[Review] Sid Meier’s Civilization VI [Firaxis / PC]

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Il sesto capitolo dell’acclamata serie Civilization non smentisce le aspettative.

  • Longevità eccezionale
  • Ottima rivisitazione delle meccaniche di gioco
  • Estremamente coinvolgente
  • Qualche comportamento anomalo dell’IA

Nell’intero panorama degli strategici per pc, non esiste una sola serie capace di coinvolgere intere generazioni di giocatori. L’unica eccezione è rappresentata da Civilization.

Dopo 20 anni di storia, le meccaniche di gioco della saga creata da Sid Meier rappresentano ancora uno standard per l’intero universo dello strategy-game. Lo stesso Civ nel corso degli anni ha cercato di adattarsi alle sempre più crescenti esigenze dei videogiocatori. Proponendo una serie di modifiche più o meno discutibili, rinnovandosi e migliorandosi, Civilization ha sempre offerto un’esperienza di gioco sempre più ricca.

Partendo dal 4000 A.C. dovremo condurre la nostra civiltà attraverso le varie tappe dell’evoluzione scientifica e sociale, sfruttando al meglio il territorio a nostra disposizione. Dovremo colonizzare nuove terre, stipulare accordi con le altre civiltà e, quando necessario, entrare in guerra contro di loro.

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Il sesto capitolo della saga si annuncia come un vero e proprio spartiacque rispetto ai precedenti capitoli della serie Civilization. Anche se il l’obiettivo di gioco è sempre lo stesso, il numero di novità introdotte è tale da richiedere un minimo di tempo per abituarsi a quelle che sono le nuove meccaniche. Nel corso delle prime ore di gioco è probabile avvertire un certo smarrimento. Le informazioni di cui si deve tener conto sono davvero tante ed anche il giocatore più esperto potrebbe sentire la necessità di doversi fermare a riflettere sulla prossima mossa. Tutto questo non deve rappresentare un ostacolo: una volta appreso il meccanismo, elaborare una strategia di gioco diventa un processo estremamente naturale. Sta a noi adattare rapidamente il comportamento in base a quello che succede durante la partita. Già dal primo turno saremo chiamati a prendere decisioni importanti per quello che riguarda la nostra civiltà.

Rispetto al precedente capitolo, uno degli aspetti che maggiormente colpisce è l’importanza attribuita al territorio: le città si svilupperanno anche fuori dall’esagono principale dove una città è stata fondata. Sarà possibile costruire distretti specializzati, sbloccando così la possibilità di costruire ulteriori edifici. Ciò porterà a guadagnare un bonus di contingenza in base ai territori adiacenti o alle risorse che questi territori hanno da offrire.

Le politiche sociali sono state raggruppate in un albero, esattamente come le tecnologie. Costruendo apposite infrastrutture ed accumulando cultura, potremo accedere a nuove forme di governo ed alle rispettive policy-card, con cui saremo in grado di personalizzare ulteriormente la nostra strategia politica, adattandola alle esigenze del momento.

Anche il nostro comportamento durante la partita potrà influenzare il progresso tecnologico: ad ogni tecnologia/politica sociale sono legati particolari obiettivi, raggiunti i quali le tecnologie ad esso associate riceveranno un bonus di ricerca del 50%.

Il tallone di Achille delle precedenti versioni è sempre stato il sistema diplomatico. Da questo momento, l’atteggiamento dei leader governati dalla CPU è regolato da due finalità: una dipendente dal leader, l’altra assegnata casualmente. Traiano, per esempio, porterà sempre grande rispetto per le civiltà estese su un territorio particolarmente vasto. Potremo capire di più del suo atteggiamento generale solo quando avremo scoperto i suoi tratti nascosti grazie allo spionaggio. Sarà inoltre possibile valutare le conseguenze di un eventuale dichiarazione di guerra, approfittando di un casus belli esistente o semplicemente accettando le penalità per aver dichiarato guerra senza un motivo valido.

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Sono state rivisitate anche le meccaniche di modifica del territorio e la costruzione delle strade. I costruttori potranno essere sfruttati per un massimo di tre volte prima di sparire dalla mappa. Le strade invece verranno costruite in automatico dalle carovane lungo le rotte commerciali che decideremo d’intraprendere.

Nonostante la complessità di certi meccanismi, nel gioco è presente il classico tutorial in due versioni: una per chi si avvicina per la prima volta a Civilization, l’altra per chi è già pratico del sistema di gioco e desidera concentrare i propri sforzi solo sullo studio delle nuove funzionalità. L’indispensabile Civilopedia è sempre presente: in qualunque momento sarà possibile accedere alla guida ingame, dove tutti gli aspetti del gioco sono spiegati in modo estremamente dettagliato.

Il comparto grafico di Civilization punta sul consueto stile cartoon, molto colorato e ricco di dettagli. Le animazioni delle unità sono molto curate e qualora si desiderasse un gioco più veloce, è possibile disabilitarle tramite le opzioni. La classica nebbia di guerra lascia spazio ad una più elegante mappa cartografica che durante l’esplorazione verrà sempre più arricchita di particolari. L’interfaccia è molto pratica nonostante la numerosità delle informazioni a display e delle opzioni selezionabili. In un paio di click si ottiene sempre l’informazione che si vuole. Per tutti i fan del micro-management estremo, è possibile anche riassegnare interamente gli input da tastiera.

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Dal punto di vista sonoro, oltre ai classici suoni ambientali, ogni nazionalità ha il suo motivo portante, che col progredire delle ere confluirà in un arrangiamento sempre più complesso e moderno. Nella versione in lingua inglese è da segnalare il contributo di Sean Bean (Lord Of The Rings, GoldenEye, Troy e Game of Thrones) nel ruolo di narratore.

Sid Meier’s Civilization VI si conferma uno dei migliori titoli per PC del 2016, nonché il punto di riferimento per il genere. La mappa esagonale, il movimento a turni e la gestione delle forme di governo, regalano al titolo Fireaxis quel suo classico sapore di boardgame, arricchito da un livello di personalizzazione senza precedenti. La giocabilità ineguagliabile anche in multiplayer fa il resto. I nuovi innesti nelle meccaniche di gioco, nonostante qualche piccolo tentennamento, contribuiscono a rinfrescare ulteriormente una serie basata su delle dinamiche ormai consolidate, aumentando il livello di sfida e lasciando ben presagire anche per quello che riguarda i DLC futuri. Il degno successore di una saga che ha scritto la storia dei videogiochi. Raccomandato a tutti, anche a chi è in cerca di un titolo per avvicinarsi al genere.

https://civilization.com/

 

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