Carrie Fisher, la nostra Principessa Leila, è morta.
Ci ha lasciati a soli 60 anni a causa di un attacco cardiaco che l’aveva colpita a bordo di un volo proveniente da Londra il 23 Dicembre scorso. Dopo il ricovero a Los Angeles le sue condizioni sembravano stabili, ma purtroppo la Principessa Leila non ha avuto abbastanza Forza e si è spenta.
Tutti la conosciamo per questo ruolo epico, ma Carrie era molto di più.
Era una Principessa triste, una donna fragile ma con molto talento.
Scoprite la Carrie oscurata dall’ombra della Morte Nera con noi.
- IL PADRE
Quando Carrie Fisher aveva solo due anni, i suoi genitori divorziarono e suo padre Eddie Fisher sposò Elizabeth Taylor. Una matrigna d’eccellenza quindi per la dolce Carrie, che criticò pubblicamente il padre per questa scelta.
- LE DUE CARRIE
Le fu diagnosticato di soffrire di disturbo bipolare dell’umore all’età di 24 anni, ma non fu in grado di accettare la diagnosi fino a quando, all’età di 28 anni, finì in overdose. Accettò definitivamente la malattia nel 1987 dopo un esaurimento nervoso.
- DROGA E DIPENDENZA
Carrie Fisher soffrì per anni di dipendenza da droga e farmaci. Il problema divenne di tale portata che fu quasi licenziata in tronco durante le riprese di The Blues Brothers (1980) poiché l’abuso di droghe e alcol l’avevano resa incapace di portare a termine alcuna scena.
- AMORI ILLUSTRI
Durante le riprese di Star Wars, Carrie Fisher e Harrison Ford, allora sposato, ebbero una storia d’amore segreta della durata di qualche mese (la vicenda è narrata nel volume autobiografico The Princess Diarist).
Nel 1983 Carrie sposò il cantautore Paul Simon (sì, proprio il Paul di Simon&Garfunkel), ma il loro matrimonio durò solo un anno.
Carrie è stata fidanzata anche con Dan Aykroyd, con cui aveva lavorato sul set di The Blues Brothers.
In seguito Carrie ha avuto una relazione con il celebre manager delle star Bryan Lourd. Con quest’ultimo, però, non si sposò mai, e lui la lasciò per un altro uomo, scoprendosi gay. Nella sua autobiografia lo ha definito “il miglior peggiore” uomo della sua vita.
- LA MAMMA E’ SEMPRE LA MAMMA
Anche in età adulta, Carrie Fisher ha sempre abitato accanto alla madre, la grande attrice Debbie Reynolds, con la quale aveva un rapporto di estrema complicità.
- NELLA BOTTE PICCOLA STA IL VINO BUONO
Per riuscire ad entrare nell’inquadratura, ogni volta che recitava al fianco di Harrison Ford in Guerre Stellari, la Fisher fu costretta a stare in piedi su una scatola che fungeva da piedistallo. L’attrice era infatti alta appena 1 m e 55 cm.
- COME PORTI I CAPELLI BELLA BRUNA
Carrie Fisher ha confessato di non aver mai amato la pettinatura scelta per la sua Principessa Leia, ma di non aver neppure provato a contraddire l’opinione e le scelte di George Lucas.
- ALTRI RUOLI
Nel 1989 si fece notare in Harry ti presento Sally, nel ruolo di Marie, ed ebbe breve apparizione nel ruolo di una psichiatra nel primo film della serie Austin Powers.
- I GRANDI RIFIUTI
Carrie Fisher rifiutò di recitare come protagonista femminile in molti dei film cult degli anni Ottanta: da Laguna Blu a Terminator.
- SCRITTRICE E SCRIPT DOCTOR
Carrie Fisher ha lavorato anche come scrittrice: del 1987 è un suo romanzo semi-autobiografico Cartoline dall’inferno da cui fu tratto nel 1990 il film omonimo, diretto da Mike Nichols, che si avvalse della sceneggiatura della Fisher stessa e dell’interpretazione di Meryl Streep. Dopo il successo del film, lavorò alla sceneggiatura di Hook – Capitan Uncino (1991, regia di Steven Spielberg) come script doctor, partecipando in questo ruolo a diversi altri film (lo script-doctor è chi rifinisce i dialoghi e riscrive i personaggi dei film).
Nel 1990 pubblicò un altro romanzo dal titolo Surrender the Pink, edito in italiano con il titolo Non c’è come non darla.
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