Frankenstein Junior è il capolavoro comico di Mel Brooks.
Il fatto che sia girato in bianco e nero lo rende un film senza tempo, ma oggi questa pellicola fenomenale compie 45 anni!
In Italia, Young Frankenstein (questo il titolo inglese), usciva il 15 dicembre 1974 ed entrava nei nostri cuori per sempre, grazie alle sue battute memorabili e, per una volta, ad un doppiaggio capace di riproporre lo spirito dell’originale.
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cerone
Mel Brooks, regista e sceneggiatore, insieme a Gene Wilder, di Frankenstein Junior, voleva parodiare le atmosfere dei classici film dedicati a Frankenstein dalla Universal negli anni ’30: ha perciò deciso di girare in bianco e nero ed è andato alla ricerca di oggetti di scena utilizzati sui set di 40 anni prima.
Ed ha fatto ricoprire di cerone blu-verde la faccia di Peter Boyle (la Creatura), così come si era soliti fare all’epoca dei Mostri della Universal, per accentuarne (su pellicola in bianco e nero) il colorito grigiastro. -
pazzo
Gene Wilder (Frederick Frankenstein) e Mel Brooks hanno avuto un solo litigio durante la produzione del film.
Ma è stato uno di quelli grossi, con urla e grida. E Brooks che se ne va dall’appartamento di Wilder, strepitando.
Circa dieci minuti dopo, il telefono di Gene suona e, dall’altro capo, ecco la voce di Mel: “Chi era quel pazzo che era in casa tua? Potevo sentire le grida fin qui. Non devi fare entrar matti in casa, sai? Potrebbero essere pericolosi!”
Questo, come disse in seguito Gene, era “il modo in cui Mel si scusa”.
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garage
Mentre si stava preparando per girare Frankenstein Junior, Mel Brooks scoprì che Ken Strickfaden, che aveva realizzato gli elaborati macchinari elettrici per le sequenze di laboratorio nei vecchi film di Frankenstein, era ancora vivo.
Brooks visitò Strickfaden, che aveva immagazzinato tutte le attrezzature nel suo garage, e fece un accordo per affittare l’attrezzatura per il suo film.
Ed ha concesso a Strickfaden i crediti nei titoli che non aveva ottenuto per i film originali.
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gobba
La gobba semovente sulla schiena di Igor è una gag sviluppatasi in corso d’opera.
Marty Feldman (Igor) spostò di nascosto la gobba per diversi giorni, sul set, quando finalmente i membri del cast se ne accorsero. E la gobba mobile divenne storia.
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aerosmith
La band degli Aerosmith si prese una pausa, dopo una lunga session di registrazione notturna dell’album Toys in the attic, per vedere questo film.
Steven Tyler ha scritto la hit Walk This Way la mattina dopo aver visto Frankenstein Junior, ispirato dalla scena in cui Igor, appoggiandosi al proprio bastone alla stazione, dice a Frederick: “walk this way” (che puo’ significare “segua i miei passi” o anche “cammini in questo modo”).
E pensare che Mel Brooks temeva che la gag fosse banale e voleva tagliarla dal montaggio finale. Ma si fidò della reazione divertita del pubblico, durante le proiezioni di prova.
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cameo
Gene Wilder avrebbe accettato di fare il film solo se Mel Brooks avesse promesso di non apparirvi.
Brooks era solito fare dei cameo nei suoi film, ma Wilder sentiva che l’apparizione del regista avrebbe rovinato l’illusione.
Mel si limitò ad alcuni cameo vocali, interpretando, ad esempio il lupo che ulula e la voce di Victor Von Frankenstein, quando Frederick visita il laboratorio.
Ed ebbe il colpo di genio di imitare il verso di un gatto colpito, quando Gene Wilder tirò una delle sue freccette fuori dall’inquadratura.
Wilder disse che aveva accettato di recitare in Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) solo perchè Brooks promise di prendere parte al successivo progetto di Gene.
Che era Frankenstein Junior, appunto.
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ladd
Quando Mel Brooks disse alla Columbia Pictures che intendeva girare il film interamente in bianco e nero, si trovò a fronteggiare una tale opposizione, che si vide costretto a presentare il progetto, il giorno successivo, alla 20th Century Fox.
Qui si era appena insediato Alan Ladd, Jr. che, molto più accomodante, non ebbe problemi con questa idea.
Alan Ladd Jr., qualche anno più tardi, si batterà strenuamente perchè la 20th Century Fox produca una space-opera di un giovane e visionario regista, di nome George Lucas…
Sempre grazie 2 volte, Alan!
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cher
Teri Garr ha inizialmente fatto un’audizione per il ruolo di Elizabeth, la fidanzata di Frederick, mentre Madeline Kahn era la candidata per interpretare Inga, l’assistente.
Alla fine Kahn decise che avrebbe preferito interpretare Elizabeth, lasciando a Mel Brooks il compito di riassegnare il ruolo di Inga. Imperterrito, il regista chiamò Garr e le disse che, se fosse tornata il giorno dopo con un accento tedesco, gli sarebbe piaciuto darle la parte.
Lei guardò Mel e disse: “Beh, zì, potrei fare accento tetesco domani, o potrei tornare qvi nel pomericcio”.
E la parte fu sua.
Teri ha dichiarato che ha basato il suo accento ispirandosi alla curatrice delle parrucche di Cher, con la quale aveva lavorato ne The Sonny e Cher Comedy Hour , nel 1971 (la cui sigla finale era I got you babe, quella di Ricomincio da capo).
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santo
Il cervello che Igor viene mandato a rubare, è etichettato come appartenente a “Hans Delbrück – scienziato e santo”.
Un Hans Delbrück è esistito realmente: si trattava di uno storico militare tedesco dell’Ottocento, professore all’Università di Berlino.
Suo figlio Max Delbrück fu un biofisico del XX secolo, vincitore del Premio Nobel nel 1969.
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erasmus
L’esperimento menzionato dallo studente di medicina, durante la lezione di Frederick, secondo il quale Darwin ha conservato alcuni vermicelli in un liquido, fino a quando hanno preso vita, è descritto da Mary Shelley, nella prefazione al suo romanzo Frankenstein, o il moderno Prometeo.
Il Darwin in questione era Erasmus Darwin, nonno del famoso Charles Darwin.
Uno dei figli di Erasmus, anche lui chiamato Charles, morì di setticemia, dopo essersi ferito ad un dito durante una dissezione (non è noto se di un cadavere umano).
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fritz
Igor dice che suo nonno (anche lui chiamato Igor) lavorava per il nonno di Frederick.
È interessante notare che, nel film Frankenstein (1931), il nome dell’assistente di Victor è Fritz.
Igor non apparve fino a Il figlio di Frankenstein (1939), dove lavorò per il figlio del Dottore originale.
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nominations
Ai Golden Globe Awards del 1975, Cloris Leachman (Frau Blücher) è stata nominata quale miglior attrice protagonista in una commedia/musical, mentre Madeline Kahn (Elizabeth) è stata nominata come miglior attrice non protagonista per il suo lavoro in Frankenstein Junior.
Tuttavia, la Kahn ha uno screentime superiore, rispetto alla Leachman.
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orzata
Cloris Leachman ha improvvisato completamente il dialogo in cui Frau Blücher offre al Dr. Frankenstein un brandy, una buona camomilla ed un’orzata con latte, prima di ritirarsi.
Il cast, ed in particolare Mel Brooks, si sono divertiti così tanto, e sono rimasti così sconvolti quando la fotografia principale è stata quasi completata, che Mel ha aggiunto altre scene pur di continuare con le riprese.
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mezzanotte
Nei titoli di testa, l’orologio segna mezzanotte, ma la campana suona 13 volte prima che la bara del barone Von Frankenstein si apra.
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feldmaresciallo
Il terrore suscitato nei cavalli, al solo nominare Frau Blücher, dimostrerebbe che la donna è una persona terribile e spaventosa e, secondo Gene Wilder, “solo Dio sa cosa faccia loro, quando nessuno è nei paraggi”.
È stata avanzata l’idea che il nome ricordi ai cavalli un incidente nella carriera del feldmaresciallo prussiano Gebhardt von Blücher.
Il cavallo di von Blücher morì, sopra di lui, nella battaglia di Ligny, prologo a quella di Waterloo, nel 1815.
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vaccino
Il periodico che il dottor Frankenstein legge, mentre si trova sul treno, è The Lancet che, nel 1974, era un giornale medico di tutto rispetto.
Oggi è tristemente famoso per aver pubblicato, e successivamente ritirato, un articolo mendace che collegava l’autismo nei bambini al vaccino MMR (morbillo-parotite-rosolia).
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pronipote
In tutto il film, Frederick viene definito nipote o pronipote di Victor Frankenstein.
Tuttavia, Victor è un personaggio del 1818, anno in cui il romanzo di Mary Shelley fu pubblicato per la prima volta, cosa che renderebbe Frederick, come minimo, il suo pro-pro-pro-pronipote, negli anni ’30, periodo in cui è ambientato Frankenstein Junior.
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orson
La sequenza iniziale del film, con il Castello e la cinepresa che si avvicina lentamente ad una finestra con una luce accesa, è un tributo all’inizio di Quarto Potere, film di Orson Welles del 1941.
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ritz
Il brano che Frederick e la scoordinata e stonata Creatura cantano sul palco, si intitola Puttin’ on the Ritz.
La canzone fu scritta nel 1927 da Irving Berlin, e cantata da Harry Richman.
Ma la versione parodiata in Frankenstein Junior è quella del 1946, con un testo riveduto, per essere interpretata da Fred Astaire in Cieli Azzurri (1946). La versione originale conteneva alcuni riferimenti razzisti, eliminati successivamente.
“Puttin’on the Ritz” è una frase che, in slang, significa mettersi in ghingheri, con pantaloni stirati, scarpe lucidate e, possibilmente, un cappello. Come si usa fare quando si va al Ritz, il famoso albergo di lusso. E quindi “indossare il Ritz”.
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adattamento
Si diceva del doppiaggio che ha saputo restituire la comicità originale della pellicola.
È più corretto parlare di geniale adattamento, per premiare lo sforzo di Mario Cidda (noto come Mario Maldesi), direttore del doppiaggio e dialoghista per la versione italiana.
Uno splendido esempio è il dialogo tra Frederick ed Igor, circa il lupo ed il Castello.
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Inga: Lupo ulula…
Dr. Frankenstein: Lupo “ululà”?
Igor: Là.
Dr. Frankenstein: Cosa?
Igor: Lupo ululà e castello ululì.
Frederick: Ma come diavolo parli?
Igor: È lei che ha incominciato!
Frederick: No, non è vero!
Igor: Non insisto, è lei il padrone!
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in originale il dialogo è il seguente:
– Werewolf [lupo mannaro]
– Where wolf? [dove lupo?]
– There. [là]
– What? [cosa?]
– There wolf. There castle. [là lupo. là castello]
– Why are you talking that way? [perchè parli in quel modo?]
– I thought you wanted to. [pensavo lo volesse lei]
– No, I don’t want to. [no, io non voglio]
– Suit yourself, I’m easy. [come le pare, io sono a posto]
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