyler Moore.  Questi era Robert Englund, futuro Freddy Krueger in Nightmare. Com’è piccola la galassia!

Una foto di Mark Hamill, con gli abiti di scena, in Tunisia: è la primissima foto della storia di Luke Skywalker!

Mark Hamill, con gli abiti di scena, in Tunisia: è la primissima foto della storia di Luke Skywalker!

Il cuore di George

Tutta la crew era parecchio scettica riguardo al film: molti lo ritenevano un prodotto per bambini, una pellicola di serie B o, addirittura, spazzatura.
Lucas, alla Star Wars Celebration di Orlando, nel 2017, ha affermato che intendeva fare un film per dodicenni.
Ma non lo disse a nessuno durante le riprese!
I tecnici divennero molto poco collaborativi, deridendo le scelte del regista.
Che divenne scarsamente comunicativo, limitandosi a dirigere gli attori con frasi tipo “più veloce” o “con più intensità”.

Guerra dei quoti?

Guerra dei quoti?

Il tutto causò a Lucas un infarto, per la forte tensione accumulata.
Non si può dire che non abbia messo il cuore nel suo progetto!

Altre riprese si effettuarono nella Death Valley californiana ed in Guatemala.

I Jawas sono più piccoli di quanto si creda

I Jawas sono più piccoli di quanto si creda

La post-produzione

La post-produzione fu affidata alla ILM (Industrial Light & Magic) che lo stesso Lucas aveva fondato nel 1975, resosi conto che la Fox aveva dismesso il suo dipartimento dedicato agli effetti speciali.
Mossa della volpe #2.

Esplosioni sulla Morte Nera

Esplosioni sulla Morte Nera

Certo, era il 1977 e gli effetti erano tutti molto pratici.
Si aveva a che fare con dettagliatissimi sfondi dipinti, modellini, pupazzi, riprese ‘
a passo uno’ e cose di questo genere.
Tutte le creature sul set erano reali. O quantomeno realistiche: ci vuole poco a far passare un elefante per un bantha.

Banthafante

Banthafante

Lucas richiese alla ILM che il lavoro di un anno venisse completato in 6 mesi: ce la fecero.
Per aumentare il realismo dei combattimenti spaziali, i duelli ricalcano fedelmente alcune sequenze prese da filmati della Seconda Guerra Mondiale.

E a proposito di modellini: la prima versione del Millennium Falcon, il pezzo di ferraglia più veloce della Galassia, pilotato da Han Solo e Chewbacca, era una nave un po’ troppo simile alle iconiche Aquile di Spazio 1999 (queste).
Venne perciò rimodellato e trasformato, in seguito, nella
Tantive IV, la nave con a bordo la Principessa Leia che tenta di fuggire dalla grinfie imperiali, nelle prime sequenze del film.

Per il Falcon si optò per un design differente, ispirato ad un hamburger morsicato (una storia vera!).

Il modellino originale del Millennium Falcon

Millennium Eagle

Il sonoro

Ben Burtt era un sound designer fresco di diploma e venne assunto da Lucas per creare gli effetti sonori del suo film.
In un periodo in cui si utilizzavano molto i suoni elettronici, Burtt, invece, utilizzò un metodo differente, organico e vivo.
La voce di Chewbacca, il primo suono che si inventò, è la sovrapposizione dei versi di un orso, di un leone, di un tricheco e di un tasso.  Un tasso?

Il respiro di Vader si ottenne mettendo un microfono in un respiratore per immersioni subacquee.
Per dare voce al Signore dei Sith, Lucas aveva pensato inizialmente ad Orson Welles, salvo poi abbandonare l’idea per la troppa riconoscibilità dell’attore e scegliere, quindi, James Earl Jones, voce altrettanto baritonale, ma allora pressoché sconosciuta.
Sotto il casco, invece, si cela David Prowse che non prese mai troppo bene il ridoppiaggio ed il fatto che, per le uniche due scene in cui si vede il volto di Anakin Skywalker, ne Il Ritorno dello Jedi, Lucas scelse un altro attore. Ma quello era un favore che il regista doveva ad Alec Guinness, che tornò come fantasma della Forza barattando la sua presenza con favori vari. E soldi molti.

Il tremendo grido dei predoni Tusken è il mix del raglio di un mulo con voci umane che…imitano il raglio di un mulo.
Il rumore dei caccia TIE è il barrito di un elefante unito al suono di un’auto lanciata su una strada bagnata. Sì, perchè se è asciutta non vien bene: provate anche voi!

E poi l’iconico sibilo delle spade laser, sviluppato mescolando il ronzio di un proiettore da 35 mm ed il suono prodotto dal passaggio dei cavi rovinati di un microfono nelle vicinanze di un tubo catodico di un vecchio televisore.

Chewbacca registra i suoi dialoghi

Chewbacca registra i suoi dialoghi

La colonna sonora

Una volta uscito nelle sale, il film ebbe un immediato riscontro di pubblico.
E, in buona parte, anche di critica.
Fu un’esperienza visiva e sonora che non aveva precedenti.
Nel 1978 “Star Wars” ricevette 10 nomination agli Oscar e ne vinse 6 (tutti tecnici).
Tra i quali, quello per la miglior colonna sonora, ad opera di John Williams (che vinse anche un Grammy).
Più un premio speciale per il sonoro a Burtt
(alla faccia de L’altra faccia di mezzanotte che collezionò uno zero su zero).

Partitura della colonna sonora: dicesi 'genio'...

Partitura della colonna sonora: dicesi ‘genio’…

La Colonna sonora venne composta da Williams in 20 giorni (venti!) e venne incisa dalla Royal Symphony Orchestra di Londra: comprende alcuni dei temi più iconici e famosi della storia del cinema, come il tema principale, la Marcia Imperiale ed il tema della Forza.
Ed anche questo, naturalmente!
Williams ha composto tutte le soundtrack della saga (ad eccezione di Rogue One e Solo) e molti dei temi composti 40 anni fa, fanno parte anche dei film di questi ultimi anni.

La problematica dell’adattamento italiano

Oggi siamo abituati persino ai titoli dei film in originale (non che sia migliorata la conoscenza della lingua inglese in Italia…), ma nel 1977, oltre a doppiare le voci dei personaggi, si procedeva anche all’adattamento del film: si rendevano i nomi di luoghi o personaggi più ‘digeribili’ al pubblico italiano.

E fu così che Darth Vader, che in Italia pare somigli un po’ troppo ad un sanitario da bagno (ma ‘vader’ in olandese significa ‘padre’: mega spoiler!), divenne Dart Fener, Leia acquisì una ‘L’ (Leila), e Han Solo fu ribattezzato Ian.
R2-D2, che in originale suona quasi come ‘Ar – Tù’, cambiò nome in C1-P8 (P8, da noi, ricorda ‘pinotto’), C-3PO in D-3BO (era davvero necessario quest’ultimo?)
E poi ‘the Clone War’ (la Guerra dei Cloni) citata a Luke da Obi-Wan, si trasformò in una non meglio precisata ‘guerra dei quoti’.
Quoti? Molto fantasioso (la parola non esiste in italiano). Per nulla attinente.

L’eredità

Il marchio ‘Star Wars’, da quel 25 maggio 1977, non ha mai smesso di portare profitti.
(Anche se, prima di approdare al cinema, quel marchio ha subìto diverse revisioni, fino ad arrivare al classico logo che ancora oggi campeggia su qualsivoglia prodotto).

Evoluzione del logo nei primi anni

Evoluzione del logo durante i primi anni

Ormai Star Wars è un impero, nel senso buono del termine.

A quel film del 1977 hanno fatto seguito altri 2 lungometraggi per completare la Trilogia Classica, poi i 3 prequel ed i 3 sequel, 2 spin-off cinematografici (Rogue One e Solo) 2 serie tv già uscite (The Mandalorian e The Book of Boba Fett) e l’attesissimo Obi-Wan Kenobi che debutterà proprio nel giorno del 45° compleanno di Star Wars.
Ed altri progetti sono in corso di sviluppo.

Il Canone di Star Wars, è il compendio di opere ufficiali che formano un corpus unico ed ufficiale. Ne fanno parte anche una nutrita serie di romanzi e testate di fumetti, serie a cartoni ed alcuni videogiochi.
Ed un assortimento infinito di gadget, giocattoli e pupazzetti: non esiste artefatto umano che non sia stato marchiato ‘Star Wars’.

Una delle prime collezioni delle action-figures dedicate a Star Wars

Una delle prime collezioni delle action-figures dedicate a Star Wars

Inoltre ci sono schiere di cosplayer che, ad ogni occasione disponibile, portano i personaggi del film. Ed esistono addirittura accademie come Ludosport, che si è ispirata ad uno degli oggetti più iconici del franchise, la spada laser, per tradurre nella pratica del combattimento sportivo le informazioni ricavate dai film e dai libri.

Mister ‘Star Wars’

Sono passati 45 anni, Star Wars ha raggiunto il cuore di milioni di fan in tutto il mondo ed è difficile credere che tutto questo sia iniziato con un infarto.
Grazie davvero George, per averci messo il tuo cuore.
Per te ci sarà sempre un po’ di spazio nei nostri!

Ciak: Vader!

Ciak: eccone una, preparatevi a stordirla.

All’ inizio mi dava un po’ fastidio venir considerato George “Star Wars” Lucas. Poi ho accettato il fatto che probabilmente non ci sarebbe stato nulla che avrebbe potuto alterare questa percezione, quindi tanto valeva conviverci. Ci sono cose peggiori nella vita! Se aver creato “Star Wars” era ciò che mi avrebbe permesso di lasciare una traccia nella storia del cinema, così sia.

Hai detto niente, George, hai detto niente…

Il mondo di Lucas

Il mondo di Lucas

Dati tecnici

Titolo: Star Wars
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno 1977
Durata  121 min
Regia: George Lucas
Sceneggiatura: George Lucas
Produttore: Gary Kurtz
Produttore esecutivo: George Lucas
Casa di produzione: Lucasfilm
Fotografia: Gilbert Taylor
Montaggio: Paul Hirsch, Richard Chew, Marcia Lucas, George Lucas (non accreditato)
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musiche: John Williams
Scenografia: John Barry

Mayhew, Hamill, Fisher, Baker

Mayhew, Hamill, Fisher, Baker

Interpreti e personaggi

Mark Hamill: Luke Skywalker
Harrison Ford: Han Solo
Carrie Fisher: Leia Organa
Peter Cushing: Wilhuff Tarkin
Alec Guinness: Obi-Wan Kenobi
Anthony Daniels: C-3PO
Kenny Baker: R2-D2
Peter Mayhew: Chewbacca
David Prowse: Darth Vader

Doppiatori originali: James Earl Jones – Darth Vader

Il manifesto originale

Il manifesto originale

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