Jurassic World – il Regno distrutto: la nostra recensione

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Jurassic World – il Regno distrutto è il 5° capitolo della saga dedicata al parco a tema più sciagurato della storia del cinema: oltre ai dinosauri di questo film, c’è ancora qualcosa da salvare in questo franchise?

 

Uh, ma che belli i dinosauri! Uh, ma che realismo! Oh, che paura il T-Rex! Però, anche le idee alla base non sono affatto male: la clonazione, il parco, l’isola. Fantastico!
Jurassic Park,  anno 1993.
Nel 2018, esattamente 25 anni dopo (tra 5 giorni è il compleanno di JP), è possibile provare lo stesso stupore e/o lo stesso interesse per le vicende di Jurassic World – il Regno distrutto, che ancora prendono il via sull’Isla Nublar?

JURASSIC WORLD

La risposta secca è: no.
Una risposta più argomentata, invece, è: no, davvero.
Ormai si è giunti ad un bivio: evoluzione o ineludibile estinzione. Speriamo nella seconda.
Perchè le carte in tavola sono sempre le stesse e, alla lunga, il gioco si è fatto monotono, per dirla educatamente.
D’altra parte i megalodollari che Jurassic World ha incassato nel 2015 (e che ne fanno l’incasso #5 di tutti i tempi) non lasciavano scelta: ci si deve sorbire anche il quinto capitolo dei clono-disastri della famigerata ditta InGen.

Intendiamoci: Jurassic World – il Regno distrutto, a tratti, fa il suo dovere e fa pure divertire.
Poi sempre belli i dinosauri, sempre realistici.

Ma oggigiorno, anche nei documentari televisivi di serie C si vedono sequenze in grafica computerizzata molto convincenti.

JURASSIC WORLD 05

Quindi ci si domanda cosa possa offrire ulteriormente questo franchise, cominciato un quarto di secolo fa.
Gli spaventi per il dinosauro che urla improvvisamente a squarciagola (nel senso del volume e della gola squarciata proprio), forse?
O la suspense dovuta al terribile lucertolone (possibilmente dotato di artigli enormi) che arriva tomo tomo, cacchio cacchio a farti i grattini nel tuo lettino, magari?
Scontati come neanche al Black Friday.
Sì, i bambini in sala fanno i salti sulla poltrona, ma l’escamotage è sempre quello: violini, pausa di silenzio perdurante, silenzio, ancora…SBAAM!

JURASSIC WORLD 07

E quindi? Niente da mettere sull’altro piatto della bilancia, da contrapporre all’ingentissimo peso dei biglietti verdi?
Non per ripetermi, ma no.

La variazione sul tema di questo Jurassic World – il Regno distrutto, sta tutta (o sta solo) nel ribaltamento della prospettiva: stavolta sono i dinosauri ad essere in pericolo, causa vulcano dell’isola in eruzione. Che fa pericolosamente rima con estinzione. E causa affaristi senza scrupoli che vogliono farne carne da macello. O da combattimento clandestino. O da missione militare.

Naturalmente, non tutti i bestioni sono docili ed amichevoli.
Anzi, i cattivi sono riusciti a combinarne un’altra delle loro.

JURASSIC WORLD 06

Non è più il T-Rex a far paura, sostituito molti anni or sono dallo Spinosauro, che creava spinose problematiche, poi dall’Indominus, che non si arrendava mai ed ora dall’Indoraptor, a cui piace un po’ troppo indorare la pillola, prima di inghiottirla.

Avevamo lasciato velociraptor & Co. 3 anni fa, senza più turisti tra le scatole a farsi selfie in continuazione, ed ora bisogna correre a salvarli, per non farli sciogliere nella lava e per far sì che non vengano sfruttati dai ricconi, che li comprano a vagonate di banconote con sopra Benjamin Franklin.

E se Ian Malcolm (Jeff Goldblum) ritorna, direttamente dai primi film anni ‘90, per parlarci delle nubi genetiche di ieri sul nostro domani odierno, la morale del dinosauro spremuto per ottenere il massimo dei profitti sembra un po’ un’involontaria autocritica a questo stesso filone hollywoodyano.

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Da salutare con sorpresa, è una certa svolta horror-gotica nel terzo atto di  Jurassic World – il Regno distrutto, l’unica novità della pellicola rispetto alle precedenti, con inquadrature notturne e piovose della magione vittoriana del riccone.
Con dinosauri, come lupi mannari, che ululano alla luna.

E sempre più indirizzati a seguire le orme di un serial killer da B-movie, che si diverte a terrorizzare la preda prima di sbranarla, dando il giusto tempo all’eroe (di ogni specie, classe, genere o regno) affinché intervenga.

Cosa rimarrà da sperimentare, se non l’ibridazione genetica, stile L’Isola del Dottor Moreau di H.G. Wells, con innesti umani nel DNA dei dinosauri?
Attenzione, perchè una preistorica sceneggiatura di Jurassic Park 4, poi divenuto Jurassic World, prevedeva proprio lo splicing tra uomo e lucertolone, ad uso militare.
Non scherziamoci troppo sopra, dunque!

JURASSIC WORLD 01

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